NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 15 SETTEMBRE 2014

SPIRITO LIBERO E IL PIANO DELLA MOBILITA’ A PIOMBINO

Riceviamo e pubblichiamo dalla lista civica Spirito Libero.

«Uno dei problemi che la giunta e il consiglio comunale affronteranno nel breve-medio periodo, è il piano del traffico e della mobilità. Spiritolibero ha inserito nel suo programma elettorale diverse proposte, che saranno oggetto di approfondimento, ma quello che ci interessa ribadire è la “filosofia” che dovrebbe stare alla base di tale piano: rendere più agevole vivere Piombino come pedoni e ciclisti specie nelle parti panoramiche, decongestionare alcune strade che non possono sostenere il traffico attuale non paragonabile a quello di dieci-quindici anni fa; più sensi unici per rendere scorrevoli i flussi in alcune zone, parcheggi di prossimità e non ovunque, collegamento con le zone più periferiche rispetto al centro.

Alcune nostre proposte, come lo spostamento del Terminal-bus, il marciapiede protetto per collegare il Cotone/Poggetto con il centro, il completamento della passeggiata fronte-mare, rivedendo l’uso di via Lungomare Marconi e via Salivoli, l’inversione di Via Cerrini, per alleggerire il traffico su Via Pisacane, rivedere la disposizione dei parcheggi in Via Trento e Trieste, sono solo alcune di queste proposte. Dovremo parlare anche di traffico extra-urbano, specie per le code che si formano in uscita dalla città, più per un problema di sicurezza che di disagio, dato che questo si presenta solo in occasione di alcuni week-end estivi.

Anche l’uso dei mezzi pubblici e le indicazioni stradali, sono dettagli che riteniamo importanti e che andranno attentamente studiate da esperti in materia; tuttavia riteniamo utile e noi ci mettiamo a disposizione, creare anche un’interfaccia con la popolazione attraverso siti internet o più tradizionalmente con incontri pubblici da parte dell’Assessore e dei tecnici comunali, per sondare opinioni e suggerimenti».

Andrea Fanetti – Coordinatore Spirito Libero per Piombino

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GELICHI: SI PUÒ CAMBIARE, BASTA CREDERCI

Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo da Riccardo Gelichi di Ascolta Piombino.

«Le nubi all’orizzonte non tendono a schiarirsi, il tempo, paradossalmente, accompagna la nostra città verso un destino che non merita. Eppure – commenta Riccardo Gelichi – sono molte le azioni in campo, dall’Accordo di Programma, all’ampliamento del Porto, tutta la pianificazione strategica in atto prevista dalla precedente amministrazione.

Eppure, guardando questi programmi, non sfuggono l’incompiutezza, l’inefficacia della previsione, ma soprattutto, le risposte si orientano verso il lungo periodo. In queste previsioni manca, o è solo parziale, la temuta diversificazione, quella cosa che, se fatta bene, prevede un cambio radicale di mentalità e un inevitabile intervento sul territorio. Intervento temuto più per ideologia e prevenzione, senza pensare che una buona architettura possa migliorare l’ambiente, forse siamo più abituati alla geometria che all’architettura.

Per diversificare, noi, d’Ascolta Piombino, continuiamo a sostenere che sia necessario un intervento immediato per sanare la situazione delle Fabbricciane, attraverso un’urbanizzazione degli ambiti, che significa lavoro, oneri a carico per opere pubbliche e tasse da riscuotere sulle seconde case, oggi definite impropriamente nei fatti, annessi agricoli. Da subito chiediamo la rivisitazione del Piano della Costa Urbana, l’attuale è un fallimento in termini d’attrazione degli investimenti e della possibilità della creazione di servizi, indispensabili per incrementare il turismo.

A scadenza -e inderogabile – conclude Gelichi – il nuovo Piano della Costa Est, che non può prescindere anche dal destino dell’Enel. Contestualmente è imprescindibile riscrivere il Piano Strutturale, quello che ci dice cosa si fa e dove, oggi un gigante d’argilla che impedisce ogni possibilità di concreto sviluppo. Il destino, o almeno una grossa parte, dipende proprio da noi, dalla politica, dalla volontà di cambiare, ma serve coraggio».

