LUCCHINI: GOZZI CRITICA CEVITAL, LA POLITICA CRITICA GOZZI

Un momento di un assemblea Lucchini

Un momento di un’assemblea Lucchini

Piombino (LI) – Secondo quanto riferito nell’articolo comparso quest’oggi su «Il Sole 24 Ore», il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, Nutre dei dubbi relativamente all’offerta di Cevital per rilevare Piombino. In risposta a questi dubbi fioccano una serie di critiche al numero 1 di Federacciai da politica e sindacati. Gozzi commenta in serata «un ragionamento di politica industriale compatibile col mio ruolo», mentre siamo in attesa di una replica da parte della Cevital che di sicuro non si farà attendere.

Il  presidente di Federacciai, sul Sole 24 Ore di questa mattina, ha lanciato un messaggio di allerta e forte preoccupazione per l’iniziativa degli algerini di Cevital, intenzionati a rilevare le attività della Lucchini di Piombino per produrre acciai speciali oltre a tondo, vergella e profilati mercantili. Federacciai teme che l’iniziativa di Cevital metta a repentaglio la tenuta dell’intero sistema elettrosiderurgico del nord Italia.

Per Gozzi l’ipotesi di realizzare altri 2 milioni di tonnellate di acciaio «avrebbe un effetto distorsivo sia sull’equilibrio tra domanda e offerta di rottame che nell’approvvigionamento di energia elettrica, per non parlare del mercato dei prodotti finiti».
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ROSSI:  “VOGLIONO IL MERCATO SOLO QUANDO FA COMODO”

FIRENZE – “Il presidente di Federacciai si inquieta perché le proposte per la Lucchini di Piombino prevedono la riapertura dell’area a caldo e chiede un intervento del governo per garantire i forni elettrici del Nord di cui lui stesso è padrone. Non solo questi miseri capitalisti italiani non sono stati in grado di offrire una proposta decente per Piombino ma addirittura vorrebbero che nessuno lo facesse e che fosse il governo ad impedirglielo”.

“I padroni delle ferriere – prosegue – vogliono il mercato quando gli fa comodo e vogliono la tutela pubblica del loro monopolio quando è minacciato dalla concorrenza e dallo sviluppo tecnologico. Hanno portato la siderurgia italiana al disastro e vorrebbero continuare a comandare e a fare i loro comodi”.
“Noi invece – dice ancora Rossi – continueremo a lavorare per attuare gli impegni contenuti nell’accordo di programma firmato con il governo, che prevede interventi sulle aree di bonifica, sul porto e sulla viabilità, oltre ad incentivi per le imprese e strumenti di protezione sociale per i lavoratori. Tutto questo ha reso più competitivo e attrattivo il polo di Piombino, come dimostrano le stesse due offerte di Jindal e di Cevital per la riattivazione del polo siderurgico. Spetta ora al commissario Nardi, al quale confermiamo la massima fiducia, assumere decisioni nell’interesse dei lavoratori, dell’azienda e del territorio”.
“Diffideremo invece, mentre sono in corso le procedure per la valutazione delle offerte, chi interviene, come ha fatto il presidente di Federacciai, rischiando di alterare il corretto svolgimento delle procedure di evidenza pubblica in corso. Ho dato mandato – conclude – all’avvocatura regionale di valutare se esistano gli estremi per un’azione legale a tutela dell’azienda, dei lavoratori, di Piombino e della Regione Toscana”.

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DE VINCENTI: “NON SONO AMMISSIBILI INGERENZE”

“La Lucchini è un’azienda in amministrazione straordinaria e, per tutti i siti, il Commissario sta conducendo con la massima trasparenza una procedura a evidenza pubblica competitiva rispetto alla quale il Governo svolge la funzione di garanzia prevista dalle norme”. E sottolinea che “Nessuno, proprio nessuno, può permettersi ingerenze di alcun tipo in questo processo così importante per il futuro degli stabilimenti Lucchini e per i lavoratori e le comunità locali interessate”. De Vincenti ricorda inoltre che “su ogni sito tutte le offerte vengono valutate, come da norma, con riferimento al respiro del piano industriale riferito a quel sito e alla capacità finanziaria atta a sostenerlo e ciò a tutela del futuro produttivo e occupazionale del sito stesso”.

Le risorse pubbliche stanziate all’interno dell’Accordo di Programma per Piombino, aggiunge il vice ministro, “riguardano, come da normativa europea, opere infrastrutturali (portuali e stradali) e bonifiche, nonché la possibile sperimentazione di tecnologie ambientalmente innovative. Non ha quindi nessun senso parlare di risorse a sostegno specifico dell’attività del siderurgico”. “Infine – conclude – deve essere chiaro che la strategia del Governo per la siderurgia punta a garantire le migliori condizioni di contesto, dal prezzo dell’energia alle misure per facilitare gli approvvigionamenti, affinché la dinamica concorrenziale possa svolgersi su un piede di assoluta parità tra tutte, dico tutte, le imprese operanti in Italia e in Europa. Non solo, ma il Governo e’ impegnato in questa fase nel ricercare le soluzioni per salvaguardare le capacità produttive dei siti siderurgici che oggi attraversano, per motivi diversi, le maggiori difficoltà: da Piombino a Trieste, da Taranto a Terni”.
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PIOMBINO: GIULIANI, «INGERENZA NELLA VENDITA DELLA LUCCHINI»

 “Il presidente di Federacciai fa il suo mestiere, difende le posizioni degli elettrosiderurgici italiani. Noi dobbiamo difendere gli interessi di un intero territorio massacrato dalla crisi ed assicurare la continuità produttiva della Lucchini e migliaia di posti di lavoro”.

