GIOVANNI LAMIONI IN VISITA ALL’ISOLA D’ELBA
Elba (LI) – Giovanni Lamioni, il candidato presidente della Regione della lista “Passione per la Toscana”, nata dal patto tra liste civiche e le forze politiche di Area Popolare ha voluto commentare con forza, ai numeri cittadini incontrati oggi all’isola d’Elba, tra i quali anche l’onorevole Francesco Bosi, la situazione dell’isola.
“Isola non vuol dire isolati! Ci vuole un’attenzione particolare per l’Elba sui trasporti, infrastrutture, fiscalità e sanità. E ciò che ho visto è un enorme potenziale non sfruttato a dovere. Non è accettabile che la Regione trascuri un territorio meraviglioso, che rappresenta l’eccellenza, come l’Elba”.
Tra una tappa e l’altra, Lamioni si è fermato sulla SP 26, al Piano, sul luogo degli sprofondamenti. “Questo è un’arteria vitale – ha commentato – che da Rio Marina conduce nel resto dell’isola, e la trovo purtroppo in uno stato vergognoso. Sono stati effettuati lavori costosi senza valutare le condizioni del sottosuolo sottostante, in particolare la configurazione carsica, mettendo a rischio non solo la viabilità, ma anche le abitazioni vicine. Questa strada così importante, che collega infrastrutture di valenza nazionale come porti ed aeroporto, dovrebbe essere classificata come regionale, e quindi è la Regione che deve farsene carico”.
Lamioni ha poi fatto un sopralluogo all’ospedale civile di Portoferraio, accompagnato dal candidato consigliere Luca Nigiotti. “Un sentito plauso agli operatori, ma grande rammarico, ancora una volta, per l’operato della Regione – ha aggiunto – Qui c’è bisogno di professionisti, ed invece l’amministrazione regionale non ha previsto l’obbligatorietà di trasferimento per il personale medico, con conseguente difficoltà di reperimento.
E poi c’è la necessità di un rinnovo della camera iperbarica, in questa isola dove l’attività subacquea è una delle maggiori attrattive. Ho visitato una struttura che lavora oramai solo per le emergenze.
La riforma della sanità di Rossi non è certo partita bene ed è l’ennesima conferma che territori che non fanno parte dell’area metropolitana sono lasciati in balia di se stessi”.