TIRRENICA: AL VIA LA CAMPAGNA «STOP AL PEDAGGIO A VADA»
TOSCANA – Le ultime novità che arrivano dalla Procura di Firenze, per la quale figurano anche ex sottosegretari tra gli indagati dalla Procura di Firenze nell’ambito dell’inchiesta “Sistema” sulle grandi opere. In questo caos politico giudiziario nel quale anche il presidente della Regione Enrico Rossi non vuole essere preso in giro per la terza volta consecutiva, e dove Bruxelles bacchetta l’Italia per la proroga della concessione senza gara, l’unica cosa certa è il pedaggio di 60 centesimi al casello di Vada per chi vuole andare a Livorno senza passare dall’autostrada.
Da quando l’Ex ministro Matteoli tagliò il nastro del casello A12 a Rosignano il 28 giugno 2011 è successo di tutto tranne la realizzazione dell’opera, per questo la nostra testata sostiene la mozione dei consiglieri regionali del Pd Matteo Tortolini e Marco Ruggeri per chiedere la rimozione del pedaggio alla barriera di Vada presentata in consiglio regionale giovedì 22 gennaio 2015.
La mozione prosegue il percorso già tracciato con la mozione 930/2014 del 29 ottobre 2014 con cui si richiedeva al Governo di attivarsi immediatamente per la rimozione della barriera di pagamento del pedaggio all’altezza di Vada, qualora il Governo stesso avesse optato per soluzioni alternative rispetto al completamento dell’autostrada A12 (e la garanzia che nessuno pagherà fino a Fonteblanda ci sembra una sufficiente soluzione alternativa, ndr.).
«L’introduzione della barriera con pedaggio a Vada – commentò alla presentazione dell’interpellanza Matteo Tortolini – destò fin dal principio forti perplessità ed era in qualche modo giustificabile solo e soltanto in relazione alla realizzazione complessiva della Rosignano-Civitavecchia e, per quanto ci riguarda, della 398 fino al porto. In assenza di certezze sulla realizzazione di questa infrastruttura crediamo sia di buon senso rimuovere questo balzello che quotidianamente pagano tanti lavoratori e pendolari che si dirigono verso Livorno o che da Livorno raggiungono questa parte di Toscana. Per questo chiediamo alla giunta regionale quali azioni intende intraprendere per risolvere questo problema, che riguarda tutti i giorni migliaia e migliaia di persone».
Da oggi fino alla rimozione del balzello sulla nostra testata sarà attivo un contatore che indicherà il tempo trascorso dalla presentazione della mozione, perché il tempo passa e la gente dimentica con facilità…
Giuseppe Trinchini
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ROSSI CON UN MINISTRO DEBOLE RIUSCIRA’ A STRAPPARE UN BUON ACCORDO?
Tornando alla cronaca di questi giorni, il presidente Enrico Rossi, dopo l’incontro tenutosi il 10 marzo scorso al ministero a Roma, tornerà il 27 marzo nella capitale per un nuovo incontro tra Regione, ministero e Sat dove sarà definita «la verifica progettuale del tratto fra Ansedonia e Grosseto sud».
Il presidente ha già «Premesso che non voglio essere preso in giro per la terza volta e che la Tirrenica è una priorità per la costa e la Toscana come il porto di Livorno, io il prossimo 27 marzo voglio andare all’incontro con il governo, Sat e Autostrade per l’Italia ponendo domande e condizioni ben precise». Il problema è che il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, è coinvolto nell’inchiesta avviata dalla Procura di Firenze, anche se non indagato, perché l’ex manager Incalza avrebbe fatto favori al figlio.
E sempre nelle 266 pagine dell’ordinanza dei magistrati fiorentini viene fuori che il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini sarebbe stato nominato grazie alla «sponsorizzazione» di Incalza. L’esponente politico toscano ha risposto sdegnato che quello di Incalza è «millantato credito». Ma ora la bufera che si è abbattuta sul ministro Lupi e sul suo ministero potrebbe avere ripercussioni anche sul progetto della Tirrenica e ritardare ulteriormente l’avvio dell’opera.
Sarebbe saggio quindi da parte del Presidente Rossi, viste anche le imminenti elezioni, chiedere nella riunione del 27 marzo la rimozione del pedaggio a Vada, per chi non prosegue sull’autostrada, in modo da raggiungere almeno un obbiettivo concreto da presentare ai residenti della costa tirrenica.
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Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
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Da Livonro lungo la Costa Tirrenica, entrando in Val di Cecina e Val di Cornia fino a Grosseto …. è ora di dire… http://t.co/MtZ9S9ZQxj
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