NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 25 SETTEMBRE 2014

CDC SUI RIMBORSI ASA: «IL COMUNE NON TUTELA I CITTADINI»

Campiglia M.ma (LI) – La lista civica Comune dei Cittadini ritiene che la bocciatura dell’odg sui rimborsi Asa da parte del PD sia un’ulteriore conferma che l’amministrazione comunale non tuteli gli interessi dei cittadini. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«La bocciatura dell’ordine del giorno presentato da Movimento 5 Stelle sui rimborsi Asa per gli utenti non allacciati al depuratore rappresenta l’ennesima conferma che a questa amministrazione non interessano affatto i diritti e la tutela dei propri cittadini ‒ inizia CdC ‒. L’oggetto dell’ordine del giorno era molto semplice: fornire nel più breve tempo possibile informazioni ai cittadini  sui loro diritti rispetto ad un ingiusto prelievo compiuto da Asa nella bolletta dell’acqua,ed è stato respinto.

Le motivazioni addotte in consiglio per il mancato accoglimento non sono accettabili ‒ spiega la lista ‒. Il Comune di Campiglia in quanto socio ha avuto 6 anni per pretendere che Asa desse adeguata informazione agli utenti sulla sentenza della Corte Costituzionale sulla possibilità del rimborso, invece non se ne è preoccupata riducendosi ad uno scarno comunicato sui giornali solo 20 giorni prima della scadenza. In questo modo i cittadini non avranno tempo per conoscere e attivarsi per chiedere il rimborso.

Ma questa vicenda è solo la dimostrazione di quale sia stato il rapporto tra Asa e l’amministrazione in questi anni, un rapporto accondiscendente delle scelte della società idrica: dove non si è mai imposta per chiedere a cosa sono dovuti i continui aumenti nella bolletta, non si è mai attivata per far rispettare il referendum sull’acqua pubblica, dove non si è mai imposta per riscuotere il credito di quasi un milione di euro che ha da avere dalla società. Insomma noi non ci siamo stupiti del voto contrario della maggioranza, ma i cittadini sono ancora sicuri che questa amministrazione stia tutelando i loro interessi? ‒ conclude il Comune dei Cittadini».

Comune dei Cittadini

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UNA NOTTE ROMANA A VIGNALE CON APERTURA STRAORDINARIA DEGLI SCAVI

 Vignale (LI) – Venerdì 26 settembre dalle 19.00 fino a serata inoltrata avverrà l’apertura straordinaria in notturna degli scavi della villa romana di Vignale. “Belle storie e buon cibo alla luce delle fiaccole in una notte senza luna” recita la locandina dell’evento, il cui incasso sarà devoluto per gli scavi. Il programma prevede:

19.00: apertura del cantiere al pubblico e chiacchierata in attesa del buio

20.00: visita-spettacolo in notturna agli scavi di Vignale. Archeologi e attori mettono in scena le tante storie di un sito straordinario a cura dell’Associazione culturale M(u)ovimenti di Siena e Teatro dell’Aglio di Piombino

20.45: cena in stile (quasi) romano con polenta e cinghiale, salsiccia e pancetta alla griglia, ceci, formaggio e miele, dolci e vino mielato. La cena avverrà in compagnia degli archeologi di Vignale a cura dell’Associazione Cultura e Spettacolo Riotorto.

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PIOMBINO: LE OPPOSIZIONI TORNANO SULLA VICENDA DEI QUARTIERI

Piombino (LI) – Le opposizioni alla giunta Giuliani, nello specifico il Movimento 5 Stelle, la Lista Ferrari, il Partito di Rifondazione Comunista e Un’altra Piombino chiedono la convocazione straordinaria di una prima commissione con ordine del giorno dedicato alla questione dell’assegnazione dei quartieri, ancora irrisolta. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Piombino, 30 settembre 2014: data della prossima seduta del Consiglio Comunale ‒ iniziano le opposizioni ‒. All’ordine del giorno non compare la voce ‘consigli di quartiere’. Potrà sembrare strano e la vicenda è questione delicata: a Piombino i quartieri ancora non si sono ancora insediati e la cosa è grave, indubitabilmente. Ma perché non si sono ancora insediati?

