ASIU: PAGHIAMO LA CATTIVA GESTIONE?
Piombino (LI) – A pochi mesi dal passaggio della gestione dei rifiuti urbani da ASIU alla società “SEI Toscana” gestore unico dell’ATO SUD insieme a Grosseto, Arezzo e Siena, esplodono tutte le contraddizioni che hanno contraddistinto questa azienda negli ultimi dieci anni. Non è chiaro a che punto siamo in realtà: sembra che le intenzioni siano quelle di mantenere una parte di Asiu per la gestione degli impianti di smaltimento, sia dei rifiuti urbani che dei rifiuti speciali e tanto altro, per una società ormai commerciale (né servizio pubblico né società strumentale), che possiede il 75% di TAP (Tecnologie Ambientali Pulite), e che è proprietaria di un impianto di trasformazione dei rifiuti industriali. Ad Asiu il Comune di Piombino ha poi affidato direttamente i lavori di bonifica di Città futura, cioè un’opera pubblica, per la quale a distanza di anni i lavori sono appena all’inizio, e che, nel frattempo sta continuando a gestire, sulla base di proroghe, il servizio dei rifiuti urbani.
Una vicenda complessa che però costa economicamente non poco ai cittadini: La Val di Cornia non rispetta le leggi sulla raccolta differenziata e fa pagare ai residenti un’ecotassa. Non solo, anziché adeguarsi progressivamente agli obiettivi nazionali ed europei che imponevano il 65% di raccolta differenziata nel 2012 (nel 2020 dovrà essere del 70%), ASIU, ha una performance regressiva passando dal 40% del 2010 al 33% del 2013 (dati Regione Toscana). Un indubbio fallimento, accompagnato peraltro da crescenti perdite d’esercizio di ASIU che nel 2013 sono state di oltre 500.000 euro e che nel 2014 sono in ulteriore aumento. Soldi che pagheranno inevitabilmente i cittadini con le bollette!
Ma il quadro negativo non si ferma qui. La discarica di Ischia di Crociano infatti è in fase di esaurimento. Lo dicono da anni i vertici aziendali, ma fino da oggi non si conoscono i tempi di realizzazione e i costi della nuova, né tantomeno le strategie per ridurre drasticamente il conferimento dei rifiuti in discarica.
Va ricordata poi, per l’intervento della Regione, anche la vicenda dell’impianto per la produzione di CDR (combustibile da rifiuti) costruito nel 2007, costato oltre 3,2 milioni di euro e mai entrato in esercizio.
Inoltre l’ASIU non si occupa più solo di rifiuti urbani. Nel 2008, senza che nessuna discussione nei Consigli Comunali (escluso Piombino), ASIU ha acquistato le azioni del Comune di Piombino nella società TAP, pari al 75%, assumendo l’onere dell’aumento del capitale sociale di quella società (da 220.000 a 4.400.000 euro ) e quello della gestione dell’impianto. Dunque oggi ASIU, e quindi tutti i Comuni della Val di Cornia, sono proprietari e gestori di un impianto pensato e realizzato per il trattamento di scorie industriali prodotte dall’area a caldo dello stabilimento Lucchini, che oggi è definitivamente chiusa.
Uno scenario destinato ad incrementare perdite economiche e a gravare ulteriormente sui bilanci di ASIU, quindi sui cittadini, senza che questi sappiano cosa sta realmente succedendo, se non che sarà fatta una nuova discarica (la quarta in trenta anni) senza la benché minima informazione pubblica, e nella sua attesa, i rifiuti della Val di Cornia saranno conferiti altrove, con aggravio ulteriore dei costi per i residenti.
RT @CorriereEtrusco: ASIU: PAGHIAMO LA CATTIVA GESTIONE?
http://t.co/aW0bPNNp26
RT @CorriereEtrusco: ASIU: PAGHIAMO LA CATTIVA GESTIONE?
http://t.co/aW0bPNNp26