NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 22 OTTOBRE 2014
AS SU RIMIGLIANO: «VENT’ANNI DI FALLIMENTI COSTATI 600 MILA EURO»
San Vincenzo (LI) – Il gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina ripercorre la storia della tenuta di Rimigliano evidenziando che la politica edilizia applicatavi è costata circa 600 mila euro e che i sanvincenzini non ne hanno tratto giovamento, come invece sarebbe accaduto se la tenuta fosse diventata parco agricolo. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Si calcola che per la pianificazione della tenuta di Rimigliano, dai tempi dei faraonici progetti della disastrosa era Roventini, all’ultima variante al PS e al RU elaborate su misura per il progetto di Berrighi e soci, l’amministrazione comunale di San Vincenzo abbia speso in vent’anni circa 600000 euro. Una cifra pazzesca, circa 85 euro ad abitante, per cancellare quanto rimane dell’identità di quel luogo, legato per secoli ad agricoltura, allevamento e caccia ‒ inizia AS ‒.
Pensare oggi, alla luce della congiuntura economica attuale, a quanto sarebbe stato più semplice, economico ed efficace attuare le previsioni del progetto Insolera che già nel 1973 voleva la tenuta parco agricolo, ci fa indignare di fronte all’insensatezza dell’azione politica. Moltissimi di questi denari avrebbero potuto benissimo essere risparmiati, ad esempio chiedendo ai proprietari di elaborare un piano attuativo piuttosto che fargli un progetto a spese della cittadinanza. Ma per attuare ciò che avrebbe garantito sviluppo vero e duraturo alla Tenuta e alla comunità sarebbe bastato applicare la legislazione regionale vigente su aree agricole, ed attivare un processo di valorizzazione delle vocazioni reali di quell’area, a costo zero per la comunità. Niente varianti né pianificazioni ad hoc, soltanto la possibilità di riutilizzare a fini agrituristici i volumi esistenti.
Questo è da sempre ciò che liste civiche, associazioni e comitati sostengono sia l’unico futuro possibile per Rimigliano, nel senso della sua integrazione al territorio, della creazione di posti di lavoro, del reale potenziamento degli incredibili valori paesaggistici che quella proprietà possiede. Si è invece preferito inventare procedure molto improbabili per legittimare volumi chiaramente illegittimi, in barba alla legislazione regionale e nazionale, con parenti dei soci che testimoniano l’esistenza di voliere in epoca antecedente al 1967. Incredibili acrobazie urbanistico-legali pur di regalare alla mera speculazione edilizia l’area dalla più grande potenzialità turistica del nostro Comune. Un’operazione fallimentare anche dal punto di vista occupazionale, infatti non ci sarà lavoro per i sanvincenzini né durante i lavori né tantomeno dopo. I tempi sono maturi per evitare di commettere un errore storico che pagheranno le generazioni future per decenni.
Rimigliano trasformato in enclave per turisti di lusso, con il paesaggio che perde ogni valenza produttiva e di legame col territorio per diventare giardinaggio per quei ricchi cinesi o russi che paiono scarseggiare, visti i tempi biblici con i quali la proprietà sta procedendo all’avvio dei lavori. Già, proprio quegli imprenditori che si lamentano delle lungaggini burocratiche e che poi, una volta ottenuta la pianificazione su misura per le loro esigenze, tardano ad attuare quanto richiesto per anni. Anzi, nelle osservazioni al PS avanzano nuove pretese riguardo ad un campo da golf che evidentemente potrebbe risolvere i problemi di commercializzazione dei costruendo lussuosi alloggi.
È ancora possibile fermarsi e cambiare radicalmente direzione ‒ conclude AS ‒ per tornare a una soluzione che metta realmente al centro lavoro e valorizzazione dell’identità locale».
Gruppo Consiliare di Assemblea Sanvincenzina
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CXC SU STAZIONE: «ANCORA INCOMPLETA, CHI PAGA LA PULIZIA?»
