GIANNI ANSELMI: «LA SS 398 RIMANE LA MIA OSSESSIONE»
Piombino (LI) – «Un territorio provinciale da ascoltare e aiutare a crescere». Parte da questa idea la campagna elettorale di Gianni Anselmi per le regionali del 31 maggio 2015, che presenta in questo comunicato il suo programma elettorale. Per la par conditio invitiamo gli altri candidati alle regionali a contattarci per una analoga intervista o la pubblicazione del loro programma elettorale.
_______________________________
Un percorso sobrio e di ascolto diffuso. Questo promette Gianni Anselmi, candidato Pd alle elezioni regionali e capolista del collegio provinciale. «Sarà una campagna elettorale breve, ma intensa, condotta su una scala territoriale che richiederà impegno ed energie – ha dichiarato Anselmi questa mattina durante la presentazione della sua candidatura – I temi da affrontare saranno molteplici e complessi, proprio come il territorio provinciale».
«Cercheremo – ha spiegato – di proporre un profilo che partirà da Piombino, perché le mie basi politiche e istituzionali sono state costruite qui. Ma ci impegneremo per fare un lavoro importante in Val di Cornia, in Val di Cecina, nel territorio livornese e all’isola d’Elba, dove mi sento impegnato a stabilire un rapporto forte, anche per il fatto che lì ho le mie radici familiari».
Ascoltare, proporre idee e cercare una sintonia con i soggetti attivi sul territorio provinciale. «Mi propongo di essere al servizio di questo tipo di percorso – ha detto Anselmi –. Se sarò eletto cercherò di accompagnare il lavoro e le idee delle amministrazioni comunali. Offrirò la massima lealtà e disponibilità ai sindaci che richiederanno sostegno a livello regionale».
Tra le parole chiave della campagna elettorale di Anselmi c’è il mare, connotazione geografica della provincia, elemento di congiunzione. «Il mare è una grande risorsa che va salvaguardata – ha sottolineato –. Può consegnare a questa porzione di Toscana un ruolo centrale nelle vicende dell’Europa. Oggi noi possiamo diventare il fulcro di nuove relazione mediterranee. Piombino, con il suo porto, può diventare uno snodo fondamentale: qui una storia ha conosciuto una parabola, ma sempre da qui stiamo facendo perno per guardare lontano».
Val di Cornia. Eccellenza culturale, agricola e turistica. Da qui intende partire il lavoro di Anselmi. «Ho in mente – ha spiegato – un modello di sviluppo dinamico che tenga conto di tutti gli ingredienti che compongono il nostro territorio, un modello che faccia una sintesi evoluta ed equilibrata di tutti i fattori in campo. Possiamo far bene perché siamo sul crinale del cambiamento. Siamo riusciti a costruire un percorso che ha individuato obiettivi e priorità, consentendo di attrarre nuovi investimento sul territorio. Adesso siamo in una fase in cui si registrano le difficoltà di una transizione. Ma oggi gli interlocutori ci sono. Questo è stato possibile grazie alla progettualità e alle risorse pubbliche. A Livorno si sta lavorando sullo stesso schema».
Un punto fermo. «La 398 rimane la mia ossessione – ha dichiarato Anselmi –. Se dovessi essere eletto, il contributo che vorrei dare in questa stagione di governo è continuare il lavoro iniziato da sindaco di Piombino, in modo da portare a compimento la realizzazione della bretella che dovrebbe collegare il porto alla superstrada. Lo sforzo fatto per il porto deve essere completato».
Livorno. Attuazione del piano regolatore portuale, collegamenti ferroviari, bonifiche e reindustrializzaione, sanità. Questi e altri i punti su cui Anselmi si confronterà con i protagonisti del territorio livornese. «Si tratta di una realtà molto complessa e particolarmente articolata – ha dichiarato –. Anche Livorno è interessata da una profonda crisi che colpisce trasversalmente vari settori».
Val di Cecina. Piccola e media impresa, turismo e sanità. Tre temi che Anselmi si è proposto di affrontare in campagna elettorale. «Quest’area ha una straordinaria potenzialità, ma chiede sostegno – ha detto il capolista – Anche la Val di Cecina si pone il problema di come convogliare risorse pubbliche su progetti di sviluppo. Intonro a questo dovrò misurarmi col tessuto sociale e imprenditoriale».
