GUERRIERI: «FONDALE A MENO VENTI METRI, MISSIONE COMPIUTA»
Piombino (LI) – Dopo i lavori svolti a tempo di record con le nuove banchine, le vasche di colmata e l’escavo dei fondali a meno 20 metri per un totale di 150milioni di euro, il commissario dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri ha presentato un nuovo pacchetto di interventi per il porto di Piombino. Il piano, già consegnato al governo nell’ambito dello «Sblocca Italia», definisce la nuova visione per l’assetto dello scalo portuale piombinese.
Il grosso delle opere a mare è stato realizzato ma ci sono da completare i piazzali, le banchine e i collegamenti sia stradali che ferroviari, l’area della demolizione e refitting navi, il terminal crociere. In totale, tra i vecchi investimenti (i 150 milioni già spesi), le risorse dei privati (150 milioni) si arriva ad un intervanto da 534 milioni.
Tutto questo – illustra Luciano Guerrieri – è naturalmente supportato dai collegamenti ferroviari con un nuovo fascio di binari a servizio delle aree portuali e dalla viabilità: «resta fondamentale il completamento della 398 a quattro corsie fino al porto», dice il commissario dell’Autorità Portuale. La scogliera e il molo Batteria saranno allungati di 430 metri per proteggere meglio tutta la parte delle nuove banchine; il molo potrà ospitare il terminal crociere, già dal 2016 sono attesi i primi accosti di grandi navi.
Un milione di metri quadrati di piazzali e quasi sei chilometri di banchine, un bacino di carenaggio e aree per la demolizione e refitting navi, oltre ad una grande area logistica-industriale per la quale c’è già un interesse concreto di un grande gruppo che si aggiunge ai piani di Cevital che ha già presentato un progetto per lo spostamento delle attività siderurgiche in padule e la creazione di un polo agroalimentare con impianti di raffinazione dello zucchero, produzione di mangimi e succo di frutta nella zona più vicina al porto. Cevital nel piano presentato da Guerrieri avrà un’area di piazzali sul porto di 150mila metri quadrati, oltre a tutet le aree retroportuali che si libereranno.
Ai piazzali di Cevital si aggiungono altre tre grandi aree: due terminal rinfuse (da 120 e 180mila metri quadrati) una logistica vicina alla zona di demolizione navi (200 mila metri quadrati) ai quali si aggiunge la vecchia zona dei carbonili, che una volta bonificata sarà utilizzata per lo stoccaggio e traffico merci «prenotato» da Altair (Rosignano), Nuova Solmine (Scarlino) e Dalmine.
C’è solo da sperare che tutto questo si realizzi con la stessa celerità che abbiamo visto in questo ultimo anno.
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