PIANO CEVITAL: SI’ TOSCANA FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE LUCCHINI

Bartalini - Fattori - Lami

Bartalini e Lami con il candidato Tommaso Fattori

Piombino (LI) – Riportiamo una attenta analisi dei candidati Della Lista SI.Toscana a SINISTRA Massimo Lami e Cinzia Bartalini sul Piano Cevital e sul futuro industriale di Piombino.

«Dopo diversi mesi di notizie contrastanti, incertezze, sembra arrivato il momento delle prime decisioni sulla vicenda che coinvolge migliaia di lavoratori/trici della ex Lucchini.

Scelte importanti perché con il piano industriale presentato da Cevital e il necessario accordo Sindacale si delinea un percorso che è propedeutico per i passaggi successivi. Mai ci sono piaciuti gli ultimatum e la lettera di Nardi sembra più rivolta a premere sul Sindacato e i lavoratori/trici che su Cevital.

Infatti oggi chi è più in difficoltà sono i lavoratori/trici e il Sindacato che li rappresenta essendo lo stabilimento fallito, con gran parte degli impianti fermi e con il rischio di non avere in futuro il posto di lavoro.

In questi anni sé “giocato” sul lavoro al ribasso. Precarietà, meno diritti, meno salario. In questa trattativa con Cevital questo non può essere il “ritornello” che si riproduce. Quindi niente ricatti, ne ultimatum.

Nardi solleciti il Governo a fare opera di mediazione che NON comporti penalizzazioni tali da togliere dignità al lavoro. Avere un salario dignitoso, sicurezza,il rispetto dei diritti sono la condizione per avere un futuro positivo di relazioni industriali a beneficio di tutta la collettività.

Cevital si impegna a produrre di nuovo acciaio, a investire nella logistica, nell’agro-industria. Prendiamo atto di questa volontà, permangono però criticità: il piano industriale in alcune parti è fumoso e non è chiaro chi siano i fornitori dei semi-prodotti necessari per far funzionare i treni di laminazione. Nel piano vi sono indicazioni finanziarie a supporto degli investimenti, ma altresì si chiede al Governo che tutti questi aspetti e i tempi di reintegro dei lavoratori/trici :

– siano attentamente valutati (anche dal punto di vista tecnico e di fattibilità nel contesto internazionale);

– siano inserite clausole di garanzia e rese pubbliche perché fino ad ora c’è stata poca trasparenza.

I tempi per la realizzazione del progetto Cevital non sono brevi. Altri sacrifici attendono i lavoratori e le loro famiglie. L’utilizzo degli ammortizzatori sociali e l’estensione del contratto di solidarietà va garantito e soprattutto occorrono soluzioni anche per i lavoratori delle imprese e dell’indotto.

Si avviino nei tempi più brevi le bonifiche, si utilizzino le imprese locali, si faccia un lavoro di riqualificazione e per la formazione. Sottosegretari e esponenti locali del PD si esercitano con annunci e a ripetere dei soliti finanziamenti ormai stanziati dall’anno passato, abbiano più rispetto delle persone, ora devono solo parlare i fatti concreti.

In ultimo, un appunto critico: da questo cambiamento anche urbanistico dell’immensa area industriale ci aspettavamo dall’Amm. Comunale idee e proposte che ridisegnassero il rapporto fabbrica e città. Un accenno lo aveva fatto l’assessore all’urbanistica. Poi silenzio assoluto. Ciò dimostra che è venuta meno una delle caratteristiche delle buone amministrazioni di sinistra, quella della pianificazione territoriale nell’interesse pubblico».

I candidati Della Lista SI.Toscana a SINISTRA

Massimo Lami

Cinzia Bartalini

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 Il Commento di Stile Libero sulle assunzioni nel Piano industriale Cevital

Se fila liscio tutti dentro ma tra cinque anni

PIOMBINO 22 maggio 2015  – Sembra che sia le istituzioni pubbliche sia le organizzazioni sindacali abbiano espresso la necessità di ulteriori approfondimenti da parte di Cevital sul tema lavoro per gli attuali dipendenti della Lucchini. Che la situazione non fosse affatto chiara lo abbiamo già scritto (http://www.stileliberonews.org/cifre-e-tempi-non-chiari-per-loccupazione/), che ormai l’ipotesi tanto sbandierata, a suo tempo, di assunzione subito di 1.860 lavoratori sia definitivamente tramontata è un dato di fatto. Ma anche oggi, a piano industriale presentato, zone d’ombra e dubbi sono presenti. Meglio evidenziarli e farne oggetto di discussione. Per questo proviamo a mettere in fila ciò che dai documenti emerge.
Cevital parla di 2.200 (in realtà 2.160 unità occupate al termine del quinquennio, cioè a metà 2019: 1.450 sono previsti nella siderurgia, 700 nel polo agroalimentare e 50 nella logistica.

L’impiego di questi lavoratori sarà progressivo secondo le necessità tecnico-organizzative e produttive correlate e conseguenti alle fasi di attuazione del progetto.
I dati ufficiali terminano qui. Possiamo continuare il ragionamento solo sulla base di ipotesi e dichiarazioni nel caso in cui il piano venga interamente realizzato nei tempi previsti.

L’amministratore delegato di Aferpi, subito dopo la firma del verbale d’incontro del 29 aprile, ha manifestato la volontà dell’azienda di «…occupare da subito circa 1.200 lavoratori per mantenere in marcia i laminatoi, per i servizi, la logistica e le manutenzioni». Non si capisce bene se per questi lavoratori scatteranno i contratti di solidarietà e, se per le demolizioni degli attuali impianti, ne sarà utilizzata una parte. Si può ipotizzare che essi saranno impegnati in quella che nel piano si chiama la prima fase, quella cioè che si colloca tra il 2015 e il 2017 e che prevede la produzione di laminati per un milione di tonnellate, tramite acquisto di semiprodotti e revamping treno vergella e treno barre, e la installazione di un forno elettrico da un milione di tonnellate.

Gli altri mille lavoratori rimarranno a carico di Lucchini in amministrazione straordinaria e saranno messi in cassa integrazione continuando ad usufruire delle condizioni economiche previste dagli integrati in atto attualmente.

A questo punto l’unico dato certo è che alla fine del 2016 la Lucchini in amministrazione straordinaria dovrà chiudere le sue attività e dunque non potrà ulteriormente rinnovare la cassa integrazione e dunque si pone il problema del destino di questi mille lavoratori. Saranno assunti da Aferpi con i nuovi contratti usciti dalla contrattazione con la nuova proprietà e subito messi in cassa integrazione? Difficile pensare ad un procedimento, assolutamente insolito, per cui un dipendente venga assunto e subito dopo collocato in cassa integrazione.
Del resto la seconda fase del programma siderurgico, che prevede l’installazione di un nuovo treno rotaie e di un secondo forno elettrico, termina nel 2019 e non è stato prodotto un cronoprogramma della realizzazione e dell’entrata in attività né del polo agroindustriale né del polo della logistica ma con i lavori di realizzazione che comportano è facile immaginare che i tempi necessari non si integrino con le necessità della riassunzione di quei lavoratori.

I quesiti da sciogliere non sono di poco conto e la richiesta di ulteriori chiarimenti è del tutto legittima, forse addirittura intempestiva.

Scritto da il 25.5.2015. Registrato sotto Economia, Foto, politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 23 giorni, 13 ore, 11 minute fa

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