TIRRENICA: FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LE PROTESTE

casello rosignano 2FIRENZE – Dopo oltre 50 anni di tentativi, Regione Toscana, Regione Lazio, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Infrastrutture, Autostrade per l’Italia e Sat hanno raggiunto un accordo per la realizzazione della Tirrenica, l’attesa grande infrastruttura viaria della costa. Ma nel progetto è scomparsa la SS398 per il Porto di Piombino, il Lotto 0 per scavalcare il Romito a Livorno e ancora non sono state definite le complanari in Maremma. Se a questo si aggiunge l’infrazione europea ancora aperta contro il governo italiano a causa della SAT, si capisce che la situazione è tutt’altro che ottimale.

Per chi ha facebook a QUESTO INDIRIZZO il servizio del TG3 Toscana sull’argomento.

Il 13 maggio a Roma è stato firmato un Protocollo d’intesa che definisce il nuovo progetto (il terzo in pochi anni, ndr.), costi e tempi di realizzazione e fissa alcune questioni fondamentali come quella del pedaggio gratuito per i residenti. Secondo il presidente della Regione si tratta di un passo avanti serio e concreto rispetto al quale la Regione vigilerà perché si realizzi nel modo migliore e nei tempi previsti.

Ecco di che cosa si tratta.

Il progetto
La Tirrenica sarà composta da due parti, un tratto più lungo (circa 120 km) da Rosignano a Grosseto sud, ottenuto adeguando e migliorando l’attuale Aurelia, ed un tratto più breve (circa 50 km) di autostrada da Grosseto sud al confine della regione.
Nel tratto di autostrada saranno previste tre barriere, uno a Grosseto sud, uno a Fonteblanda ed uno a Capalbio.

I costi
L’opera nel suo insieme avrebbe un costo di 1.3 miliardi di euro.

I tempi
Obiettivo è arrivare al progetto esecutivo entro agosto 2016. Così potrà essere probabilmente dato il via ai primi cantieri nel 2017.

Il pedaggio
Il pedaggio sarà ‘aperto’, cioè si pagherà non in base al numero dei Km percorsi ma con tariffe fisse da barriera a barriera, definite in base alla classe del veicolo. Il transito sarà gratuito per 5 anni per i veicoli di classe A dei residenti per tratte di massimo 20 km. Visto che il pedaggio sarà gestito con un sistema ‘aperto’, sarà sempre gratuito il passaggio sui tratti di strada compresi tra barriera e barriera, utilizzando gli appositi svincoli. Dunque chi salirà sulla nuova Tirrenica dopo la barriera di Grosseto sud e scenderà prima di Fonteblanda non pagherà niente, così come non pagherà niente chi salirà dopo Fonteblanda e scenderà prima di Capalbio.
Il numero e la collocazione degli svincoli saranno definiti in fase progettuale.

Nel dettaglio
Analizzando la suddivisione in lotti dell’opera si vedrà che:
– per i lotti 2 e 3 (San Pietro in Palazzi-Scarlino) sono previsti interventi di riqualificazione della vecchia Aurelia, con una nuova pavimentazione, nuove barriere protettive, nuovi svincoli ed altri interventi di adeguamento e messa in sicurezza. Il progetto esecutivo relativo a questo intervento dovrebbe essere pronto già agli inizi del 2016.
– per il lotto 4 (Grosseto sud-Fonteblanda), sarà costruita una vera autostrada sul tracciato della vecchia Aurelia
– riguardo al lotto 5b (Fonteblanda-Capalbio) il progetto sottoscritto da Regione, Ministero e Autostrade e Sat si rifà a quanto previsto nella delibera regionale n.916 del novembre 2013.

– per i lotti 5a e 6 (Ansedonia-Tarquinia,  nel Lazio) è già avviato il cantiere per realizzare una vera e propria autostrada.

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TIRRENICA, SEGONI (AL): OPERA INUTILE I CITTADINI MERITANO ALTRO 

ROMA 13 MAGGIO 2015 – “Sebbene il Governo si aspetti un riscontro positivo sulla chiusura della procedura di infrazione in merito alle azioni intraprese, la parcellizzazione dell’opera nello spazio e nel tempo, con alcuni lotti rinviati di fatto a data da destinarsi, è la conferma che l’infrastruttura oltre a essere inutile per i territori coinvolti e per il Paese non è sostenibile finanziariamente”.

Lo dichiara Samuele Segoni, deputato di Alternativa Libera, che ha chiesto, con un’interrogazione immediata in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, risposte al rappresentante delle Ministero delle Infrastrutture sullo stato della procedura di infrazione n. 2014/4011 avviata dalla Commissione europea nei confronti di SAT, Società Autostradale Tirrenica, concessionaria dell’autostrada Livorno-Civitavecchia.