Il 28 agosto le forze di minoranza M5S, Lista Ferrari, Partito Rifondazione Comunista e Un’altra Piombino  hanno inoltrato all’ufficio di competenza una richiesta precisa e motivata ‒ dichiarano le stesse ‒, riassumibile in questi termini: dal momento che il PD è decaduto dal diritto di nomina dei consiglieri (per sua esclusiva responsabilità e su inequivocabile perentorietà del Regolamento che lo stesso PD anni fa ha voluto e redatto) e dal momento che, a questo punto, le forze politiche che hanno partecipato alle elezioni sono tenute a fornire i nominativi necessari alla formazione dei consigli di quartieri, entro quanto tempo questi nominativi devono essere presentati? Il 15 settembre è arrivato un parere tecnico del Servizio Decentramento firmato dalla responsabile Mattanini: il documento contiene la presa d’atto della situazione e descrive nel dettaglio la ridistribuzione numerica dei consiglieri. Ma a oggi dall’ufficio di competenza nessuna delle forze che hanno diritto alla nomina ha ricevuto risposta nel merito dell’istanza presentata: cioè sui tempi. Che poi è il nodo della matassa. Il tempo, come si sa, conta. Vorremmo sapere come mai questo silenzio.

Contestualmente chiediamo la convocazione straordinaria di una prima commissione con ordine del giorno dedicato alla questione in modo che finalmente si possa arrivare a portare in consiglio l’argomento ‘quartieri’, tutt’altro che minoritario, tutt’altro che insignificante nella vita istituzionale piombinese, tutt’altro che irrilevante per i cittadini che nei quartieri vivono e per tutti coloro che nei quartieri investono energie, lavoro, passione politica e civile ‒ concludono le minoranze».

Daniele Pasquinelli – consigliere M5S; Francesco Ferrari – consigliere Lista Ferrari; Fabrizio Callaioli – consigliere Partito Rifondazione Comunista;  Marina Riccucci – consigliere Un’altra Piombino

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FILACANAPA (SPIRITO LIBERO): «A PIOMBINO SERVE L’8 PER MILLE ALL’EDILIZIA SCOLASTICA» 

Nei giorni scorsi il Gruppo Consiliare Spirito Libero per Piombino ha presentato al Presidente del Consiglio Comunale un Ordine del Giorno per dare mandato all’amministrazione cittadina di attivarsi affinché l’otto per mille venga destinato all’edilizia scolastica piombinese (come è già stato deliberato in altri Comuni della Provincia, compreso il Capoluogo ndr).

Grazie infatti alla Legge di stabilità 2014, che ha modificato l’art. 48 della legge 222/1985 che regolamenta l’8 per mille, da quest’anno lo Stato può destinare il proprio 8 per mille anche per «la ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica». Tali modifiche riguardano cioè il possibile impiego di quei fondi provenienti dalla dichiarazione dei redditi di quei contribuenti che scelgono di destinare il loro 8 per mille allo STATO. Proprio in questo senso è anche in corso di modifica il regolamento contenuto nel Dpr 10 marzo 1998, n.76, ossia in relazione alla specifica introduzione  della  categoria “Edilizia Scolastica” anche tra le caselle dove sarà possibile poter porre la spunta nel relativo modulo di richiesta.

«Voler cogliere opportunità concrete non è una questione né di sinistra né di destra, oppure di questo e di quello – dichiara Sergio Filacanapa (Capogruppo di Spirito Libero) – poiché in realtà significa voler agire soltanto nell’ottica del bene comune, ossia al servizio della comunità nel suo insieme. Credo pertanto che certi tipi di proposte, come quest’ultima che abbiamo fatto, vadano semplicemente sostenute e votate, come dimostrano certe delibere all’unanimità già avvenute in altri Comuni su questo tema. La situazione di degrado che colpisce alcuni edifici scolastici di Piombino e delle nostre frazioni è infatti sotto gli occhi di tutti, ed è una situazione che non riguarda soltanto il debito decoro che dovrebbero avere quegli edifici così emblematici come le Scuole, ma che riserva in alcuni casi anche ben poca sicurezza agli stessi studenti, insegnanti ed operatori del settore: ecco perché proponiamo al Consiglio di deliberare affinché il Sindaco di Piombino e la sua Giunta si impegnino ad individuare le priorità di intervento con la stesura di un apposito “Piano dei Lavori” e successivamente ad inoltrare la formale “Domanda per richiesta di contributo a valere su quota 8%o dell’IRPEF a diretta gestione statale – anno 2014”, indicando i progetti da finanziare emersi dal monitoraggio. Speriamo che venga quindi accolta la nostra proposta “a costo zero”, in modo tale da garantire la sicurezza e la piena fruibilità delle varie strutture, che rappresentano infatti i principali luoghi di crescita e formazione dei nostri ragazzi».