Campiglia M.Ma (LI) – Il Comitato per Campiglia, che nel settembre aveva rivolto tre domande al sindaco Soffritti relative alla Stazione, scrive di non aver ricevuto risposta e di essere stato accusato di aver posto «domande pretestuose». Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«“La verità mi fa male” da “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli ‒ inizia così, in modo ironico, il comunicato del Comitato per Campiglia ‒ A seguito delle pulizie parziali delle aree ad uso pubblico eseguite nella Lottizzazione alla Stazione, approvata quindici anni fa e ancora non completata, il 19 settembre il Comitato aveva fatto al Sindaco di Campiglia tre domande precise: 1) Quale è lo stato di diritto delle strade e parcheggi ad uso pubblico? 2) Visto che tutte le opere di urbanizzazione primaria e secondaria non risultano completate (manca la segnaletica, le alberature, il completamento degli impianti, ecc.) come possono essere stati rilasciati i certificati di agibilità ed abitabilità indispensabili per gli edifici già utilizzati? 3) Se la manutenzione delle strade spettava ai lottizzanti, chi ha eseguito la pulizia e a spese di chi?
A queste domande il Sindaco non ha dato risposta e, in un articolo apparso sulla stampa del 21 ottobre, si è limitato a dire di non avere gradito le domande che ritiene pretestuose, affermando che per completare le opere di urbanizzazione mancano poche cose, e dimostrando così la sua non conoscenza circa il fatto che per dirle “completate”, le opere devono essere del tutto finite in ogni sua parte ai sensi del capitolato e collaudate.
Il Sindaco ha fatto poi un accorato appello a tenere conto delle difficoltà di tante famiglie (riferendosi forse ai proprietari che hanno fatto una operazione immobiliare finalizzata a realizzare un plus-valore su terreni un tempo agricoli e di valore pressoché nullo), dimostrando una sensibilità che vorremmo vedere applicata in tanti altri casi (dai cassa-integrati alle vittime del caporalato, dai giovani in cerca di occupazione a chi ha perso il lavoro ancora lontano dalla pensione) e anche per i cittadini che vivono e lavorano negli edifici realizzati alla Stazione.
Non si tratta di limitarsi a un piano di decoro o di maquillage , ancora una volta a spese pubbliche, ma di prendere atto che l’ipotesi di un nodo di scambio tra treno e veicoli su gomma a Venturina non ha senso e che semmai, se il porto di Piombino decollerà in qualche modo e se verrà completata la 398, ce ne sarà bisogno a Piombino. In pratica si tratta di rifare tutta la Lottizzazione senza mettere toppe a spese dei cittadini e a beneficio di un numero limitato di proprietari e costruttori ‒ conclude CxC».
Comitato per Campiglia
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LUCIANO CANFORA AL CENTRO GIOVANI DI PIOMBINO
Piombino (LI) – Oggi pomeriggio alle 16.30 Luciano Canfora sarà ospite del Centro “Giò De Andrè” nell’ambito della rassegna “Ottobre libri”.
Canfora sarà presente con il suo ultimo libro “Il presente come storia” edito da Rizzoli. A curare l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Piombino assessorato alla cultura, sarà Fabio Canessa che introdurrà i temi del libro intervistando il professor Canfora. Canfora affronta infatti i temi più cari della storiografia che sono quelli della corretta interpretazione dei fatti e dei diversi criteri di lettura della storia.
Chi sono gli oligarchi, sono loro il motore della storia? O la massa dei molti? Per Canfora scrivere storia vuol dire lottare contro gli effetti del progressivo allontanamento dai fatti: in tale lotta “il pathos narrativo, la partecipazione emotiva, non il volgare patetismo, non sono un cascame del lavoro storiografico ma al contrario l’indizio della perdurante vita del passato dentro di noi”. Compito dello storico è dunque quello di districarsi tra i documenti e le invenzioni letterarie, in bilico sul limitare di congetture che tentano di scrutare ciò che le fonti non dicono.
