PIOMBINO: LUCCHINI CEVITAL, TANTE DOMANDE, NESSUNA RISPOSTA
AGGIORNAMENTO: Piombino (LI) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal consigliere comunale di Rifondazione comunista Fabrizio Callaioli, anche in base alle voci che parlano di una caparra solo simbolica versata dal presidente della Cevital per l’acquisto dello stabilimento piombinese.
Mercoledì 25 febbraio il Capogruppo consiliare di Rifondazione Comunista Fabrizio Callaioli, dopo le notizie di possibile riapertura dell’AFO da parte di Cevital diffusesi in questi ultimi giorni, ha presentato richiesta di comunicazioni urgenti al Sindaco di Piombino, «ritenendo che i rappresentanti democraticamente eletti dai cittadini e, di conseguenza i cittadini stessi, dovessero avere dalle istituzioni notizie più precise al riguardo».
«Il Sindaco Giuliani – ha commentato Callaioli – ha affermato di rispondere solo per cortesia e comunque di non avere notizie da Cevital se non attraverso i comunicati e quindi gli organi di stampa. Ha riconfermato ciò che già si sapeva, ovvero che Cevital dice di realizzare l’impianto agroindustriale e la logistica, ma di non sapere niente dell’altoforno. D’altronde ha precisato di non aver letto il preliminare pur essendo stato invitato alla firma».
Rifondazione Comunista ritiene le parole del Sindaco inaudite: «non è possibile che il Sindaco della città ove sorge la fabbrica, se non viene chiamato da Cevital, non ritenga dover interpellare lui l’Azienda per capire che cosa intende fare. Noi riteniamo che dovrebbe essere un suo dovere nei confronti dei lavoratori e dei cittadini. La non-risposta del Sindaco ha, a nostro avviso, un significato altamente politico, ossia l’assoluta impotenza e sudditanza nei confronti del Sig. Rebrab e di ciò che lui vuole fare e disfare nell’area industriale».
A.P.
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«Considerato che le notizie che provengono dalle fabbriche piombinesi dimostrano che vi è un certo fermento e che le situazioni stanno mutando rapidamente, tanto che risulta impossibile per i gruppi consiliari formulare odg che non risultino superati nel giro di qualche giorno;
Considerato che vi sarebbero notizie molto importanti che porterebbero alla riapertura del “Tandem” in Magona, e al cambio di strategia produttiva alla Lucchini, con la valutazione della possibile riaccensione dell’AFO,
Considerato che tali notizie meritano di essere confermate e /o precisate, dal Sindaco; nell’apposita sede, cioè nel Consiglio Comunale, di fronte alle rappresentanze dei cittadini di Piombino:
per queste ragioni chiediamo al Sindaco di riferire circa le seguenti circostanze:
- La Cevital, ha finalmente presentato il piano industriale, o quanto meno ha esposto con più chiarezza quelle che sono le sue intenzioni circa le produzioni a cui è interessata e le modalità con cui effettuarle?
- E’ vero che tale società sta valutando la possibilità di far ripartire il vecchio Altoforno, visto che ci risulta che gli operai addetti alla riaccensione stanno già lavorando, con una ditta specializzata, da circa due settimane?
- C’è l’intenzione di far ripartire l’area a caldo?
- Per produrre che cosa, e con quale sicurezza per i lavoratori e l’ambiente, visto che gli impianti erano già obsoleti prima della fermata e che ci risulta che ora siano in pessime condizioni, (almeno cokeria ed acciaieria)?
- Come sono le condizioni di tali impianti?
- Come viene modificato il progetto produttivo proposto da Cevital se vi sarà la riaccensione dell’altoforno: che fine faranno i forni elettrici e l’agro alimentare?
- Perché la firma relativa all’acquisto è slittata di un mese (1 maggio)?
- E’ vero che il costo dell’energia è stato modificato per tute le fabbriche italiane, e ciò renderebbe competitivo produrre di nuovo a Piombino, come penserebbe di fare anche Magona riaprendo il “Tandem”?
- Perché non si è convocata una commissione per informare sull’andamento della situazione, crediamo che i cittadini di Piombino abbiano diritto ad avere notizie ufficiali dall’amministrazione e non solo dalla stampa».
Fabrizio Callaioli