Isola d’Elba. Un patto di lealtà e prossimità. E’ questo che Anselmi proporrà agli elbani durante la campagna elettorale. «Andrò più volte all’Elba – ha dichiarato –. Mi propongo di ascoltare istanze, questioni, emergenze. E mi impegno a cercare e avanzare soluzioni. Non dobbiamo perdere di vista che l’Elba è un’isola, con caratteristiche e ambizioni proprie, che vuole essere ascoltata. Ci confronteremo sui collegamenti marittimi, il sistema dei trasporti, la scuola, la sanità e sull’innovazione dell’offerta turistica». «Un obiettivo – continua – sarà quello di allungare permanenze e stagionalità, puntando sulla forza del patrimonio culturale e di quello ambientale. Senza dimenticare le risposte che cerca chi sull’isola vive e lavora».
Ufficio Stampa Gianni Anselmi
Questo gentile signore come sindaco di Piombino in 10 anni ha collezionato molti fallimenti ed alcune “amicizie” scomode. Ora rilancia, dopo aver fatto fuori per motivi di opportunità politica sia la Giuzio che il Tortolini, vendendo i suoi fallimenti degli anni passati come opportunità per il futuro.
Se la memoria non mi tradisce è stato lui a bloccare i lavori della SS398 che stavano per partire, per legarli al progetto dell’autostrada SAT guidata dal signor Antonio Bargone recentemente passato per le cronache giudiziarie. Idem per il signor Gianfranco Mascazzini ai tempi della vicenda fanghi di Bagnoli.
La SS398 non è la sua, che abita a Venturina, ma la nostra ossessione tutte le estati quando rimaniamo bloccati dentro o fuori Piombino.
Da grande oratore qual egli è, se volesse potrebbe convincere una intera platea che stanno riportando la Concordia a Piombino o che Khaled è tornato ancora una volta per comprare la Lucchini… a parole indubbiamente non lo batte nessuno. I fatti però sono un’altra cosa.
Anselmi avrebbe dovuto lavorare quale commercialista nello studio avviato del suocero. Così facendo avrebbe risparmiato di dire un mucchio di fandonie e avrebbe consentito a Piombino di progredire un po’.
Invece questo “saccente” non solo ha fatto tutto il possibile per ridurre la città nello stato attuale ma addirittura tenta di rimanere a cavallo di tutti i privilegi assicurati dalla carica di consigliere regionale. Ora la colpa non è certo sua se le nostre tasse continueranno a pagare la vita agiata di questo “frustrato” uomo.
La colpa grave è di quei “geni” che hanno raccolto le firme per promuovere la carriera di questo incompetente patentato. Si dirà che chiunque farà il consigliere regionale conterà come il due di briscola, questo è vero, ma premiare l’autore di tragedie societarie come quelle dell’ASIU, della PARCHI, della PATRIMONIALE e di un bilancio comunale in coma come è quello di Piombino, guardate è grave.
Non parliamo poi del PD e dei suoi dirigenti che presi a “sputi in faccia” da questo sodale di Khaled ( ricordate ? ) non hanno pensato di cacciarlo in malo modo, cosa che un tempo sarebbe stata fatta in un baleno, bensì si complimentano perché capolista provinciale.
Diciamo così: se una “svolta epocale” negli ultimi anni c’è stata non è certo quella effettuata dall’Anselmi ma quella subita dal Partito Democratico. Siamo passati infatti da dirigenti politici come Polidori, Benesperi, Baldassarri, Montomoli, a Fabiani, Velo, Manciulli, Muoio.
Epocale come la tragedia che sta avvenendo ora sulle coste libiche. E con questi ultimi pensiamo di uscire dalla crisi? I fallimenti di questi signori avrebbero ucciso un gigante. La 398, dicevano, già fatta; una nautica mondiale; pioggia di soldi con i fanghi di Bagnoli; la Concordia ormeggiata al porto; Khaled che regalava cammelli e dromedari a tutti; Città Futura con meraviglie architettoniche; piscina olimpionica tipo Londra; navi militari da smaltire; ospedale nuovo completamente robotizzato; la terza strada di accesso in città; insomma una nuova Atlantide, un nuovo mondo dove la felicità sarebbe stata a portata di mano di tutti noi.
Purtroppo, invece, siamo i più poveri della Toscana e la classe operaia invece che il paradiso si sta guadagnando l’inferno della disoccupazione e della miseria, i nostri ragazzi fuggono e camorristi e neri arrivano a frotte. Se non ci sbrighiamo a mandarli tutti a casa fra poco della città non sarà rimasto altro che macerie.
Tanto sanno benissimo che alle elezioni non avranno rivali,quindi fanno ciò che vogliono a livello locale.invece un bella batosta gli servirebbe eccome….ma bella forte.