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BANCHETTO INFORMATIVO A CINQUUE STELLE

Piombino (LI) – Venerdì 26 settembre alle ore 9.00 nella piazza vicino all’Isola Ecologica di Fiorentina gli attivisti del M5S, muniti di connessione internet e materiale  cartaceo, allestiranno un gazebo informativo/operativo per aiutare quei cittadini che, pur avendone diritto, hanno difficoltà nell’ottenere il rimborso  sulla bolletta dell’acqua (sentenza cassazione 335/08).

Movimento 5 Stelle

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ROSSI A RENZI: «RIVEDIAMO LE MISURE IN CASO DI CALAMITA’»

FIRENZE – Valutare tutte le misure che le istituzioni mettono in campo in caso di calamità, per evitare incertezza e diversità di trattamento nei singoli casi: è questo in sintesi il contenuto della lettera che il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato il 24 settembre al presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Nel suo messaggio Rossi auspica che il governo approvi la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza nazionale avanzata dalla Toscana per l’evento meteorologico assolutamente eccezionale che ha colpito nei giorni scorsi Firenze e il suo territorio (la dichiarazione di emergenza regionale è stata già approvata il 22 settembre) ed avanza alcune proposte di carattere più generale.

«L’evento del 19 e 20 settembre – scrive Rossi – ripropone con urgenza la necessità di valutare le misure che le istituzioni sono in grado di attivare a seguito di un evento calamitoso, sia per ripristinare gli edifici o infrastrutture pubbliche, sia per dare una risposta alla collettività colpita dall’evento. Gli attuali strumenti normativi non consentono infatti se non interventi minimali e necessitano pertanto di un adeguamento reso ancora più urgente dall’attuale contesto economico-finanziario che grava su cittadini ed amministrazioni. Sulla base delle esperienze che come Toscana abbiamo già avuto modo di sperimentare in contesti emergenziali pregressi, sottopongo ad una tua valutazione alcune proposte che consentirebbero, ove inserite nel contesto normativo attuale, di migliorare la complessiva risposta del “sistema di protezione civile” così valido ed apprezzato durante la fase del soccorso, ma sicuramente non del tutto soddisfacente nelle successive fasi di ricostruzione e ripristino”. “In primo luogo sottopongo alla tua attenzione la situazione creatasi a seguito delle modifiche da ultimo apportate alla legge di protezione civile (L. 225/1992). L’attuale quadro normativo assegna al commissario delegato, nominato a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, il compito di effettuare la ricognizione del fabbisogno per il patrimonio pubblico, privato e delle attività produttive (escluse quelle agricole): tale fabbisogno viene trasmesso al Dipartimento Protezione Civile; eventuali risorse per il ripristino del patrimonio pubblico e privato, – al di fuori di quelle assai limitate finalizzate a coprire le prime spese di soccorso e di somma urgenza, che vengono stanziate a seguito della deliberazione dello stato di emergenza – possono essere assegnate solo con specifica legge statale successiva alla ricognizione del commissario. Per queste attività quindi, il commissario può finanziare interventi solo in un secondo momento rispetto al verificarsi dell’emergenza, sulla base di apposita legge e con l’assegnazione di specifiche ulteriori risorse».

«Tale quadro normativo evidenzia alcune carenze importanti: 1) il ripristino delle strutture/infrastrutture pubbliche danneggiate; 2) il sostegno ai cittadini per i danni subiti a seguito dell’evento. Per quanto riguarda il primo aspetto, si tratterebbe di ampliare l’ambito di operatività del commissario delegato, accompagnandolo da un adeguato stanziamento finanziario per la realizzazione degli interventi di ripristino del patrimonio pubblico (edifici e infrastrutture). A tal fine sarebbe necessaria la creazione di un fondo dedicato nel bilancio statale, con una disponibilità che viene determinata di anno in anno. Per quanto riguarda invece i privati e le attività produttive, occorre fare una valutazione più ampia. Il sistema attuale di ricognizione del fabbisogno e di eventuale successiva assegnazione di risorse, ha una prima criticità evidente: la realizzazione estremamente dilatata nel tempo. Ciò ovviamente impedisce di concretizzare un intervento a sostegno del privato o dell’impresa che sia di effettiva utilità per il danneggiato, che si vede costretto ad attivarsi autonomamente per ripristinare il danno alla propria abitazione o impresa, senza avere certezze sui tempi e le modalità del contributo statale”. “La seconda criticità è conseguenza diretta del meccanismo stesso della contribuzione di protezione civile: i contributi sono erogabili solo su rendicontazione delle spese sostenute e questo costringe il privato ad anticipare in proprio. Ciò finisce per scoraggiare i cittadini più danneggiati, che sono di solito anche i meno abbienti, impedendo loro di poter usufruire di un contributo soltanto per mancanza di capacità di spesa. La terza e non meno importante criticità è data proprio dalla già accennata ipoteticità del contributo: a fronte della ricognizione del fabbisogno come effettuata dal Commissario delegato, non ci sono certezze sulla successiva assegnazione di risorse per attivare le procedure di contributo”. “Sulla base di questi elementi, oltre che del mutato quadro delle risorse pubbliche disponibili, sarebbe certamente più efficace per il cittadino un meccanismo predefinito e certo negli importi e nei tempi, quale quello che potrebbe essere realizzato mediante la sottoscrizione di polizze assicurative obbligatorie per coloro che hanno l’abitazione o l’impresa in una zona ad elevato rischio, drogeologico o sismico. Argomento questo già dibattuto in passato e poi accantonato. Per agevolare il cittadino che deve affrontare la spesa della copertura assicurativa obbligatoria dovrebbe essere prevista la deducibilità/detraibilità a livello fiscale in percentuali diversificate a seconda del livello di rischio del territorio di residenza, in modo da coinvolgere anche coloro che non hanno l’abitazione o l’impresa in una zona a rischio».

