EDITORIALE: PIOMBINO, COME SONNAMBULI SUI TETTI

L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini trinchini

___________________________

EDITORIALE: PIOMBINO, COME SONNAMBULI SUI TETTI

Corriere Etrusco “numero 87” del 16 gennaio 2015.

Con il passaggio dalla Lucchini alla Cevital, si respira in città un clima più sereno. Le nuove prospettive sono apparentemente positive per tutta una serie di motivi (bonifiche, dismissioni, portualità), compreso quello occupazionale. Finita la monocultura industriale, si va forse verso un cambiamento che però richiede almeno altri due anni che saranno di “sofferenza”, con il ricorso a istituti come la CIG, la Mobilità o la Solidarietà. La svolta, in termini temporali e sociali non sarà breve, e pone due seri problemi: la riconversione sia degli impianti industriali, sia della “testa” di chi ci vive e lavora.

La Piombino di oggi sembra una cittadina “paranormale” che vive in un mondo parallelo, vicino al mondo reale ma con regole tutte sue, in verità anche molto seducenti. I suoi abitanti, come sonnambuli, si muovono senza avere coscienza di quello che succede nel mondo intorno a loro. Credono a tutto, e hanno creduto a tutti i Khaled che sono passati in questi anni. Sono attratti dall’effimero anziché dal concreto, e una bugia ben detta li rasserena e consente loro di tornare a casa tranquilli. CIG e CdS non li mortificano, e, invece di darsi ai “lavori socialmente utili”, li trovi tutti a caccia e/o a totanare convinti che sia normale lavorare 3 giorni al mese.

«I servizi pubblici sono ormai allo stremo, pieni di debiti e mal gestiti. Qualcuno protesta? No, perché tutto, dicono, presto sarà risolto. L’Asiu, la sanità, la Parchi, il commercio, e la viabilità sono allo sbando? Tranquilli, una Concordia prima o poi arriverà in porto e tutto sarà bello come prima.
Poi ora c’è Cevital, il nostro angelo custode. Chiedete a lui e tutto vi sarà dato. Lavoro, ambiente, bonifiche, due forni elettrici in due anni, milioni di succhi di frutta, alcool dalle barbabietole, centrali elettriche low cost, e una piscina olimpionica nel giro di un anno».

E’ chiaro quindi che, finita l’era della monocultura industriale, i piombinesi in questo periodo di attesa dovranno cambiare il modo di ragionare per interfacciarsi con una realtà completamente nuova e diversa da quella che hanno visto, e di cui hanno beneficiato, fino ad oggi.

Il rischio, altrimenti è quello di fare come i sonnambuli, quando si trovano a passeggiare sui tetti: risvegliandosi di botto potrebbero cadere a terra e farsi male, davvero molto male.

Giuseppe Trinchini

Scritto da il 16.1.2015. Registrato sotto Editoriali, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

8 Commenti per “EDITORIALE: PIOMBINO, COME SONNAMBULI SUI TETTI”

  1. Mario

    C’è chi quando perde il lavoro deve iniziare a correre per cercarne un’altro, come ad esempio chi è stato costretto ad aprire PIVA per poter lavorare, i vari precari di turno mandati a casa con un sms dalla mattina alla sera.
    Queste persone non hanno nessun diritto.
    Invece chi a tutti i diritti pensa che sia normale rimanere a casa lavorando una settimana al mese con il 70-80 % dello stipendio.
    Ci mancherebbe, perchè scusate un precario non ha un mutuo da pagare??? Chi ha dovuto aprire PIVA ( si chiamano PIVA atipiche ossia quelle che svolgono un lavoro subordinato ma le puoi pagare una miseria, quando ti pare e li mandi a casa con un sms) non hanno famiglia????
    Meno male che un 10 % il governo lo ha tolto, speriamo lo utilizzi in modo migliore magari per dare un ammortizzatore sociale a chi non ha nessuna garanzia.
    Lo stato dovrebbe investire quei soldi in politiche attive per creare veramente lavoro non per mantenere a casa migliaia di persone in attesa di non si sa che cosa.