“Nel mirino – prosegue il sindaco – c’è ora il piano presentato dall’algerina Cevital, che prospetta la realizzazione di due forni elettrici per una capacità produttiva di 2 milioni di tonnellate all’anno, esattamente quella che aveva la Lucchini prima della crisi. Questo, insieme alla possibilità di importare preridotto realizzato in Algeria, sarebbe in grado di sconvolgere, secondo il presidente Gozzi, l’intero sistema elettrosiderurgico italiano”.
“Incredibilmente si appella al governo perché difenda gli interessi di una parte dei produttori d’acciaio nazionali, non preoccupandosi affatto di sollevare le sorti della Lucchini di Piombino, anzi, il presidente Gozzi conferma che il miglior piano sarebbe stato quello presentato dal sua azienda, la Duferco, che puntava alla verticalizzazione della sovrapproduzioni delle acciaierie del Nord”.

Si tratta, a parere di Giuliani di una vera ingerenza nella procedura in corso, “che deve vedere invece il commissario straordinario Piero Nardi, il comitato di vigilanza ed il ministero impegnati a valutare con la dovuta serenità la qualità dell’offerta economica e del piano industriale dei due contendenti attualmente in campo, la Jsw di Jindal e l’algerina Cevital”.

“Un giudizio – ribadisce il sindaco di Piombino – che deve basarsi sulle scelte di innovazione tecnologia, contenute peraltro in entrambe le proposte, ma soprattutto sul futuro stabile che i rispettivi piani industriali potranno assicurare al polo siderurgico e all’intero territorio in termini produttivi ed occupazionali”. Nessuna pregiudiziale – conclude il sindaco Giuliani – Siamo di fronte a due proposte che appaiono serie e che devono essere attentamente valutate per tutte le conseguenze che implicano per il territorio che siamo chiamati ad amministrare, da cui provengono istanze che vogliamo rappresentare anche in questa delicata fase, contribuendo al lavoro del commissario e a quello del governo”.

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BENTIVOGLI (FIM CISL) «NON OSTACOLI GLI INVESTIMENTI»

“Le parole del presidente di Federacciai sono incredibili” e “auspichiamo un rapido cambio di rotta”. In una nota il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli critica le dichiarazioni di Antonio Gozzi su Piombino e chiede di non ostacolare gli investimenti. “Invece di gioire per le disponibilita’ di investimento di capitali stranieri e di responsabilizzazione delle istituzioni in impegni sanciti nell’accordo di programma, si pubblicano inesattezze.

Ci chiediamo – osserva – quale sia il ruolo di Federacciai, gia’ sopra le righe nella vicenda Ilva sulla gestione del commissario Enrico Bondi, e oggi preoccupati perche’ si rischia di salvare Piombino. Per fortuna non tutti i siderurgici italiani hanno una visione ripiegata e protezionista e per fortuna continuano a investire”. E aggiunge: “Chiediamo a Gozi di spingere insieme a noi per riconvocare urgentemente il tavolo della siderurgia, riunito 4 mesi fa e in cui sindacato e imprese hanno espresso posizioni comuni su cui il Governo non ha ancora dato nessuna risposta e non ha neanche prodotto il verbale della riunione”.
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GOZZI (FEDERACCIAI): RAGIONAMENTO LEGITTIMO COMPATIBILE CON MIO RUOLO

Gozzi risponde nel pomeriggio, sempre sulle pagine del “Sole 24 H” specificando il suo punto di vista. Il presidente di Federacciai, reagisce alle polemiche sollevate dalle sue dichiarazioni sull’offerta formulata dall’algerina Cevital per la Lucchini di Piombino. 

‘Ma quale ingerenza, ma quale turbativa d’asta, ho semplicemente espresso un ragionamento, peraltro pacato e rispettoso, di politica industriale e credo che questo sia pienamente legittimo e compatibile col mio ruolo di presidente degli industriali siderurgici italiani’.

“Nel corso dell’intervista – precisa Gozzi – ho chiaramente espresso il rispetto della piena e totale autonomia del commissario. Ho pero’ richiamato il Governo, e nello specifico il ministero per lo Sviluppo economico, a vigilare sulla regolarita’ e sulle garanzie della proposta algerina, nonche’ di valutare le possibili conseguenze nel piu’ ampio contesto del mercato siderurgico nazionale, per il quale ho auspicato, non da oggi, da parte del Governo, una piu’ complessiva e organica politica industriale’.

‘Mi rendo conto – conclude – che a Piombino sono in bilico 1.500 posti di lavoro, e che la sensibilita’ sia giustamente ai massimi livelli, ma d’altra parte io devo ragionare pensando ai 35.000 posti di lavoro dell’intero comparto siderurgico’.

Scritto da il 22.10.2014. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 21 giorni, 0 ore, 30 minute fa

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