«NOUS SOMME TOUS CHARLIE»: INIZIATIVE CONTRO IL TERRORISMO
NEL NOME DI CHARLIE UNA VIGNETTA DISEGNA FIRENZE
Per ricordare le vittime della strage di Parigi che ha sterminato la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo le riviste fiorentine l’Altracittà (edita dalla Comunità delle Piagge) e La Città invisibile (edita da perUnaltracittà) propongono, in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, un contest di vignette sui temi di attualità a Firenze e in Toscana in grado di riprendere e rilanciare lo spirito libertario, dissacrante, indipendente che animava i vignettisti e i giornalisti di Charlie Hebdo a partire proprio dagli argomenti trattati sulle due riviste fiorentine.
Le vignette usciranno mercoledì 14 gennaio, ad una settimana dall’attentato, sui siti http://www.altracitta.org/ e http://www.perunaltracitta.org/. Successivamente verrà inoltre organizzata una mostra presso la Libreria Feltrinelli di Firenze con cui abbiamo stretto un accordo e che sarà promossa sulla stampa. I disegnatori e vignettisti interessati a questo progetto possono inviare uno o più lavori all’indirizzo charliehebdofirenze@gmail.com entro e non oltre le ore 12.00 di martedì 13 gennaio 2014.
Info: Cristiano Lucchi 339/6675294
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VERNACOLIERE: CARDINALI: “FATTI DI PARIGI, ATTENTATO A OGNI LIBERTÀ”
(DIRE) Firenze, 7 gen. – “L’attentato al Charlie Hebdo e’ contro la liberta’ in generale, non solo contro la liberta’ di stampa.
Ricorda le dittature, quando l’uomo diventa solo un bottone da pigiare e da fare obbedire. L’assolutismo religioso e’ questo, l’ipse dixit che nel Medioevo causava i roghi”. Cosi’ all’agenzia Dire, Mario Cardinali, direttore della rivista satirica stampata a Livorno, ‘Il Vernacoliere’. Il quale, tuttavia, mette in chiaro su quale sia la linea editoriale. Alla domanda se intende dopo la strage parigina occuparsi di Allah e Maometto, Cardinali fa
sapere: “Non vedo cosa ci riguarda l’Islam. Bisognerebbe che ci venissero a rompere i coglioni in Italia. Fortunatamente non siamo nella condizione dei francesi”. Eppure, negli anni ’80 ai tempi della rivoluzione iraniana di Khomeini non mancarono le battute e la satira, ma rimase circoscritta a quell’episodio storico. Il resto, il core business del Vernacoliere resta, invece, l’ironia sul Papa e sulle gerarchie ecclesiastiche. Con un paletto, ad avviso di Cardinali, significativo: “Noi non critichiamo i fondamenti delle religioni, neanche del cattolicesimo. Del resto, vivendo in Italia abbiamo su come nascere, vivere e morire l’imprimatur di una religione che e’
quella cattolica”. E, risalendo nel tempo, la memoria va all’ipotesi di cancellazione dll’8 per mille. Subito chiosata dal Vernacoliere con una striscia graffiante: ‘Un altro duro colpo all’occupazione. Chiude il Vaticano, il Papa in cassa integrazione’. Di fronte a quanto avvenuto, il desiderio e’
quello in primo luogo di comprendere le dinamiche sociali e religiose che hanno portato l’odio a manifestarsi nuovamente in maniera cruenta: “Bisognerebbe chiederci, per capire il perche’, se questo fanatismo sia nutrito da certe situazioni pregresse. Il mio timore- aggiunge- e’ che l’estremismo religioso sia rinfocolato da situazioni storiche. Nasce in Paesi come Iran ed Iraq, che sono da decenni sotto i bombardamenti. D’altro canto, noi non esportiamo vignette, ma esportiamo bombe. Siamo pronti a condannare solo gli errori altrui. In questo modo, pero’ finiremo per arroccarci”.(SEGUE)
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FRANCIA. VERNACOLIERE: “NON CI OCCUPEREMO DI ISLAM” -2-
(DIRE) Firenze, 7 gen. – Il direttore del periodico livornese non sottace le contraddizioni esistenti nel mondo musulmano: “Ai tempi dell’Inquisizione gli eretici venivano uccisi sul rogo.
Oggi, i fanatici islamisti ammazzano direttamente i vignettisti con il mitra. C’e’ un’evoluzione. Ognuno ha il suo Medioevo. Loro lo vivono adesso”. Di contro, il timore e’ che “sulla base di una difesa anti-islamica in Europa si possa arrivare a nuove dittature. Ci sono rinascite di estremismi di destra che spaventano. Il mio timore e’ che si inneschi nuovamente una caccia all’islamico, che avrebbe il solo effetto di sviluppare una contro-reazione”.
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«NOUS SOMME TOUS CHARLIE»: PRESIDIO A FIRENZE CONTRO IL TERRORISMO
FIRENZE – “Nous somme tous Charlie”, titola in prima oggi Liberation, “Libertè assassinée” è il titolo di Le Figarò, ieri in tutte le città del mondo si sono riempite le piazze in risposta all’attacco terroristico che ha decimato la redazione di Charlie Hebdo a Parigi, 12 i morti, giornalisti e poliziotti, molti i feriti.
Forte lo sgomento in tutta la Toscana, risposte ci sono state fin dal pomeriggio di ieri 7 gennaio, ed oggi pomeriggio alle 18, a Firenze in Piazza Ognissanti, 2, promosso da Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi e Assostampa Toscana, è in programma un presidio davanti al Consolato Francese in Piazza Ognissanti, 2.
«Quando ad essere ucciso è chi fa della libertà di espressione il fulcro della sua vita, professionale e privata, a morire è la democrazia nella sua espressione più alta» afferma in una nota la redazione di «Toscana Notizie» agenzia di formazione della Giunta regionale toscana che «è vicina ai familiari, agli amici e ai colleghi delle vittime della strage compiuta oggi nella redazione del giornale francese Charlie Hebdo, colpito già in passato per la sua capacità di esprimere liberamente le proprie opinioni. La condanna di questo atto vile è forte e chiara e coinvolge tutti coloro che individuano nel rispetto della vita e della dignità della persona il fondamento di ogni azione e comportamento civile e democratico: non si combattono le idee con i kalashnikov.»
«L’attacco terroristico di Parigi alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo che è costata la vita a 12 persone e che ha fatto numerosi feriti, giornalisti e poliziotti, è un attacco alla libertà e non solo alla libertà di stampa, un attacco non solo alla Francia, all’Europa e al mondo, alla civiltà»: così Alessio Gramolati segretario generale della Cgil Toscana commenta quanto successo oggi nella capitale francese. «Il nostro primo pensiero – continua – va alle famiglie delle vittime, al loro dolore, a loro esprimiamo il nostro cordoglio. Il nostro impegno per la libertà di stampa, per la democrazia, per la cultura della vita contro quella della morte – conclude Gramolati – non verrà mai meno.»