  2. I lettori più affezionati avranno riconosciuto nell’editoriale di questa settimana parte di un commento del nostro lettore Lino all’editoriale del 9 gennaio scorso, che ringrazio per l’ispirazione…

  3. Mario

    Dua anni, solo due anni per far “ripartire” Piombino; qui andiamo oltre la “realta parallela”; in due anni si costruisce un capannone vuoto aspettando tutti i vari iter autorizzativi.
    Mentre qui in due anni si costruirebbero addirittura due forni elettrici???? E se per caso qualcuno facesse ricorso al Tar per qualche motivo???? Magari perchè disturbano il volo di qualche animaletto migratore verso l’oasi del Bottagone o per le emissioni o per il rumore????
    Altro che due anni.
    Si vuole costruire poi nelle ex aree lucchini da bonificare; ma avete idea cosa significa bonificare un terreno con più di 100 anni di inquinanti sedimentati??? Quanti metri si dovrà andare in profondità per bonificarlo; non penserete mica di togliere un metro e trovare qualche tecnico che dica che è tutto a posto????
    Che possiamo mandare i nostri figli a giocarci.
    Il mondo è cambiato, ora tutta la documentazione deve essere messa online e controllare diventa più semplice, i bei vecchi tempi quando si poteva fare quello che ci pareva dentro la Lucchni sono finiti.
    Due anni, si nel mondo che vorrei, comunque voi potete aspettare e dedicarvi ai vostri hobby preferiti, tra due anni si vedrà.

  4. ale

    Forse anche perché cig e cds sono “soldi nostri” che ci hanno tolto da anni sotto forma di trattenute??
    Un precario si sogna le tasse che regolarmente paghiamo allo stato.quindi purtroppo se nel momento del bisogno ci sono questi ammortizzatori sociali perché non approfittarne?

  5. Luca

    Tutti pagano le tasse allo stato. I commercianti sono spremuti, ma a loro non tocca nulla, idem per i co. co.co. e altre 1000 categorie… non penso che avere delle tutele sia sbagliato, quello che è gravemente sbagliato è non lavorare.

    Hai lo stipendio? Allora vai a lavoro, passi dal centro per l’impiego, strisci li il cartellino e poi vai a fare i lavori che la pubblica amministrazione reputa utili per la comunità… vedere gente con i capelli tra le mai per la disperazione di non sapere come arrivare a fine mese, e dall’altra parte gente che viene pagata per non lavorare è eticamente ingiusto. E chiunque accetta questa cosa manda a puttane tutte le lotte operaie del ‘900.

    Voi non state più lottando per il lavoro, voi lottate per lo stipendio a prescindere… il lavoro poi si vedrà…

  6. Mario

    @Ale
    Hai perfettamente ragione, sono soldi dei lavoratori, ma permettermi di dire che con i contributi per gli ammortizzatori sociali che versa un lavoratore dopo 20 anni che lavora non ci si paga l’80 % dello stipendio per un anno.
    Ora la nostra cara fabbrica è già da diversi anni che utilizza gli ammortizzatori sociali per mantenere i lavoratori; si mantenere perchè ci sono realtà lavorative dove se a fine anno i conti non tornano si chiude licenziando tutti e queste persone hanno, se va bene 10 mesi di disoccupazione.
    Gli ammortizzatori sociali dovrebbero essere usati per superare momenti di crisi non per mantenere a casa le persone ogni sei mesi.
    Evidentemente quella fabbrica ha dei problemi più seri che una semplice crisi momentanea.
    Evitiamo di dire, quindi, che sono soldi versati dai lavoratori.
    In Italia ci sono lavoratori con diritti ed altri senza.
    Le grandi realtà industriali, nella drammaticità della crisi, hanno ben più diritti dell’operaio dell’officina meccanica con 5 dipendenti senza chiamare in causa altre categorie di lavoratori.
    Comunque Piombino continui pure a sognare, chissà se dopo le regionali e forse le politiche continueranno a mantenere a casa migliaia di persone.
    Chissà se quando finiranno i soldi pubblici messi a disposizione per Piombino ci saranno ancora imprenditori interessati a qualche attività produttiva.
    Comunque l’importante è mantenere lo stipendio, anzi il livello, poi se il lavoro c’è o non c’è questo non è un problema per Piombino.

  7. Sergio Tognarelli

    “poi se il lavoro c’è o non c’è questo non è un problema per Piombino.” Il dato preoccupante è che nei carrelli della spesa aumentano le quantità di scatolette per cani.

  8. lino

    Caro Direttore, mi fa piacere esserti stato utile spero di farlo anche in seguito. Per quanto concerne Cevital non vorrei fare il corvo e andare controcorrente ma questa storia con tutte queste promesse da realizzare in breve tempo non mi convince. C’è puzza di bruciato. Mario ha ragione su tutta la linea, almeno per me.

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 21 giorni, 9 ore, 38 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it