EDITORIALE: MA DAVVERO TUTTO E’ VANITÀ?
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: MA DAVVERO TUTTO E’ VANITÀ?
Corriere Etrusco “numero 79” del 7 novembre 2014.
In questa settimana abbiamo osservato in val di Cornia quattro eventi che hanno mostrato, in modo particolare in questi ultimi giorni, la baldanza del PD locale e delle sue ramificazioni istituzionali.
Si parte con l’iniziativa dal titolo “Riforma degli strumenti urbanistici per una unità della Val di Cornia” che si è tenuta il 7 novembre a Suvereto nel quale sono stati invitati i rappresentanti di tutti i comuni (a guida PD, ndr.) eccetto che quelli di Suvereto, guarda caso guidato dalla lista Assemblea Popolare.
Poi la triste vicenda del nuovo addetto stampa del sindaco di Piombino, scelto per “fiducia” in barba ai migliori curriculum d’Italia, e che speriamo non abbia prodotto l’infelice risposta inviata dal Giuliani alla stampa in risposta alle accuse di Coppola sull’argomento.
Si continua con la vicenda dei quartieri. Una lotta intestina “sul nulla” nella quale un partito che si proclama “democratico” produce una delibera che «dispone dei diritti delle formazioni politiche derogando in maniera retroattiva a una norma chiara ed eseguibile». Se avete sbagliato prendetene atto, non cambiate le regole del gioco in corsa, non è bello.
Per ultima la vicenda dei “Gianni Boys” che chiedono che anche il loro “amato” Anselmi possa partecipare alle primarie di federazione. Richiesta legittima che andrebbe allargata a tutti gli iscritti che ne facciano richiesta, in un partito che si chiama “democratico”.
Detto questo a Piombino e in Val di Cornia si continua comunque a parlar d’altro per non affrontare i temi critici della città, che sono l’elevato indebitamento, un porto che senza SS398 sarà una cattedrale nel deserto, e per ultimo, ma non meno importante, una gravissima crisi siderurgica che ha fatto chiudere altoforno, acciaieria e cokeria in una sola estate, senza che ne istituzioni, ne partito di maggioranza “assoluta”, siano intervenuti nel modo incisivo che la situazione invece avrebbe richiesto.
Giuseppe Trinchini
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