INTERROTTI I COLLOQUI TRA UNICOOP TIRRENO E SINDACATI: E’ STATO DI AGITAZIONE
LIVORNO – «Fallita la trattativa, e in assenza di tutele, non resta che proclamare lo stato di agitazione. E, se le garanzie non vengono ripristinate, arrivare allo sciopero.» E’ la decisione presa dalle organizzazioni sincali, tra cui la UilTucs, dopo l’esito negativo delle trattative con Unicoop Tirreno. La trattiva riguarda i lavoratori della sede di Vignale Riotorto, uno dei centri di distribuzione più importanti di tutta la Toscana d’Italia, fallita dopo anni di difficoltà e di quelle che sono chiamate dai sindacati «scelte molto discutibili» spiegando come già nel 2000 la Cooperativa iniziò la privatizzazione dei magazzini di Vignale (Livorno) e Ariccia (Roma), successivamente diventato Anagni (Frosinone).
«Solo dopo anni– specifica il segretario UilTucs di Livorno Sabina Bardi – vennero raggiunti degli accordi fra le parti sociali e l’azienda, salvaguardando i lavoratori della Coop. Il primo passo dell’azienda fu quello di aprire procedura di mobilità, successivamente furono raggiunti accordi globali, dapprima nei singoli reparti e poi per ogni singolo lavoratore. In ogni tipo di stesura venivano sottoscritte dalla Cooperativa le garanzie che sarebbero state inviolabili e irrinunciabili nei confronti dei lavoratori dipendenti Coop, qualora avessero aderito alla privatizzazione. Garanzie che ora si vogliono cancellare. Coop ha dato solo una risposta, ed è la peggiore mai data: disdire tutti gli accordi sottoscritti dal 2000 ad oggi. L’etica che professa l’azienda non è che uno slogan. Efficace all’esterno, forse, ma con i lavoratori usa due pesi e due misure.»
Altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che spesso le garanzie non siano state applicate neanche dalle aziende appaltatrici, fanno sapere dalla Uil. L’ennesimo mancato rispetto delle richieste da parte delle organizzazioni dei lavoratori che ha spinto i sindacati a prendere decisioni drastiche e interrompere il tavolo di negoziazione proclamando lo stato di agitazione, non escludendo altri passi. «Se Coop non ritira la disdetta degli accordi – conclude Bardi – siamo pronti a indire uno sciopero. Anche se questo comporterebbe magazzini e negozi bloccati con una perdita di incasso di svariati milioni di euro.» Una cifra da capogiro rispetto alle poche centinaia di euro che, paradossalmente, sarebbero sufficienti a mantenere in vita gli accordi ma che, evidentemente, non preoccupa la dirigenza di Unicoop che sta marciando verso altri lidi con le sue politiche aziendali.
Unicoop Tirreno in crisi? … l’affiatamento Coop-Comuni non è più garanzia di fatturati garantiti? Tremeranno i… http://t.co/1qQfCgrawW