PIOMBINO: DITECI LA VERITA’ SULL’OPERAZIONE CEVITAL

L'altoforno Lucchini ormai spento

L’altoforno Lucchini attualmente spento

Piombino (LI) – Lavoro, ambiente, salute e sicurezza: dopo l’incontro pubblico del 6 marzo scorso al Perticale e i recenti sviluppi, le associazioni promotrici tornano sull’argomento per produrre un ulteriore contributo di riflessione.

Rileviamo che dall’incontro del 19 marzo al Mise, non solo non emerge ancora il piano industriale di Cevital, con numeri e tempi definiti, ma tanto meno il progetto industriale strategico. E cioè con quali nuove produzioni di elevata qualità, e quali moderni “pacchetti” di servizi connessi alle forniture dei propri prodotti, l’azienda intenda, ben oltre il periodo di prova, rientrare sul mercato, senza ripiombare a breve nella spirale di perdite milionarie che ha travolto la gestione Lucchini prima, e quella Severstal poi.

Da questo dipende il futuro dei posti di lavoro. Rendere pubblico finalmente da parte delle istituzioni (Governo, Regione, Comune ) almeno l’ordine di grandezza della fideiussione, versata da Cevital per opzionare le acciaierie, rappresenterebbe un elemento di chiarezza per capire se e in quale misura l’azienda faccia sul serio; oppure se, per esempio, non punti furbescamente soprattutto a stabilire a Piombino un avamposto portuale e logistico per commercializzare in Europa i prodotti agroalimentari algerini e le proprie attività marittime, senza un vero impegno di lungo termine nel polo siderurgico. Anche sull’investimento agroalimentare prospettato a Piombino, permane un’analoga indeterminatezza, che non fa ben sperare per l’agricoltura di qualità che si va facendo faticosamente strada in Val di Cornia.

Solo alla luce di tutto ciò si può realmente valutare che cosa aspetta i dipendenti diretti e quelli dell’indotto, molti dei quali stanno già precipitando nel vuoto di prospettive (per esempio, lavoratori Harsco, mense e pulizie). Chiarezza e trasparenza indispensabili anche sul numero

delle persone riassorbite tra i diretti su contratto, retribuzione, diritti e tutele poiché non è affatto fugata la minaccia di una qualche lista di proscrizione contenente nomi di indesiderabili. E ancora, con quale percorso e tempistica i lavoratori dell’indotto, in base all’accordo di programma, verranno reimpiegati nelle bonifiche ambientali, sempre invocate ma mai avviate?

Dunque, il prolungamento degli ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà soprattutto), in questa fase di transizione verso una concreta e qualificata ripresa delle attività industriali, è uno strumento indispensabile per dare respiro ai lavoratori, alle loro famiglie, alle altre attività economiche. In questo clima, le associazioni ritengono negativo il mancato coinvolgimento dei sindacati sia nell’incontro al Mise, sia nel convegno del 28 marzo prossimo, quantomeno in qualità di relatori.

Rispetto allo stato degli impianti e al prolungato fermo produttivo, le associazioni chiedono che siano messe nero su bianco le garanzie di controlli stringenti sulla sicurezza e sul rispetto dei parametri di tutela ambientale.

Infine, rilanciano la proposta, emersa nell’assemblea del 6 marzo, che i passaggi cruciali della vicenda siano discussi in assemblea generale di tutti i lavoratori interessati. Analogamente, ricordano al sindaco di Piombino l’impegno assunto nella stessa sede di promuovere la riunione congiunta dei consigli comunali almeno della Val di Cornia, aperti ai lavoratori e ai cittadini, e invitano gli altri sindaci a manifestare la propria disponibilità.

Associazione Restiamo umani

Associazione Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro

Lavoro salute dignità

Legambiente

Scritto da il 22.3.2015. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

7 Commenti per “PIOMBINO: DITECI LA VERITA’ SULL’OPERAZIONE CEVITAL”

  1. lino

    ” Diteci la verità “. Chi dovrebbe dire la verità ? Gli stessi che dicono continuamente bugie ? Non fate i finti ingenui quando sapete benissimo che fino alle elezioni non si saprà nulla e subito dopo tutto questo castello di miele si trasformerà in una montagna di merda. Nel giro di 10 anni questa città si dimezzerà e nel frattempo molti faranno la fame, mentre pochi si gonfieranno le tasche. Siamo governati da incapaci e manigoldi. O si ha il coraggio di mandarli tutti a casa o faremo presto una finaccia, questo è sicuro. Ogni giorno c’è un numero crescente dei futuri occupati e nel frattempo decine di lavoratori sono messi in cassa integrazione. Cevital ha già promesso tutto e il suo contrario. Dal succo di frutta alle rotaie, passando per lo zuccherificio, il Centrale, la Tap dell’Anselmi e forse il mercato coperto. Manca una puntatina in ambito sportivo tipo il Piombino in A e il quadro sarebbe completo. Secondo me questi algerini spariscono nel nulla così come sono arrivati. Dal nulla appunto. Ma c’è un solo piombinese disposto a credere che noi avremo le crociere e li vicino lo smaltimento delle navi insieme ai carbonili e alle turbine del nuovo Pignone. Non mancheranno poi pomodori, succhi di frutta, distillati alcolici ,barbabietole, riaccensione dell’Enel e due porti turistici da 2000 posti barca e nel centro l’altoforno e la cokeria. Come diceva Totò ” ma mi faccia il piacere “.

