MIRKO LAMI (CGIL) FA IL PUNTO SULLA SIDERURGIA DOPO INCONTRO A BRUXELLES
Nella riunione del Comitato Dialogo Sociale Europeo dell’Acciaio, che si è tenuto a Bruxelles, è stato fatto il punto di come si trova il settore siderurgico in Europa e nel Mondo. Mirko Lami (CGIL) fa un’analisi dei risultati emersi nella riunione.
«Come accade da anni – commenta il sindacalista – la Cina sta facendo da grande, esportando circa 72 milioni di tonnellate del loro acciaio delle circa 800 prodotte. Questo aggredisce il mercato asiatico ed europeo, mentre gli USA hanno tirato su le barriere antidumping a difesa del loro. Chiaramente anche l’Italia viene colpita da questo fenomeno, ma ciò accade anche perché ci sono imprenditori dei settori utilizzatori che, per risparmiare, acquistano acciaio dalla Cina. Quindi si evidenzia sempre più la necessità di difendersi e dalla riunione di Bruxelles, si trova questo punto come comune tra Eurofer e IndustriAll.
Stilato un documento che invita la Commissione a convocare al più presto la riunione del Gruppo ad Alto Livello della Siderurgia, ex Tajani, a proseguire i vari incontri con le parti sociali anche dopo il rinnovo della Commissione Europea e l’elezione del nuovo PE.
Discusso di cosa accade in altri paesi Europei su come trattare la CO2. In Europa ci sono progetti già avanzati e progetti appena nati, come ad esempio un progetto di utilizzare la CO2 come materia prima dell’industria chimica per la produzione di idrocarburi oppure i già avanzati come i progetti Ulcos.
Abbiamo anche parlato della siderurgia italiana- continua il sindacalista – di cosa sta attraversando, del rapporto tra Europa e Italia su questo settore e di cosa sta accadendo su Piombino dopo l’acquisto da parte di un nuovo proprietario e delle difficoltà ancora da risolvere come il rapporto con le imprese di appalto, le centrali elettriche, le cave di Campiglia, ecc.
Piombino come Terni, come Taranto, sono siti industriali che hanno una rilevanza europea, oltre che nazionale, e devono essere trattati nelle istituzioni di Bruxelles invece per Piombino solo proclami è mancato ad esempio su come proteggere i lavoratori con ammortizzatori sociali europei.
Una società algerina, la Cevital, sta per rilevare lo stabilimento ex Lucchini di Piombino con l’intenzione dichiarata di investire e fare businnes. Ci confronteremo come si addice al ruolo delle parti e approfondiremo pure gli aspetti legati alla siderurgia europea e alla ricerca. Su questo tema, Cevital intende strutturare un centro ricerca a Piombino e, dato cosa accade in Europa, speriamo si avvalga della collaborazione del CSM di Roma, per le attività di ricerca e sviluppo, perché conosce molto bene lo stabilimento di Piombino.
Infine – conclude Lami – abbiamo ribadito che é necessario trovare un equilibrio del costo dell’energia, che continua ad avere prezzi diversi sia in Europa sia in Italia, e che ha un impatto negativo sulle performance della Magona Mittal e su questo servirebbe l’intervento diretto del Parlamento Europeo».