PIOMBINO: AL VIA LA TRATTATIVA CEVITAL-LUCCHINI
Piombino (LI) – La scorsa settimana il commissario straordinario Lucchini Piero Nardi e il presidente Cevital Issad Rebrab hanno firmato e inviato un documento ufficiale a tutte le parti sociali, come prevede la procedura in amministrazione controllata, che indica in venerdì 23 gennaio 2015 i termini dell’inizio della contrattazione sindacale.
Un documento che evidenzia con chiarezza quelle che sono le proposte dell’azienda dal punto di vista occupazionale, con 1860 quale numero totale di dipendenti (1680 in Lucchini e 180 in Lucchini Servizi). Meno dei 2200 attuali ma più di quello che nemmeno un anno fa ci si poteva aspettare.
Per passare a Cevital i dipendenti sottoscriveranno un verbale d’accordo e non ci saranno licenziamenti «di passaggio», mantenendo qualifiche ed inquadramenti attuali. Per i nuovi dipendenti verrà applicato il contratto nazionale dei metalmeccanici ed è un avvio promettente ma per tutto il resto l’accordo è un libro bianco: andranno in trattativa tutti gli scatti di anzianità e gli accordi di secondo livello (come il premio di produzione e le varie indennità), benefit e previdenza privata. Cevital, nel documento, si dichiara disposta a trattare e a costituire tavoli di consultazione, formalizzando un nuovo accordo sul secondo livello.
Mirko Lami (CGIL Toscana) commenta la questione dicendo che il sindacato «non si spaventa a fronte di una trattativa, sia pur difficile. La CGIL, si è sempre assunta le proprie responsabilità, nell’interesse dei lavoratori e dell’intero comprensorio. Piombino deve tornare in tempi brevi a produrre acciaio» – ribadisce Lami.
E anche se la multinazionale algerina vuole subentrare il prossimo primo aprile, la tempistica non sarà facile da far rispettare. «Cevital nell’incontro con le RSU e le Segreterie deve dire come intende dare gambe alle sue idee – prosegue Lami – deve iniziare, in tempi brevi, i lavori per la costruzione della nuova acciaieria per essere in produzione, entro 18 mesi come promesso, con i forni elettrici ed iniziare contemporaneamente la formazione dei lavoratori e le bonifiche per la nascita del settore agroindustriale.»
Il Consiglio di fabbrica Lucchini esprime preoccupazione per la trattativa ma anche fiducia nel futuro: «La lettera – commenta in una nota il Consiglio – elimina tutti gli accordi integrativi del passato e mette in discussione l’intera tutela occupazionale. Siamo consapevoli che sarà una trattativa non semplice, ma crediamo nella disponibilità dichiarata dai vertici di Cevital di trovare tutte le soluzioni necessarie. Siamo pronti a discutere sapendo che a Piombino negli anni sono stati fatti accordi responsabili per la salvaguardia degli impianti e che hanno previsto la massima flessibilità e mobilità interna.»
Andrea Panerini
Ma come si permette Cevital di rivedere i vecchi accordi stipulati tra la ex Lucchini ed i sindacati, di cui molti dei quali stipulati quando esisteva sempre l’acciaieria di stato e quando a fine anno, a “babbo morto”, lo stato risanava il buco in bilancio della fabbrica?
Qualcuno dovrebbe informare lavoratori ed i sindacati che il mondo è cambiato; non penserete mica che Cevital sia venuta a Piombino a fare beneficenza, a bruciare capitali.
Cevital è una multinazionale che deve investire, anche a lungo termine, per poter stare sul mercato e soprattutto è una azienda estera abituata a stare sul mercato da sola.
Da qualche parte dovrà risparmiare, tagliare, ottimizzare.
Vuole riassumere praticamente tutti i lavoratori, senza licenziarli e riassumerli con un nuovo contratto, facendogli mantenere livello e qualifica cosa volete di più?
Qualcuno poi ricordi a Lami che la nuova acciaieria dovrà essere autorizzata e non è detto che il progetto sia approvato in tempi brevi figuriamoci costruita e messa in funzione in soli due anni, senza contare che qualcuno potrebbe fare ricorso al TAR con il progetto che verrebbe immediatamente bloccato.
Anche in questo caso i bei vecchi tempi sono finiti quando si poteva costruire ed inquinare a piacere tanto Piombino digeriva tutto.
Insomma, tempi lunghi per “produrre acciaio” con una Multinazionale interessata più al porto ed alla sua potenziale piattaforma logistica che alla produzione di acciaio.
Direi che alla fine ci sarà poco da trattare, l’unica cosa da fare è sperare nella benevolenza degli algerini e che riescano a fare almeno una delle cose che hanno promesso.
Speriamo che Piombino riesca a vincere questa scommessa con attività produttive solide e diversificate e non sperando e lottando ancora per la fabbrica di stato.
Ma forse per fare questo Piombino dovrà cambiare mentalità.
“Ma forse per fare questo Piombino dovrà cambiare mentalità.” … peccato, era così bello vivere in una città fabbrica… di stipendi.
COSTRUIRE STIPENDI PER VAGABONDI BORIOSI…. QUESTA ERA LA MISSION DELLO STABILIMENTO… DI LAVORO NON SE NE PARLA… ALTRIMENTI INVECE CHE ANDARE A TOTANARE TUTTA L’ESTATE, SAREBBERO ANDATI A LOTTARE PER UN LAVORO SOCIALMENTE UTILE…