  2. CIUCO NERO

    Si come no.si fa tutto a piombino.io farei così facciamo venire le navi da crociera e demoliamo quelle poi i turisti li mettiamo a spalare il coke zuccherato per le calze dei bambini che giocano con la navi militari.
    Intanto la harsco licenzia e chi é rimasto ancora dentro ha perso tutti i diritti basilari.questo il sindacato non lo dice peró..

  3. Mario

    Concordo pienamente; anche io ho più volte sostenuto che non appena i nostri cari politici avranno la poltrona assicurata le carte verranno scoperte.
    L’operazione Cevital-Lucchini è già di per se una farsa grottesca; in un qualsiasi paese europeo senza un preciso piano industriale non avvallerebbero nessuna operazione.
    Gli unici che avevano il piano industriale erano gli indiani.
    Ma naturalmente era un piano “lacrime e sangue” perchè per un ex carrozzone di stato come la Lucchini non poteva esserci altra soluzione.
    Ma la politica cosa ha tirato fuori dal cappello???
    Cevital, multinazionale con interessi nei più svariati settori economici interessata a farsi spazio anche nel settore dell’acciaio.
    All’improvviso, si passa da un più realistico piano industriale indiano ad un “piano industriale” al quanto dubbio; infatti è talmente assurdo che i loro tecnici non riescono a metterlo sulla carta.
    Acciaio, porto, agroalimentare, centrale Enel, biocarburanti ecc. come possono convivere tutti insieme??
    Tralasciando l’aspetto occupazionale, ancora più difficile da capire.
    Nelle acquisizioni di aziende fallite tutte le posizioni di comando vengono azzerate proprio perchè la colpa della cattiva gestione è da imputare principalmente ai manager e dirigenti incompetenti.
    Si lo so che è dura da capire ma all’estero se i risultati non ci sono ti mandano a casa dalla mattina alla sera, non come in Italia che manager che hanno fatto fallire aziende se ne vanno con un super bonus.
    Lo stesso per i dirigenti ed i vari capetti.
    Cevital cosa fa??? Lascia tutti al loro posto.
    Non è strano???? Strano non è se non te ne frega niente di produrre acciaio ma punti a qualcos’altro tipo il porto e alla relativa logistica.
    L’acciaio è finito a Piombino e voi siete troppi e con troppi diritti il lavoro che avete avuto fino ad oggi è finito, cercate altrove perchè tra due anni sarete senza ammortizzatori sociali; questo dovrebbero dire delle istituzioni serie, ma purtroppo siamo in Italia.
    Ancora più assurdo è legare qualsiasi nuova azienda che vuole venire a Piombino e magari ha bisogno di qualche soldo pubblico per partire ad assumere lavoratori ex Lucchini.
    Perchè??? Scusate ma se mi servono degli operai, degli ingegneri li dovrò scegliere direttamente io; è la cosa più naturale al mondo altrimenti dopo poco fallisco.
    Infatti di solito le aziende si rivolgono a selezionatori che eliminano sistematicamente fannulloni ed incompetenti; chissà se dentro mamma fabbrica ce ne sono???
    Se io imprenditore dovessi venire ad investire a Piombino e mi sentissi dire che devo assumere a scatola chiusa delle persone me ne andrei subito; anche questa difficile da capire.
    Lo so che mamma fabbrica prendeva tutti ma nelle aziende sane non tutti possono lavorare.
    La cosa triste è che in Piombino la gente ci crede veramente, sinceramente è quasi imbarazzante e penoso sentire le persone che credono ciecamente in tutte le cose che gli vengono dette dai vari politici e sindacalisti.
    Piombino non deve chiudere ma se continuiamo a stare dietro a 2300 persone abituate a prendere lo stipendio stando a casa (come se fosse la cosa più naturale del mondo, ci mancherebbe diritti acquisisti) un giorno chiuderà per davvero.
    Piombino può vivere anche senza acciaieria basterebbe avere una classe politica che accettasse che l’economia dell’ acciaio è finita e che quanto prima si devono trovare delle alternative.
    Invece di credere ai ciuchi volanti i Piombinesi perchè non si rimboccano le maniche????
    Lo so che lavorare è duro ma l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e non sugli ammortizzatori sociali e sugli aiuti di stato.
    Andate a cercarvi un lavoro……

  4. CIUCO NERO

    Di dove sei Mario?

  5. Giancarlo

    Caro Ciuco Nero,
    Mario, forse è nato a Piombino o nei “dintorni”, ma non ci abita più e meno che mai ci lavora; forse torna a trovare genitori o amici un paio di volte al mese e sente tante parole, poi ha un abbonamento on line al “Basta far polemiche anche se non si sa neanche cosa si scrive” (Il Tirreno) ed in questo modo si forma tutte le sue fondatissime convinzioni, Un fenomeno di intelletto e anche di umiltà!!

  6. CIUCO NERO

    Era semplice curiosità.la sua analisi é perfetta e sembra vedere le cose realmente come stanno.la verità é che da inizio aprile la gente sarà messa in cassa integrazione ma ci andranno tranquilli pensando che tanto prima o poi l alto firno riparte…e invece secondo me….non rientreranno più.tutto. Qui.

  7. Mario

    Caro Giancarlo abito a Piombino da diversi anni ma il mio lavoro non è minimamente legato all’economia di Piombino cosa che mi fa vedere con occhio critico le cose assurde che stanno succedendo.
    Forse a te racconteranno le cose io leggo molto, e grazie al mio lavoro ho una certa capacità di analisi. A me le cazzate le puoi anche raccontare ma non funzionano. Io mi auguro di sbagliarmi ma fino adesso le cazzate le hanno raccontate a voi.
    Bravi continuate a sognare…….

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 21 giorni, 3 ore, 14 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it