Riccardo Gelichi

Portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino

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#MENTIPULITE PRESENTA IL VIDEO PER IL DECORO URBANO AL METROPOLITAN

Piombino (LI) – “La città che vorrei”, il video realizzato dagli studenti della 4a B Sia dell’Itc Einaudi nell’ambito del progetto sul decoro urbano #Mentipulite, verrà proiettato per tutta la settimana al cinema Metropolitan prima dei film in programmazione. Il video è consultabile anche sul canale Youtube ed è stato ideato e realizzato con il coordinamento dei volontari del servizio civile presso il Centro Giovani di Piombino e di Silvia Grassi.

Dalla fine di agosto infatti, l’amministrazione comunale ha avviato una campagna di comunicazione su questo tema, coordinata dall’Ufficio giovani e sostenuta dall’assessorato al decoro urbano e dall’assessorato alle politiche giovanili. Per preparare il progetto i ragazzi hanno lavorato in tre direzioni diverse: per la realizzazione di un casting fotografico di sensibilizzazione dei cittadini su queste tematiche; per la produzione del video da diffondere viralmente; per contenere il fenomeno del grafismo e delle scritte sui muri con specifiche campagne di comunicazione ed eventi realizzati ad hoc.

Sul grafismo in particolare ha approfondito Nicola Cecchelli, presentando il lavoro artistico che verrà realizzato dall’associazione ArteFacto di Grosseto, sempre con il coinvolgimento dei giovani. Il progetto si concluderà a dicembre 2014 con un concerto finale dal titolo #mentipulite che raccoglierà tutto il materiale proposto e sarà caratterizzato dalla tematica che ha fatto da filo conduttore a tutto il progetto. Recentemente sono stati posizionati inoltre, con il coinvolgimento degli esercenti commerciali che hanno aderito, 10 totem nel centro storico con le immagini prodotto sui manifesti. Altri totem verranno posizionati da fine settembre fino a novembre in altre zone della città, prima Salivoli, successivamente zona Portici.

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CHIARIMENTI SU ARTICOLO “I GRILLINI CONTRO BALDI” (Corriere di Maremma, 13 sett.)

 Riceviamo dal Movimento 5 stelle Follonica.

Premesso che l’articolo apparso sulla stampa in data sabato 13 settembre in merito all’esposto presentato da quattro cittadini attivisti del M5S di Follonica riporta molto bene il senso della nostra azione di controllo e rispetto delle regole, stupisce però come lo stesso articolo enfatizzi la nostra azione come uno scontro frontale aspro e duro contro il consigliere Daniele Baldi e le altre opposizioni.

Ad alta voce diciamo che non c’è assolutamente nulla di personale contro Daniele Baldi, ma rivendichiamo il diritto /dovere di mettere in luce, ombre, dubbi, perplessità, ogni qualvolta si presentano nell’attività politica e riguardano direttamente i cittadini.

Le nostre osservazioni sono relative all’ineleggibilità del candidato a sindaco Baldi, il quale ricoprendo il ruolo apicale di Direttore Amministrativo dell’ASL 1 Napoli Centro, doveva dare le dimissioni 180 giorni prima della scadenza del Consiglio Comunale, come recita l’art.60 del Testo Unico degli Enti Locali, cosa che lo stesso Baldi aveva dichiarato alla stampa di aver fatto il 5 Giugno, 3 giorni prima del ballottaggio.

Dato che, i nostri portavoce avevano già espresso verbalmente la questione al Segretario Comunale, ma senza aver avuto risposte chiare in merito e dopo la convalida delle cariche da parte del Consiglio Comunale, l’unica azione possibile da intraprendere per avere finalmente un chiarimento era l’azione popolare.

Ora non ci rimane che attendere l’esito di questa azione, consapevoli che tutti possiamo commettere errori, ingenuità, e leggerezze e continueremo a difendere le regole e a sostenere le buone idee sia che provengano da comuni cittadini, da forze politiche di maggioranza o di opposizione.

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UNGULATI: DANNI ALL’AGRICOLTURA QUASI TRIPLICATI (+129%), COLDIRETTI SI MOBILITA

Quasi triplicati i danni alle culture agricolo provocati dalla fauna selvatica. Nel 2012 hanno superato i 200 mila euro, il 129% in più rispetto al 2011. Quasi ai livelli record del 2008 quando cinghiali, daini, caprioli, mufloni riuscirono a danneggiare 217 mila euro di produzioni agricole (dati Osservatorio regionale). Più della metà sono da imputare all’azione devastante dei cinghiali, la specie più numerosa e famelica. Coldiretti Pisa (info su www.pisa.coldiretti.it) è pronta a dare il via ad una nuova campagna su tutto il territorio provinciale e regionale per protestare e denunciare il completo fallimento della politica degli abbattimenti straordinari e dei risarcimenti agli agricoltori. Previsti una serie di incontri su tutto il territorio. Intanto, anche nella prima parte del 2014, le segnalazioni di devastazioni alle culture sembrano non diminuire. Gli ultimi casi a Pomarance, nella Val di Cecina, una delle aree più segnate dalla piaga dei cinghiali, ed il Valdarno, Montopoli dove Ottorino Turini, storico agricoltore, si è visto “asfaltare” 3mila euro in valore di mais. “Non sono il garzone dei cacciatori; – ha tuonato”.

