MATRIMONI GAY ALL’ESTERO: DA OGGI SI POSSONO TRASCRIVERE A PIOMBINO

due uomini in municipio

due uomini in municipio

Il Consiglio comunale di Piombino del 30 settembre ha approvato un ordine del giorno comune presentato da PRC, Un’Altra Piombino (vicina a SEL), Spirito Libero (socialisti e laici), Sinistra per Piombino (PDCI e IDV) e Partito Democratico che dà mandato alla giunta di dare direttiva agli uffici di stato civile di trascrivere i matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all’estero. E’ il quinto comune in Italia dopo Fano, Grosseto, Napoli e Bologna.

Il relatore della proposta, Fabrizio Callaioli (PRC), ha detto chiaramente ai colleghi che «si parla di qualcosa di veramente importante. Si parla di persone a cui sono negate dei diritti fondamentali. Ci sarebbero già dei varchi normativi ma l’ottusa burocrazia italiana, specialmente quella del ministero dell’Interno hanno convinto i funzionari di stato civile a ritenere impossibile un qualcosa che la legge italiana ed europea in realtà rendono già pacificamente possibile. Il nostro è un atto che cerca anche di stimolare un dibattito in parlamento: è l’ora di estendere l’istituto del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso.» Rinaldo Barsotti (PD) ha aggiunto che questa «è una battaglia di civiltà che una forza progressista come il PD porterà sempre avanti. Anche a livello nazionale il premier Renzi ha promesso le unioni civili e si faranno.»

L’ordine del giorno è stato approvato con il voto favorevole di tutte le forze politiche esclusa Forza Italia il cui capogruppo Francesco Ferrari ha affermato: «Il potere legislativo spetta al parlamento. Se fossi deputato sarei il primo a presentare un progetto di legge sulle unioni civili ma un Consiglio comunale queste cose non può farle, è un atto che ci espone a dei rischi.»

il sindaco Massimo Giuliani

il sindaco Massimo Giuliani

Molto soddisfatto il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani (PD): «Questo è un atto di civiltà e Piombino è sempre stata all’avanguardia sui diritti, la democrazia e il progresso sociale nonostante il periodo di crisi che attualmente sta affrontando. Fin dall’inizio, come ufficiale di governo per lo stato civile, ho dichiarato che mi sarei assunto questa responsabilità: c’è una complessità giuridica ma non credo che vi saranno rischi sostanziali, come non ci saranno negli altri comuni che hanno approvato atti del genere.»

Andrea Panerini

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INTERVISTA ALL’ASSESSORE PELLEGRINI

A conclusione del Consiglio comunale dove sono state approvate le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero rivolgiamo alcune domande a Paola Pellegrini, dirigente nazionale del PDCI ed Assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Piombino.

Assessore, è soddisfatta di questo risultato?

«E’ l’attestazione che quando sono in gioco i valori veri la politica può anche unirsi al di là delle differenze, oggi sono davvero orgogliosa di essere piombinese.»

Sull’ammutinamento del personale dell’anagrafe che ha fatto molto discutere cosa ci dice?

«Credo che ci sia stato un fraintendimento. Sono io che ho chiesto loro un parere sull’atto che ci accingevamo a discutere e loro fecero presenti le circolari ministeriali e le difficoltà nell’eseguire questa trascrizioni. Provai a mediare con un registro a parte tenuto direttamente dal Sindaco ma evidentemente fu ritenuta una mediazione troppo al ribasso e non poneva la problematica a livello nazionale. Allora si è preferito rinviare ad oggi.»

Il premier Renzi ha parlato di unioni civili a livello nazionale. Lei è d’accordo?

«Sono per il matrimonio per le persone dello stesso sesso e non per pasticci all’italiana. Le unioni civili sarebbero un passo indietro, al dibattito che negli altri paesi è avvenuto almeno dieci anni fa. Ma non mi faccia parlare di Renzi oggi, sono poco disposta a vedere favorevolmente Renzi dopo l’infamia compiuta sull’articolo 18…»

Scritto da il 1.10.2014. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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