FOLLONICA: M5S, ATO SUD, RIFIUTI E L’ARROCCAMENTO DEL PD
Follonica (GR) – Riceviamo e pubblichiamo integralmente una importante denuncia del Movimento 5 stelle di Follonica sui risultati della commissione consiliare sui rifiuti che ha avuto come argomento centrale l’ATO SUD, e il nuovo gestore SEI TOSCANA. Mestre cresce la preoccupazione dall’altra parte del golfo in cui già stanno beneficiando della “svolta verso sud”, a Piombino e in Val di Cornia siamo sempre in attesa sel piano industriale di ASIU che il presidente Murzi il mese scorso aveva garantito pronto in 10 giorni e che ad oggi risulta ancora “non pervenuto”.
«In occasione della commissione congiunta tenutasi giovedì 5 marzo nella sala consiliare del Comune di Follonica – inizia il M5S di Follonica – in cui è avvenuta la presentazione delle due mozioni del Movimento 5 Stelle in materia di rifiuti – Mozione Abolizione ATO e Mozione Recesso Contratto Sei Toscana – abbiamo capito chi sta dalla parte dei cittadini : M5S, FdI, FI e NCD e chi invece, come il PD, si arrocca in difesa di un sistema lobbista che essi stessi hanno creato intorno a Sei Toscana. Capitolo a parte per Gdf che certo non si può ritenere responsabile di carrozzoni costruiti da altri, ma proprio per questo ritenendoli liberi da condizionamenti esterni, ci auspicheremo un ravvedimento sul tema viste le perplessità che ci ha palesato.
Questa maggioranza, pur essendo consapevole dell’inefficienza dell’Ato, dello spossessamento dei poteri da parte dei comuni in materia di rifiuti contrariamente a quello che stabilisce la legge 135/2012, di una mancanza di controllo sul gestore unico da parte dell’Ato Toscana Sud, dell’assenza di un piano industriale, di carenze dell’impiantistica, di costi di gestione dei rifiuti non adeguati al servizio reso, di fronte ad anomalie del contratto con Sei Toscana che privilegiano unilateralmente il gestore unico a danno dei comuni e quindi dei cittadini, pur concordando su diversi punti delle mozioni, probabilmente ricevendo “direttive” dal PD, sembra aver deciso di non far passare come condivise da tutto il Consiglio Comunale le mozioni che abbiamo presentato.
Grazie all’esposizione chiara dei documenti da parte dell’Avvocato Claudio Fiori rispondendo e smontando puntualmente tutti i dubbi e gli scetticismi (alcuni anche legittimi) è stato possibile far comprendere ai presenti l’obbiettivo di intraprendere un percorso politico, amministrativo e tecnico volto a far cambiare la legge regionale e contestualmente richiedere in assemblea Ato l’annullamento della procedura di gara anche dopo la stipula del contratto con Sei Toscana secondo l’art. 21 l.241/90.
Volevamo che un Comune importante come Follonica si facesse promotore di questa iniziativa e servisse da traino per tanti altri comuni che si trovano in disaccordo con la politica dell’Ato. Del resto il malcontento di molti Comuni era emerso anche nell’assemblea del 22 dicembre 2014 in cui i Comuni della Zona Sud, come Manciano, Capalbio, Sorano MonteArgentario, Scansano, Pitigliano Orbetello, Magliano in Toscana e Isola del giglio, oltre a altri 16 piccoli comuni avevano presentato documento congiunto con il quale avevano votato contro gli aumenti tariffari di Ato. Follonica e il suo assessore all’ambiente non era presente.
Tale politica è dettata essenzialmente da soli 3 comuni (su 109) che detengono più del 30% delle quote secondo un calcolo anch’esso iniquo. Molto probabilmente il PD follonichese si è piegato al diktat della cricca Rossi, Marras, Bramerini &C. Al di là delle mozioni da sempre contestiamo il sistema colluso tra politica e certa imprenditoria che la maggioranza continua a difendere. Un sistema che ha partorito il gestore unico Sei Toscana, una commistione tra pubblico e privato fallimentare che elude qualsiasi regola di libero mercato, che stronca sul nascere la concorrenza e che punta ad abbassare il potere contrattuale dei lavoratori. Non è nel difendere lo stato delle cose che la maggioranza follonichese agisce nell’interesse delle tasche dei cittadini, anzi non fa altro che aumentare l’esborso per il servizio dei rifiuti, ricordiamo infatti che il costo del servizio attuale per l’intero Ato ad oggi ammonta a € 98 milioni che saliranno progressivamente a € 102 milioni nel 2017, senza contare ulteriori servizi aggiuntivi come la raccolta differenziata porta a porta.
A questo dobbiamo aggiungere circa € 100.000,00 annui di ecotassa che il Comune di Follonica deve pagare per il mancato raggiungimento della percentuale minima di raccolta differenziata. Tutto ciò si traduce in un inevitabile incremento della tassa sui rifiuti per i cittadini. Una maggioranza incapace di analizzare e capire che l’alternativa per riorganizzare il servizio si trova nella normativa degli Enti Locali, e precisamente nell’art. 30 del TUEL che prevede, per tali servizi, di ricorrere a forme associative attraverso la stipula delle convenzioni, per la gestione diretta dei rifiuti da parte dei comuni.
Consiglieri che si riparano dietro la paura che, una volta intrapresa un azione contro Ato, il gestore possa lasciare il Comune senza raccolta dei rifiuti, con i cassonetti pieni, eppure ci sono molti laureati in legge in questa maggioranza…
Ci rammarichiamo oltre che per l’assenza degli addetti all’informazione – unica sola presenza Simone Paradisi di TV – per la mancata presenza della maggior parte degli assessori, dei dirigenti e dell’ufficio legale, tutti informati ed invitati. Ringraziamo invece il resto dell’opposizione FI, FdI e NCD, ci hanno sostenuto ed appoggiato in questa battaglia a tutela dei cittadini. Il Movimento 5 Stelle comunque porterà tale battaglia non solo nel nostro parlamento ma anche in quello Europeo e presenterà un esposto alla Corte dei Conti. Sarà inoltre una delle priorità che verranno portate all’attenzione del futuro consiglio regionale dopo le prossime elezioni.
Auspichiamo un ravvedimento della maggioranza follonichese e la convocazione di un’ulteriore seduta della commissione consiliare congiunta per fornire chiarimenti e approfondimenti».
MOVIMENTO CINQUE STELLE FOLLONICA
“…contestiamo il sistema colluso tra politica e certa imprenditoria che la maggioranza continua a difendere. Un sistema che ha partorito il gestore unico Sei Toscana, una commistione tra pubblico e privato fallimentare che elude qualsiasi regola di libero mercato, che stronca sul nascere la concorrenza e che punta ad abbassare il potere contrattuale dei lavoratori.” Un’altra constatazione del vigoroso regime sostenuto da una oligarchia partitocratica il cui solo interesse è il mantenimento dei propri interessi.
Bella la mi svolta verso sud… e questi vogliono mandare quel fallimento d’omo, che in 10 anni non ne ha imbroccata una a Firenze…
1000 volte meglio l’omo del fiasco… ma noi mai una volta che non si possa scegliere qualcosa di bono… noi no, mai…