“Ci sono molteplici ragioni che ancora non ci convincono sul progetto dell’autostrada – continua Segoni – e proprio oggi, nel giorno della sottoscrizione del Protocollo di Intesa per la ridefinizione progettuale  dell’opera, l’atteggiamento del governo nazionale e regionale continua a essere preoccupante: quel pregiato territorio che sta a cavallo tra Toscana e Lazio, si merita seri interventi per la messa in sicurezza dell’Aurelia, una robusta cura dell’assetto idrogeologico, così fragile da comportare ripetute alluvioni, e collegamenti ferroviari degni di un paese industrializzato” conclude Segoni.

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TARQUINIA: AL CONSIGLIO DI STATO PER AVERE LE COMPLANARI

Il Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia, racconta in un comunicato l’odissea dei residenti nel tratto di 12 km tra Civitavecchia e Tarquinia, dove l’autostrada SAT è quasi pronta.

«Tarquinia – inizia il comunicato del Comitato per il diritto alla mobilità – se ancora si trova in Italia pretende che venga rispettato il diritto alla mobilità dei residenti e degli utenti della Ss Aurelia e che vengano realizzate le opere di compensazione stradale che Sat deve realizzare per porre rimedio alla mancanza di una vera e propria complanare che sostituisca la viabilità gratuita sottratta al territorio dalla realizzazione dell’autostrada al posto della Ss Aurelia.

Sono ormai cinque anni che i cittadini di Tarquinia combattono contro l’indifferenza della Sat sul tema delle complanari e del ponte sul Fiume Mignone, che mancano al progetto definitivo del lotto 6A che interessa il solo territorio del comune di Tarquinia.

La Sat continua a essere sorda alle richieste legittime dei comitati, delle associazioni e delle aziende agricole che da anni denunciano la mancanza di strade alternative all’autostrada e della sicurezza stradale delle complanari che Sat ha già realizzato, ben al di sotto delle reali esigenze del territorio.

Finalmente, il ministero si accorge della inadeguatezza delle complanari e corre ai ripari chiedendo a Sat di inviare un progetto di variante da approvare e realizzare entro i lavori del lotto 6A.

Finalmente si fa chiarezza e si passa ai fatti, questo però solo grazie all’azione legale esercitata da Italia Nostra e dai cittadini di Tarquinia che con il ricorso al tar e poi al consiglio di Stato sono riusciti ad inchiodare Sat alle proprie responsabilità.

Solo alla vigilia della discussione del ricorso al consiglio di Stato, fissata per il 12 maggio, guarda caso tutto si è iniziato a muovere. Prima la sat consegna al tribunale una variante al Lotto 6A dove sono presenti le complanari mancanti tra cui il ponte sul Fiume Mignone.

In verità più che un progetto la Sat ha presentato una planimetria indicando le opere da realizzare a mano con pennarelli colorati. Documenti senza alcuna credibilità, atti più a confondere il tribunale che non a rispondere alle legittime richieste del territorio.

A seguire il ministero si è detto disposto a produrre le planimetrie di quel progetto di variante annunciato solo verbalmente e che fino al 14 aprile 2015 risultava ancora inesistente.

Nessuna sorpresa per chi segue le vicende della Tirrenica, la trasparenza non va di moda alla Sat e purtroppo neanche al ministero delle Infrastrutture, che è stato costretto infine a produrre copia del progetto di variante solo per rispondere all’accesso agli atti inoltrato da Italia Nostra.

Finalmente giovedì 14 maggio, il comitato si recherà al ministero ed entrerà in possesso della documentazione richiesta per mostrarla a tutti i cittadini di Tarquinia, per mettere chiarezza al di là delle chiacchiere che vengono diffuse ad arte per creare confusione e disinformazione.

Non sarebbe da stupirsi se il progetto annunciato altro non fosse che le stesse ridicole planimetrie che la Sat ha presentato al Tribunale.

Intanto oggi la discussione del ricorso al Consiglio di Stato è stata rinviata a ottobre 2015.

In questo intervallo di tempo la Sat dovrà dimostrare una volta per tutte di essere in grado di realizzare le complanari mancanti ed il ponte sostitutivo sul Fiume Mignone.

Non si possono più accettare – conclude il Comitato – generiche promesse di progetti in corso di approvazione; e se è vero che persino il Ministero ha riconosciuto la mancanza di una viabilità complanare continua, che questa venga pretesa per non arrecare ulteriore danno ai residenti».

Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia

 

Scritto da il 14.5.2015. Registrato sotto Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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