SIMONCINI: SU “PEOPLE CARE” CHIEDEREMO ATTENZIONE DEL MINISTERO
FIRENZE – Appena prima di Natale il presidente Enrico Rossi aveva già definito “una forzatura incomprensibile e inaccettabile” la decisione della società che gestisce il call center People Care di Collesalvetti di avviare le procedure di messa in mobilità per i 448 dipendenti, dei quali 360 con contratto a tempo indeterminato. E l’annunciato incontro di stamani tra le organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alle attività produttive e lavoro Gianfranco Simoncini, presenti anche il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci e l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Livorno Francesca Martini, non ha modificato quel giudizio.
La People Care ha ancora commesse attive fino almeno a maggio, e l’urgenza di aprire le procedure di mobilità con una convocazione dei sindacati a due giorni dal Natale risulta per l’assessore Simoncini incomprensibile e inusuale rispetto alle relazioni sindacali in Toscana. “La Regione è già intervenuta presso Seat Pagine Gialle, unica committente al momento dell’azienda, per richiamare grande attenzione verso le attività svolte a Guasticce – ha affermato Simoncini -, e mantenuto stretti contatti con l’Ad di Peolple Care che ha parlato di procedura cautelativa. Passi ulteriori li faremo immediatemente nei prossimi giorni, alla luce del quadro disegnato stamani dalle organizzazioni sindacali aziendale e di categoria”.
Sarà convocata l’azienda per affermare l’inaccettabilità della procedura di mobilità aperta, sottolinea l’assessore, e invitarla a ricercare da subito nuove commesse di lavoro uscendo dalla logica della monocultura produttiva tutta legata ad un solo committente. “Ma soprattutto, d’intesa con i sindacati, inviteremo il Ministero per lo sviluppo economico ad attivare al più presto un tavolo nazionale cui chiamare People Care ma anche Seat per chiedere attenzione e chiarezza d’intenti per l’impresa di Collesalvetti”.
Tutto questo si aggiunge al piano speciale per Livorno predisposto dalla Giunta regionale, ha concluso l’assessore Simoncini, “su cui la Regione investirà, oltre alle risorse previste nei vari bandi anche 10 milioni di euro previsti nella legge finanziaria 2015 per rispondere allo stato di crisi dell’area cercando nuove prospettive di sviluppo attraverso un piano di reindustralizzazione, abbatterà l’Irap alle imprese che si insediano in quella zona e in più in ogni nuovo bando regionale riserve speciali di finanziamento per le tre aree di crisi toscane: Livorno, Piombino e Massa”.