Canfora è professore emerito all’Università di Bari, dirige i “Quaderni di Storia” e collabora con il Corriere della Sera, per il quale ha curato nel 2012 la sezione “Classici del pensiero”: greci e latini. Per Rizzoli ha pubblicato, tra gli altri, “La storia falsa” (2008), “Il viaggio di Artemidoro” (2010), “Il Corriere tra Stalin e Trockij 1926-1929” (2010) e la “Guerra civile ateniese” (2013).
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IL M5S RISPONDE A FABIANI: «NOI IMPARZIALI CON POSSIBILI ACQUIRENTI LUCCHINI»
Piombino (LI) – Il Movimento 5 Stelle piombinese dichiara di essere imparziale di fronte a possibili acquirenti Lucchini e che le valutazioni devono essere fatte dal commissario straordinario e dal MISE. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Ci troviamo costretti a rispondere all’articolo del segretario PD Fabiani comparso sulle pagine del Tirreno il 18/10/2014 ‒ iniziano i Pentastellati ‒. Con consumata abilità Fabiani tenta di ribaltare il concetto da noi espresso in maniera più che chiara sull’eventuale proposta di acquisto del gruppo algerino CEVITAL.
Non siamo certo noi a fare il tifo per alcun acquirente, anzi è proprio accogliendo una parte in causa nelle sedi istituzionali e dando risalto sui media all’offerta che si sposta l’ago della bilancia. Le istituzioni dovrebbero avere capacità d’indirizzo nei confronti dell’imprenditoria e certo non dovrebbero stendere tappeti rossi. Noi saremmo più che contenti se si concretizzasse una proposta migliorativa rispetto a quella presentata dal gruppo Jindal, ma se così non fosse crediamo sia opportuno evitare che speculatori di varia natura vengano a fare le loro fortune sul nostro territorio.
Memori di quanto accaduto nel recente passato, crediamo che le valutazioni del caso debbano essere fatte nelle sedi opportune dal commissario straordinario e dal MISE. Fermo restando tutti i dubbi e le perplessità rispetto ad un tardivo interessamento di un gruppo che non ha attualmente interessi nel campo della siderurgia, attendiamo con ansia, come tutta la cittadinanza, di sapere se CEVITAL abbia la capacità finanziaria per mettere in campo le opere di bonifica necessarie per far sorgere attività nel ramo agroalimentare nell’attuale area a caldo ed a ricreare un’azienda dalla capacità produttiva di 2 mln di tonnellate annue, mantenendo la quasi totalità dei posti di lavoro Lucchini. Fino ad allora ci piacerebbe che l’unica trattativa avviata (quella con Jindal) non venisse avversata.
Qualunque sia l’esito finale della vertenza Lucchini, siamo comunque a dipendere passivamente dalla capacità imprenditoriale di un soggetto estero. Il grande assente, come sempre, è il governo italiano. Ancora attendiamo un piano industriale nazionale ed il ripristino della filiera manifatturiera, che è stata totalmente cancellata e che sarebbe il vero motore per il rilancio dell’industria intera ‒ conclude il Movimento».
Movimento 5 Stelle Piombino
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RICERCA SULLA BIODIVERSITÀ: PARCO E BANCA DELL’ELBA LA PREMIANO
Arcipelago toscano – Il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano e la Banca dell’Elba, in coerenza con una linea di azioni, programmi e progetti per la conoscenza dell’ambiente, delle risorse naturali e culturali previsti da uno specifico protocollo d’intesa recentemente siglato, hanno deciso di premiare la ricerca di livello accademico relativa alla biodiversità degli ambienti protetti delle sette isole toscane.
Il premio di ricerca rientra a tutti gli effetti tra gli obiettivi definiti dal decennio Unesco 2011/2020 Decade on Biodiversity ed interessa le seguenti tematiche: Biodiversità genetica; Biodiversità di specie; Biodiversità di popolazione; Biodiversità di ecosistema; Biodiversità agricola.
Saranno accettate e vagliate le ricerche presentate sotto i seguenti formati: Tesi di laurea magistrale o di II livello; Tesi di dottorato di ricerca; Tesi di specializzazione universitaria; Tesi di master universitario; Tesi di corso di perfezionamento universitario; Pubblicazione su rivista scientifica nazionale o internazionale.
