ASIU: ASSEMBLEA SANVINCENZINA PER LA DISMISSIONE DELLA TAP
Pubblichiamo un Ordine del Giorno molto critico presentato dal Gruppo Consiliare di Assemblea Sanvincenzina sulla situazione dell’Asiu in cui si esorta «i rappresentanti del Comune di San Vincenzo nell’Assemblea di ASIU si pronuncino per la dismissione delle partecipazioni pubbliche nella società TAP, e più in generale nel settore dei rifiuti speciali, settore che non compete all’azienda strumentale alla gestione dei rifiuti solidi urbani».
Ecco il testo:
«Richiamata la risposta dell’amministratore unico di ASIU all’interpellanza del nostro gruppo consiliare, presentata al Sindaco in data 18 Novembre 2014, relativa alla gestione dei rifiuti in Val di Cornia e allo stato finanziario dell’azienda ASIU (rispettivamente Prot. 24772 del 18-11-2014 e Prot.26955 del 17-12-2014);
Considerato che nelle risposte fornite dal Presidente dell’ASIU emergono serie criticità per quanto concerne: ritardi nell’attuazione del passaggio dei Comuni della Val di Cornia in ATO Sud con le province di Grosseto, Siena e Arezzo (passaggio conseguente alla scelta politica priva di motivazione amministrativa o tecnica presa delle precedenti amministrazioni) e incertezza circa gli effetti che questo passaggio avrà sulle tariffe del servizio di raccolta e sul trattamento dei rifiuti urbani; la mancata attivazione dell’impianto CDR, costruito e mai messo in funzione dal 2007 per il quale è prevista, secondo quando dichiarato dai dirigenti ASIU, l’immediata accensione con aumento dei costi di esercizio (362.610 euro/anno) o la restituzione alla Regione dei contributi concessi pari a 1.621.667 euro; la bassa e decrescente percentuale di raccolta differenziata e l’inconsistenza di programmi efficaci atti alla riduzione della produzione di rifiuti o circa le azioni di recupero dei materiali attraverso il riciclaggio; l’esaurimento della discarica di Ischia di Crociano (anche per effetto dell’ utilizzo che se ne è fatto negli anni passati con consistenti conferimenti di rifiuti speciali proveniente da altri territori), senza che nessun progetto sia stato ancora autorizzato per la realizzazione del nuovo impianto; i risultati negativi della gestione dell’impianto per il trattamento delle scorie industriali (TAP) che ASIU ha assunto dal 2010, con un costo di gestione nel quadriennio 2010-2013 di 8.838.339 euro e un ricavo di 4.899.365 euro da conferimenti di scorie siderurgiche della ex Lucchini, quindi con un perdita di 3,9 milioni di euro in solo quattro anni. Senza considerate che ASIU (quindi tutti i Comuni soci), dopo aver rilevato le azioni del Comune di Piombino nella società TAP, si è fatta carico di cofinanziare, con mutui e con anticipazione di cassa, la realizzazione dell’impianto il cui costo complessivo è di circa 11 milioni di euro e che oggi non può più operare per la completa cessazione dei conferimenti di scorie siderurgiche; le bonifiche delle aree contaminate del SIN di Piombino, per le quali ha ricevuto affidamenti diretti sin dal 2011 (13,5 milioni di euro per la sola bonifica di Città Futura), ma per le quali è riuscita ad impegnare solo 600.000 euro.
Considerato inoltre che, contrariamente a quanto riportato nella risposta, il bilancio di ASIU 2013, pubblicato dalla Camera di Commercio, evidenzia una perdita d’esercizio di 521.374 euro, destinata a crescere negli anni a venire per i maggiori costi di gestione derivanti dalle criticità in precedenza richiamate;
Considerato inoltre che, nonostante il piano industriale di ASIU non sia stato ancora presentato nei rispettivi consigli comunali, l’ Amministratore unico rilascia dichiarazioni per mezzo stampa prospettando soluzioni improvvisate, affidando il destino di ASIU totalmente nelle mani di CEVITAL, senza l’esistenza di un progetto chiaro e accordi sottoscritti , ma unicamente con la richiesta/speranza che CEVITAL usi il conglomix per il risanamento dell’area industriale;
Essendo assolutamente contrari dall’esclusione dei consigli comunali dal dibattito su temi così importanti e strategici per il territorio della Val di Cornia;
Ritenendo apparentemente incomprensibili, dannose e fallimentari le scelte nel campo della gestione dei rifuiti, tra cui quella di passare ad ATO sud, che il Partito Democratico ha imposto a tutto il territorio escludendo sistematicamente i consigli comunali e di conseguenza i cittadini;
Avendo accertato gravi pericoli per la stabilità finanziaria dell’azienda ASIU e le conseguenti ricadute negative per i cittadini;
Il Consiglio Comunale di San Vincenzo
Ravvisa la necessità di una trasparente discussione in Consiglio in grado di fornire urgenti indirizzi per la gestione dei rifiuti in Val di Cornia e per il futuro dell’ASIU con particolare riferimento ai seguenti aspetti:
tempi e condizioni per l’avvio della gestione unica del servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti urbani nell’ATO Sud, scelto come ambito territoriale ottimale dalle precedenti amministrazioni, con particolare riferimento allo sviluppo della raccolta differenziata propedeutica alle azioni di riciclaggio e alle politiche tariffarie previste; costi, tempi di realizzazione e modalità di gestione della nuova discarica per i rifiuti urbani della Val di Cornia nell’ambito della più vasta programmazione del’ATO Sud.
Chiede agli organi preposti al controllo, di verificare la legittimità del conferimento in discarica di rifiuti speciali per decine di migliaia di tonnellate senza una autorizzazione in tal senso da parte dei consigli comunali dei comuni soci.
Invita il Sindaco, in quanto rappresentante del Comune socio, ad esprimersi nell’ambito dell’assemblea dei soci, per la revoca dell’amministratore unico attualmente in carica in ASIU.
Ritiene inoltre necessario che, alla luce dei risultati ottenuti, i rappresentanti del Comune di San Vincenzo nell’Assemblea di ASIU si pronuncino per la dismissione delle partecipazioni pubbliche nella società TAP, e più in generale nel settore dei rifiuti speciali, settore che non compete all’azienda strumentale alla gestione dei rifiuti solidi urbani.
E soprattutto impegna l’amministrazione a non escludere in futuro, mai più, il consiglio comunale dal dibattito politico e strategico sulla gestione dei rifiuti e su tutte le scelte in cui il comune si ritrova, attraverso il Sindaco, socio di società partecipata o consorzio.»
Il Gruppo Consigliare di Assemblea Sanvincenzina