LAVORATORI SOL: ABBIAMO DIRITTO ALLA CASSA INTEGRAZIONE
Piombino (LI) – Otto lavoratori della SOL salgono sul tetto per protestare contro la circolare ministeriale che per un cavillo burocratico gli nega il secondo anno di cassa integrazione in deroga; a rischio infatti c’è anche il posto di lavoro per gli otto dipendenti.
La Regione intanto, complici anche le imminenti elezioni, continua a premere sul Ministero del lavoro per avere una risposta in tempi brevi, anche perché la questione di interpretazione che interessa anche altre aziende.
Simoncini fa sapere di aver coinvolto anche il sottosegretario alla presidenza De Vincenti ed è una risposta ai lavoratori e ai sindacati che continuano a protestare per chiedere attenzione sul loro caso.
La Sol di Piombino produce dagli anni Settanta gas industriali e per la produzione di energia. La crisi dello stabilimento si intreccia con quella della ex Lucchini; la ripresa potrebbe arrivare dalle stesse acciaierie, rilevate dagli algerini della Cevital, e dall’accordo di programma per lareindustrializzazione dell’area di Piombino. Prospettiva che potrebbe però bruscamente interrompersi in caso di mancato prolungamento della Cigs, che comporterebbe la perdita del posto di lavoro per otto dipendenti.
L’accordo di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti della Sol, tagliati in un anno del cinquanta per cento (diciassette ricollocati), era stato stipulato a livello provinciale a Livorno. Lo si era fatto su indicazione dello stesso ministero allo sviluppo economico, ma una recente circolare sottolinea che i rinnovi per il secondo anno di Cigs in deroga possono essere concessi fino ad esaurimento dei fondi solo a quelle aziende che avevano stipulato inizialmente gli accordi negli uffici ministeriali di Roma.
Caso che non è quello della Sol. Una questione di forma, ma che rischia di diventare sostanza: con la Regione impegnata a chiedere a Roma una parola chiara e risolutrice. Il Ministero si è impegnato a fornire quanto prima una risposta.