I premi sono riservati di preferenza a candidati residenti nei Comuni dell’Isola d’Elba, dell’Isola di Capraia e dell’Isola del Giglio, ma nel caso non si presentino candidati residenti nei suddetti Comuni, ovvero non risultino soddisfacenti i lavori presentati dai residenti, la commissione potrà assegnare i premi a candidati non residenti secondo l’ordine di graduatoria.
Il bando è disponibile sul sito istituzionale dell’Ente Parco www.islepark.it nella sezione Trasparenza a questo link e http://www.pa33.it/pa33-web/allegati/2065/0?callback=? e nell’apposita sezione Attività/Ricerca. Il bando è altresì scaricabile dal sito della Banca dell’Elba www.bancaelba.it.
Il termine ultimo per presentare gli elaborati e le relative domande è stato fissato per il 10 dicembre 2014. L’elenco delle tesi verrà pubblicato negli appositi spazi web del PNAT e saranno custodite nella Biblioteca dell’Ente, in libera consultazione per tutti coloro che ne faranno richiesta.
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M5S SAN VINCENZO: «TUTTI AL NO SAT DAY 3»
San Vincenzo (LI) – Il Movimento 5 Stelle invita i cittadini ad unirsi alla manifestazione “No Sat” domenica 26 ottobre dalle 10.40 e chiede, fra l’altro, di ritirare definitivamente il progetto autostradale, di impedire l’assoggettamento a pedaggio, di non elargire fondi pubblici a SAT spa e al progetto autostrada Tirrenica. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Domenica 26 ottobre sarà effettuata una manifestazione pacifica contro il progetto e realizzazione della autostrada Tirrenica (SAT) ‒ annunciano i 5 Stelle sanvincenzini ‒ Tale evento si svolgerà lungo la variante Aurelia, da Livorno a Grosseto, dove giungerà verso le h 15.00 e dove si unirà con rappresentanze provenienti da Civitavecchia. La manifestazione, che porterà il nome di “No Sat Day3”, toccherà anche San Vincenzo e il ritrovo per chi volesse aderire sarà Aurelia Nord, entrata variante Nord, distributore Esso, h 10.40.
La carovana attraverserà la città di San Vincenzo da Via Aurelia Nord, passando per Via Beatrice Alliata , quindi davanti il palazzo Comunale, proseguendo per Corso Italia, via Roma fino ad uscire sulla SP39, vecchia Aurelia, per continuare per Venturina, dove altre auto si aggiungeranno al corteo. I partecipanti si impegneranno a non fermare il traffico rispettando i limiti di velocità e a non creare disagi nelle varie tappe. L’intenzione è quella di rimarcare il no categorico a questo furto ai cittadini.
Cosa chiediamo? Di ritirare definitivamente il progetto autostradale, di impedire l’assoggettamento a pedaggio, di non elargire fondi pubblici a SAT spa e al progetto autostrada Tirrenica, di aprire un tavolo di confronto, di favorire mobilità integrata attraverso lo sviluppo dell’asse ferroviario tirrenico e della navigazione di cabotaggio.
Deve essere affermata una volontà politica più lungimirante che finalizzi a tali scelte, alla viabilità trasversale, dalla costa all’entroterra e al riassetto della rete viaria minore, le dovute risorse che sarebbero ampiamente remunerate in termini sia sociali sia economico-produttive. Ricordiamo che il sindaco, gli assessori e i consiglieri di maggioranza di San Vincenzo non hanno ritenuto di dover prendere posizione netta contro questo progetto e ricordiamo anche che l’Italia è stata ammonita dall’Unione Europea per la gestione “di parte” dell’appalto aggiudicatosi da Sat.
Chiediamo anche ‒ concludono i 5 Stelle ‒ di poter aprire un dibattito pubblico che coinvolga i cittadini sulle problematiche di queste grandi opere, mettendoli a conoscenza che nella strada da percorrere, spesso, ci possono essere più varianti e a volte anche senza pedaggio…».
MoVimento5stelle San Vincenzo