Impotenti e “disarmati” di fronte alla furia degli ungulati e ad una popolazione in costante aumento che sembra inarrestabile, Coldiretti torna a chiedere alla “Regione Toscana, alla Provincia di Pisa e all’Ambito Territoriale di Caccia di cambiare passo per risolvere un’emergenza che fino a qui è stata gestita con misure ed interventi inadeguati. Il risarcimento – rilancia Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldirett – non è la soluzione; non è quello che vogliamo. La priorità è ridurre drasticamente la popolazione della fauna selvatica”. Inutili anche in questi mesi i tentativi di mediazione, le proteste, gli infiniti solleciti da parte degli agricoltori che da ogni angolo della provincia di Pisa denunciano, con ricorrenza incredibile, di dover convivere con la minaccia dei cinghiali o dei caprioli. A volte sono delle vere e proprie mandrie a sfondare recinti per cibarsi di grano, orzo ed avena. “Ne sono stati contati 43 esemplari in un colpo solo; – racconta Filippi – il proprietario non voleva crederci. Le recinzioni elettriche sono state completamente inutili”. A chiedere il contingentamento urgente è stato, nelle scorse settimane, anche Fausto Cantini, imprenditore cerealicolo nella frazione di Montecastelli Pisani a Castelnuovo Val di Cecina. “Non ce l’ho con i cacciatori – precisa Cantini – ma di chi sono questi cinghiali? Sicuramente non sono miei. Preferirei non avere un centesimo di rimborso e vivere dei miei prodotti che ritrovarmi ad essere costretto a denunciare i danni che ormai subiamo periodicamente. Io vivo di quello che produco”.

Mai, come quest’anno, il numero d cinghiali a spasso per i boschi sembra fuori controllo. Complici le piogge, si spingono ormai ogni giorno, anche in pieno giorno, fino sotto le finestre della aziende agricole sfidando la presenza dell’uomo. Sono già decine le richieste di risarcimento inviate all’Atc. Alcune per aver perso addirittura l’80% del raccolto. “La questione non è più rimandabile oltre e che i risarcimenti, per quanto importanti, non ripagano il lavoro ed il sacrificio di chi fa agricoltura. – spiega Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – Le aziende agricole dovrebbero essere al centro della catena alimentare del consumatore, e non per gli ungulati”. La presenza di cinghiali, caprioli, daini e storni ha effetti anche su alcune produzioni molto importanti per il Pil agricolo pisano come la viticoltura e sulla stabilità idrogeologica dei terreni. Secondo laprincipale organizzazione agricola toscana il numero ormai fuori controllo della fauna selvatica avrebbe un peso specifico molto elevato nell’abbandono e nella progressiva erosione dei vigneti in tutta la regione in particolare nelle aree montane, marginali e svantaggiate dove la presenza dell’agricoltura e dell’impresa agricole gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’assetto e della stabilità idrogeologica dei terreni. Ad essere minacciate, oltre alle viti che rappresentano un parte importantissima dell’economica agricola regionale, ci sono anche tutte una serie di piccole e particolari varietà autoctone locali “recuperate” e valorizzate con fatica dagli agricoltori che ora rischiano di “sparire”. La presenza degli ungulati sta “scacciando” molti agricoltori e tantissimi hobbisti dalle nostre montagne: “La presenza dell’agricoltura, professionale ma anche e spesso part-time in territori montani dove la cultura dell’orto domestico è molto radicata, è di estrema importanza. Gli ungulati stanno mettendo a rischio tutte quelle varietà legate al territorio che rappresentano – conclude Filippi – la nostra storia, le nostre radici, la nostra cultura agricola a scapito di varietà internazionali che omologano i prodotti e ci rendono esattamente uguali a tutti gli altri. Non si tratta di un danno solo economico ma culturale ed agricolo incalcolabile”.

Scritto da il 15.9.2014. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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