gli operai "carcerati" alla rotonda Sol
alcuni dei cartelli di protesta
gli operai “carcerati” alla rotonda Sol
Piombino (LI) – E’ questo lo slogan che ha spronato 12 lavoratori di Piombino, vestiti da ‘schiavi’, ad allestire un Sit-in presso la rotonda all’altezza della Sol vestiti con tute bianche a righe nere e catene ai polsi a simboleggiare la schiavitù, circondati da cartelli che inneggiano all’autocoscienza dei lavoratori che bene o male vivono con gli stabilimenti e le aziende Piombinesi. I lavoratori, dipendenti della Lucchini, della Magona Arcelor Mittal, della Sol e delle ditte appaltatrici, hanno manifestato per dire no alla riforma del lavoro del governo Renzi in Senato.
Tanti i cartelli sparsi nella rotonda all’ingresso di Piombino: ‘Art.18 tagliato, lavoratore incatenato’, ‘Lucchini, nemmeno un posto di lavoro può essere perso’, ‘Piombino deve tornare a produrre acciaio’ e ‘Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso’.
“La protesta ha attirato molta gente, il che evidenzia come sul tema dei diritti dei lavoratori ci sia un interesse esteso: e qui non è che Renzi se la può cavare con una scrollata di spalle. Come facemmo nel 2002 con Berlusconi, vogliamo impedire lo stravolgimento dello statuto dei lavoratori, chiedendo che si arrivi allo sciopero generale e se necessario a un referendum”.
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Lami (Lucchini), Camusso doveva proclamare sciopero (fonte Ansa)
alcuni dei cartelli di protesta
“Camusso ha perso un’occasione, e lo dico in maniera costruttiva, doveva venire via dall’incontro con Renzi dicendo: facciamo uno sciopero generale il 24 e non una manifestazione il 25″. Questa la posizione di Mirko Lami (Fiom-Cgil nella rsu Lucchini)oggi impegnato a Piombino in una serie di iniziative per protestare contro la fiducia posta dal governo sul Jobs act. Per Lami, operaio alla Lucchini nei mesi scorsi attaccato anche da Beppe Grillo, Camusso non doveva limitarsi a confermare la manifestazione del 25, meglio invece – dice – “sarebbe stato proclamare uno sciopero generale di 4 ore per il 24″. Il giorno in cui Renzi torna alla Leopolda? “Sì, proprio così”, risponde Lami. “La mia – puntualizza – non è una critica negativa, ma costruttiva. Perché lui, Renzi, farà di tutto per schiacciare la Cgil”.
Lami ragiona su quello che potrebbe accadere alla Lucchini, con l’arrivo del manager indiano Jindal: “Con le nuove regole, ad esempio – sottolinea – potrà attuare il demansionamento e noi non avremo più alcuna possibilità di trattativa. Per non parlare poi della preoccupazione legata alla possibilità di licenziamento per le donne che attendono un figlio, una volta fatto fuori l’articolo 18. Sarà licenziamento per giusta causa?”. L’operaio e sindacalista di Piombino per contrastare le proposte di Renzi avrebbe quindi preferito uno sciopero: “Alle manifestazioni non tutti possono partecipare, pensiamo ai lavoratori del commercio, e non voglio sentire Renzi che il giorno dopo dice ‘avete fatto flop’”.