EDITORIALE: LA PIANIFICAZIONE, PER POCHI MA NON PER TUTTI
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: LA PIANIFICAZIONE, PER POCHI MA NON PER TUTTI
Corriere Etrusco “numero 95” del 13 marzo 2015.
Questa settimana sono avvenuti tre fatti molto importanti per la Val di Cornia, che però mostrano come ci sia qualcosa che non funziona nel sistema. E così, mentre Rebrab sembra abbia mollato i sindacati, il consigliere regionale Tortolini presenta due emendamenti e dice che lui ed il PD si sono fatti portavoce della volontà dei Comuni della Val di Cornia e che queste sono addirittura le proposte dei Comuni, senza che queste però siano state né discusse né approvate dai Consigli comunali.
La pianificazione territoriale è rimasta teoricamente una delle poche funzioni dei Consigli comunali, sia pure sotto la forma di osservazioni ad uno strumento regionale, e questa funzione ora ad essi viene tolta. Nessuno di quelli in Val di Cornia le ha mai approvate, eppure sono lì.
E allora, se la pianificazione territoriale esce dai consigli comunali anche io voglio lanciare una provocazione di “buon governo”. Chissà che qualcuno leggendo questo editoriale la colga, tra una discussione su “Altoforno sì, altoforno no” oppure, visto che si voterà nel maggio prossimo, se è meglio votare “il Matteo o il Gianni” di turno.
Con la regia e il coordinamento dell’amministrazione comunale, i tre principali operatori italiani nel settore di Internet ad alta velocità (Telecom Italia, Fastweb e Vodafone) si sono alleati per coprire con rete in fibra ottica, entro l’inizio dell’estate, cioè in quattro mesi, tutta la città. Non siamo in Val di Cornia però, ma a Saronno, in provincia di Varese. Le soluzioni comuni adottate dai tre operatori, permetteranno alla città di poter essere connessa ad alta velocità con il mondo, con tutte le opportunità commerciali e imprenditoriali annesse e connesse, evitando moltiplicazioni di costi e disagi per la mobilità e i cittadini, come si ricordano bene i piombinesi quando furono realizzati i lavori di metanizzazione della città.
Questo è un esempio di buon governo che lancia quel comune nel futuro per alimentare progetti e traguardi come nel “modello veneto” delle start-up, le nuove imprese capaci di dare una spinta sia alla creazione di posti di lavoro, sia alla competitività di tutta la regione.
In Val di Cornia invece rimaniamo nel passato, e qui non si fa squadra. In pochi decidono per tutti e le risorse intellettuali dei consiglieri comunali, in particolare quelli delle opposizioni, azzittite e mortificate. Non vorrei che PD in Val di Cornia significhi non più “Partito Democratico” ma “Principato democratico”.
Giuseppe Trinchini
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