“In ultimo pongo alla tua attenzione una considerazione di carattere generale, legata all’incidenza delle risorse occorrenti per gli interventi a seguito di calamità naturali rispetto ai limiti derivanti dal Patto di Stabilità. Ove si accettasse una più ampia idea di intervento di protezione civile, comprendente non solo il soccorso e la somma urgenza, ma anche il ripristino e la mitigazione del rischio, occorrerebbe modificare l’attuale normativa in materia di Patto di stabilità per poter impiegare nel modo migliore le risorse assegnate e garantirne l’immediata spendibilità. In sintesi, tutte le risorse, e non solo quelle statali, dovrebbero essere oggetto di esclusione dal Patto sia per gli enti locali che per le regioni. Solo in tal modo – conclude il presidente Rossi – si potrebbe assicurare una maggiore capacità di spesa da parte degli enti regionali e locali così da garantire che i fondi assegnati siano effettivamente spesi nei programmi di ripristino infrastrutturale e di difesa del suolo”.

(TOSCANA NOTIZIE)

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IL 30 SETTEMBRE A PIAZZA DANTE LE PANCHINE SARANNO INTITOLATE AL SOMMO POETA

La mattina del 30 settembre alle ore 10 il Gruppo “le piazze che vorrei” realizzerà una delle proposte nate spontaneamente da alcune cittadini durante gli incontri effettuati. Fin dall’inizio del progetto di lavoro su Piazza Dante il Gruppo ha cercato la collaborazione delle Scuole che gravitano attorno e davanti alla Piazza.

«A fianco del Gruppo hanno lavorato alcune insegnanti ed i ragazzi e le ragazze della classe “3° A” della Scuola “A. Guardi”: questi hanno scelto per noi alcune citazioni tratte dai tre Canti della Divina Commedia di Dante Alighieri e noi le abbiamo riportate su lastre di metallo che verranno attaccate il 30 settembre alle ore 10.00 alle panchine dell’omonima Piazza in onore del Poeta. Vogliamo e speriamo di creare un legame fra i giovani studenti e la nostra città, un legame fatto a nostro parere di cura e di piccole attenzioni che aiutano a vivere meglio un contesto sempre più complesso di vita quotidiana.

Il contesto culturale che gravita attorno a Piazza Dante Alighieri è a nostro parere di pregio e desideriamo valorizzarlo, restituendo così un valore aggiunto ai cittadini che vivono in questa zona: oggi con questo piccolo gesto , domani con la proposte ancora aperte verso l’Amministrazione Comunale come ad esempio un “Parco Culturale” più vasto che comprenda il recupero della zona retrostante la Piazza, il c.d. “Parco delle Rimembranze”. Piombino ha molte potenzialità, la nostra ne vuole essere una piccola dimostrazione. Su questa strada la cultura la vorremmo al centro, presente, forte. Ci auguriamo che le parole pronunciate dal Sindaco in occasione dell’ultimo incontro organizzato dal Gruppo “Le piazze che vorrei” siano concretizzate, restituendo a questa Piazza e a questa zona, ricche di cultura, le attenzioni che meritano. E’ stato fatto in passato, speriamo venga ripetuto in futuro.
Vogliamo ringraziare per la collaborazione la Professoressa Cristina Mettini, la ex-prof. ssa Lucilla Lazzarini, il Dirigente Grassi per la loro disponibilità , tutti i volontari del gruppo che hanno operato per la messa in atto dell’ iniziativa e la ditta TMI s.r.l che le ha gratuitamente serigrafate. Vi aspettiamo numerosi.»

Scritto da il 25.9.2014. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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