EDITORIALE: TOSCANA, LEGGE ELETTORALE NUOVA, CASTA VECCHIA?
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: TOSCANA, LEGGE ELETTORALE NUOVA, CASTA VECCHIA?
Corriere Etrusco “numero 89” del 30 gennaio 2015.
L a legge regionale n. 51 del 26 settembre 2014, disciplina lo svolgimento delle imminenti elezioni nella regione Toscana. In precedenza, sono state approvate modifiche allo Statuto regionale, che ora fissa a 40 (più il Presidente della Giunta) il numero dei componenti del Consiglio. La nuova legge elettorale mantiene le caratteristiche di fondo della precedente con l’elezione diretta del Presidente della Giunta; meccanismi elettorali tali da assicurare una maggioranza consiliare al Presidente eletto e alla coalizione che lo sostiene. Si tratta di un modello che configura dunque una competizione tra liste e coalizioni per la ripartizione proporzionale dei seggi, con la previsione di un premio di maggioranza variabile ed eventuale.
Ci sono comunque delle interessanti novità: il secondo turno di ballottaggio, nel caso il cui, al primo turno, nessun candidato presidente abbia più del 40% dei voti validi; una rimodulazione delle soglie d’accesso alla distribuzione dei seggi; una rimodulazione del premio di maggioranza, in relazione alla percentuale di voto conseguita dal candidato e dalla coalizione vincenti; l’introduzione del voto di “doppia preferenza di genere”. I nomi dei candidati poi saranno già scritti sulla scheda, affiancati da una casella, l’elettore dovrà semplicemente tracciare un segno sulla casella corrispondente.
C’è inoltre la possibilità, per ciascuna lista, di presentare una “lista regionale” (“bloccata”) di massimo tre candidati. Tale lista è facoltativa, ma se l’hanno prevista perché non usarla? I candidati di una lista regionale sono i primi candidati ad essere eletti, sulla base dei seggi spettanti a ciascuna lista.
Per concludere il territorio regionale sarà diviso in 13 circoscrizioni: 9 di esse corrispondono alle rispettive province, mentre la provincia di Firenze è stata suddivisa in 4 circoscrizioni (con evidente maggior peso politico). L’impressione è che anche questa volta le province periferiche, prime fra tutte Livorno e Grosseto avranno meno peso rispetto al centro della Toscana, e che anche al prossimo giro, grazie al “listino bloccato” vedremo per altri anni a venire sempre le solite facce, in barba alla meritocrazia e al rinnovamento.
Ma noi non disperiamo, perché alle volte il proverbio “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia e non quello che trova” in politica troppo spesso, purtroppo, ha avuto un fondo di verità, alla faccia del merito e dell’impegno.
Giuseppe Trinchini
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