RIFONDAZIONE: «AVEVAMO RAGIONE NOI SULLA FABBRICA»
Piombino (LI) – In 400 nella sala del Perticale venerdì 6 marzo per partecipare al dibattito sul futuro dello stabilimento siderurgico Ex Lucchini organizzato dalle associazioni “Restiamo umani”, “Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro”, “Lavoro, salute e dignità” e Legambiente che sono riusciti a promuovere un appuntamento molto partecipato moderato dal giornalista Cristiano Lozito a cui ha partecipato anche il sindaco Massimo Giuliani.
RIFONDAZIONE: AVEVAMO RAGIONE NOI
«Molto bello e riuscito – inizia il comunicato – l’incontro organizzato da alcune associazioni sulla crisi della Lucchini, evidentemente non sbagliavamo quando dicevamo che il sindaco doveva intervenire ed informare la città circa l’andamento della situazione.
Il gruppo PD, sia in consiglio che sui social network, ci ha più volte detto che il nostro atteggiamento era sconsiderato, che dovevamo tacere per non disturbare Cevital, che il sindaco ci avrebbe informato al momento giusto, e soprattutto che la città non ci avrebbe capito.
QUANTO SI SBAGLIAVANO, questa serata è la dimostrazione che la città vuole sapere, eccome, ed è gusto che sia così, si tratta del nostro futuro, non vogliamo stare a guardare, vogliamo essere parte di questa trattativa.
La discussione è stata comunque molto utile, abbiamo appreso alcune notizie che non sapevamo dai sindacati, ma niente dal sindaco, il quale continua a non essere informato neanche sulle cose che sa il sindacato. Questo ci preoccupa moltissimo: abbiamo più volte chiesto al sindaco di ritagliarsi, anche forzando la situazione, un ruolo all’interno di questa trattativa, in modo da far sentire la nostra voce, la voce dei cittadini di Piombino.
Ormai è evidente che ciò non avverrà, Giuliani non ha alcuna intenzione né interesse ad andare oltre il ruolo che il governo ha immaginato per lui.
Entrambi i suoi interventi sono stati inconsistenti, come se egli non conoscesse niente di più di quanto riportato dalla stampa.
Ma il sindaco che vede fumare l’altoforno spento da un anno, non chiama il direttore dello stabilimento per chiedergli che cosa stanno facendo? Mi pare assurdo, e pure è così
Per parte nostra l’intervento del capogruppo Fabrizio Callaioli, molto apprezzato dai presenti, che ne hanno conpreso lo spirito e le finalità, mostrandoci a più riprese la loro condivisione, è stato teso ancora una volta a chiedere il CONTENUTO DEL PRELIMINARE firmato a Roma da Rebrab e Renzi alla presenza del sindaco, che però pare non conoscerne i termini.
Da li, come spiegato da Fabrizio, possiamo capire le vere intenzioni di Cevital, se vi è una caparra adeguata ed una fideiussione sostanziosa, allora la città potrà sperare nella bontà della proposta.
Abbiamo chiesto che venga pubblicato immediatamente il PIANO INDUSTRIALE, appena sarà presentato, e che vi siano altri momenti di discussione come questo.
Notevole, ma non avevamo dubbi, l’intervento di Paolo Francini, anche lui come noi convinto che occorresse la nazionalizzazione della fabbrica. Un punto di riferimento per i compagni di lavoro.
Un rammarico, i sindacati hanno accettato immediatamente di indire più assemblee per consentire ai lavoratori la più ampia discussione, il sindaco Giuliani invece, più volte sollecitato da Paolo Gianardi, a organizzare un consiglio comunale aperto agli interventi dei cittadini e congiunto con quelli degli altri comuni della Val di Cornia, non ha raccolto tale proposta. La riformuleremo nelle sedi opportune».
Rifondazione Comunista Piombino
Giuliani, per rimanere nell’ambito a lui congeniale, è come un pesce fuor d’acqua. Chi ha assistito come me all’incontro del Perticale si è reso conto che Piombino continua a non avere un sindaco. Ora la cosa va avanti da 11 anni ed è quindi naturale che la città piano piano stia morendo. Dalla padella dell’Anselmi con tutte le sue assurde visioni al fuoco vivo di questo nuotatore inadeguato. Sarà un disastro, sarà un vero dramma. La nostra squadra politico- istituzionale è formata da Manciulli, Velo, Tortolini, Giuliani e ora sembra vogliono aggiungere Anselmi, il figlio delle cave di Campiglia. Chi ha una pala cominci a scavare una buca e si prepari a infilarcisi dentro. Sta per arrivare un uragano.