LINDA BENIGNI: LA MEZZOFONDISTA D’ORO
Abbiamo intervistato Linda Benigni, diciannovenne piombinese mezzofondista che ha indossato due volte la maglia della nazionale che è attualmente la campionessa italiana juniores dei 10 chilometri su strada. Sportiva del Centro Atletica Piombino, Linda affronterà nel mese di novembre le qualificazioni per i campionati europei di cross.
Quando hai cominciato a correre?
Ho iniziato a marzo 2008. Il mio primo sport è stato il pattinaggio, ma non mi piaceva e non ho mai ottenuto risultati. Le gare scolastiche mi hanno avvicinato all’atletica e gli esiti positivi mi spronavano a continuare. Anche la mia migliore amica faceva atletica e mi spinse a cominciare, quasi per gioco: dopo una bella settimana di prova è iniziata la mia avventura con questo sport, che non ho più lasciato.
Chi è il tuo allenatore e dove ti alleni?
Mi allena Armando Mansani e la location è il campo Simeone di Piombino; qui corro sei giorni su sette e per due volte a settimana affronto un doppio allenamento. Inoltre partecipo ai raduni regionali e ho avuto il piacere di essere presente anche a un raduno nazionale al Sestriere. Le gare però non si svolgono mai in città perché il campo non è regolamentare per la corsa, dunque sono sempre in trasferta.
Come si è svolto il raduno in nazionale?
Il raduno della nazionale, svoltosi al Sestriere nel 2013, è durato due settimane invece dei canonici sette giorni perché una settimana serviva solo per adattarsi e abituarsi al clima in altura. Stavo in un albergo con gli altri atleti, con i quali condividevo pasti e allenamenti due volte al giorno, sia corsa che tecnica che palestra. Il clima era sereno e autorevole allo stesso tempo, mi sono sempre sentita a mio agio. Ho partecipato a tale raduno grazie ai risultati ottenuti durante l’anno, ma nel 2014 non si è tenuto per mancanza di fondi.
Stefano Baldini, direttore tecnico giovanile che si occupa del mezzofondo, convocò alcune tra le migliori atlete del 2013: eravamo cinque o sei della mia categoria e ne sarebbero passate solo tre. Abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad allenamenti mirati per centrare la convocazione in nazionale con la corsa su strada e dopo la preparazione c’è stata una gara di selezione, consistita in un campionato italiano, al quale arrivai seconda. Il secondo posto mi ha così garantito l’accesso in nazionale, che è stata un’emozione indescrivibile: sentivo paura e pressione, io che ero abituata a correre per gare regionali mi ritrovavo indosso il completino dell’Italia e un altro mondo da scoprire.
Quando hai capito che l’agonismo ti avrebbe portato grandi soddisfazioni?
L’ho capito strada facendo. Sono partita dal terzo posto regionale di categoria, che poi è diventato un secondo posto e dopo ancora un ripetuto primo posto. Ai nazionali di categoria (cat. allievi 16-17 anni, ndr) arrivai ottava e nessuno si sarebbe mai aspettato un tale piazzamento, ma ho continuato a migliorare con un altro ottavo posto, due terzi posti e un secondo. Il 2 agosto 2014 ho vinto il titolo italiano dei 10 km su strada, ma il risultato più ambito è stato la prima maglia azzurra: lo scorso anno ho corso i 10 km su strada per la nazionale il 20 ottobre a Cremona, esperienza bissata il 21 settembre di questo anno a Udine.
Passo dalla pista con i 3000 e i 5000 metri ai 10 chilometri della strada al cross (la campestre, ndr) che varia dai 4 ai 6 km, anche se il prossimo anno diventeranno 8 perché aumentano con l’età. Premettendo che rendo al massimo nelle competizioni lunghe, le mie gare preferite sono la corsa su strada e la campestre: nella prima ho ottenuto risultati insperati, la seconda è quella che mi ha spinta a fare atletica perché adoro correre fuori dalla pista.
Qual è stata la tua impresa più epica?
I campionati italiani di quest’anno. Ero partita scoraggiata perché mi intimorivano i nomi di alcune sfidanti fortissime con tempi migliori dei miei. Nessuno, me compresa, si sarebbe mai aspettato che io prendessi la maglia di campionessa italiana.
A quando le prossime qualificazioni?
Le prossime prove, che si svolgeranno in tre tappe dal 1 al 23 novembre, consistono in tre cross presso il nord Italia e sono le qualificazioni per i campionati europei di cross a dicembre in Bulgaria. I posti disponibili sono sei, due già presi da ragazze fortissime, quindi noi altre lottiamo per i quattro posti rimanenti. Nel caso andasse tutto bene parteciperò a dicembre all’europeo in Bulgaria, altrimenti mi aspettano le campestri regionali e dopo nazionali ad anno nuovo.
Nel tuo futuro vedi l’atletica?
Ottenuto il diploma mi sono presa un anno intensivo di atletica e spero davvero di continuare su questa strada. Per il prossimo anno però mi sono prefissata l’obiettivo di allenarmi e contemporaneamente studiare, dato che la crisi c’è anche nel mio sport ed è sempre più difficile entrare in un gruppo sportivo.
Hai corso due volte la 10 km in nazionale, nell’ottobre 2013 e nel settembre 2014: cosa provi ad indossare la maglia azzurra?
È stato un vero onore essere chiamata a rappresentare il mio paese. La prima corsa con la maglia azzurra è stata la gara più bella, era un’esperienza nuova e non sapevo cosa aspettarmi; mi sono anche dimenticata come si correva, quel giorno ero così carica di adrenalina da non sentire neanche la paura e infatti andò bene: argento individuale e oro con la squadra. Raggiungere il podio internazionale con la prima maglia azzurra mi ha regalato un’emozione unica, ero euforica.
La seconda volta con la maglia azzurra è stata viziata da disturbi fisici che mi hanno sottratto due settimane di allenamento. Volevo mettermi in evidenza e provare che avevano fatto bene a convocarmi, ma avevo paura di non riuscire a centrare il podio, che invece è arrivato con il terzo posto. L’argento è sfumato agli ultimi 500 metri, ma ce l’ho fatta ad accaparrarmi il bronzo tagliando il traguardo un secondo prima dell’atleta francese: mentre correvo sentivo urlare incitamenti in inglese, così ho capito di avere un’avversaria alle calcagna e non ho mollato.
Chiara Bellucci