SIDERURGIA: RIPARTE LO STABILIMENTO DI PIOMBINO
Piombino (LI) – Il 30 giugno si è tenuta a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico la firma dell’Accordo di programma sulle bonifiche, dando di fatto il via all’era Aferpi, la controllata della società algerina Cevital. Presenti il proprietario di Cevital Issad Rebrab, il ministro Federica Guidi, il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, il presidente della Regione, Enrico Rossi, il sindaco Massimo Giuliani, il commissario dell’Autorità portuale, Luciano Guerrieri. Al tavolo presenti l’ad di Aferpi, Farid Tidjani, il commissario Lucchini, Piero Nardi e il direttore generale di Aferpi, Adriano Zambon. Alla firma al Mise è seguita quella del rogito dal notaio Miccoli di Livorno siglata lo stesso giorno verso le 22, che ha sancito l’acquisto definitivo da parte di Cevital della Lucchini.
Si apre quindi una nuova fase per Piombino, con la ristrutturazione e lo spostamento fuori dalla città dell’attività siderurgica, e un progetto che prevede, almeno sulla carta, la riassunzione entro il 6 novembre dell’anno prossimo di tutti i 2160 dipendenti ex Lucchini, che saranno riassorbiti nei vari reparti di Aferpi (siderurgico, agroindustriale e logistica portuale).
Le prossime tappe del piano prevedono gli investimenti che dovrà fare Aferpi per circa 700 milioni: i primi interventi saranno mirati al Tmp e alla logistica interna, oltre all’ordine per il primo forno elettrico da completare entro il 2016. La seconda fase, per gli anni 2017-2019, prevede il secondo forno, il nuovo treno rotaie e il completamento degli impianti agro-industriali e logistici.
Intanto Fim, Fiom e Uilm stanno vigilando sulla correttezza delle organizzazioni del lavoro, dell’applicazione delle norme di sicurezza, del contratto di solidarietà, nonché eventuali discriminazioni nella scelta del personale. Questo perché sono iniziate anche le polemiche fra i lavoratori che sono rimasti fuori a causa della lista redatta dall’azienda, sentiti i capi reparto, di quelli che sono entrati da subito a lavoro. Una lista che fa già discutere e che ha scatenato polemiche.
In questa fase il sindacato quindi sta incassando lamentele, come era prevedibile, di chi si è trovato fuori, in cassa integrazione. Ma è pur vero che se le difficoltà ci sono, l’accordo sottoscritto per i lavoratori ex Lucchini ed ex Lucchini servizi prevede comunque una prospettiva certa. Il problema è per i lavoratori e le imprese dell’indotto e del commercio, a cui al più presto andranno date risposte concrete.
Per quanto riguarda le novità sul porto invece sembra che già dall’estate del 2016 possa arrivare la prima nave da smantellare con il progetto presentato da Saipem e San Giorgio, che coinvolge anche i Fratelli Neri, e che potrebbe impiegare tra gli 80 e i 200 addetti a demolizione, a seconda della grandezza della nave; e poi la piattaforma per i moduli di produzione energia della General Electric che prevede un investimento di circa 40-50 milioni con una prospettiva di occupazione di circa 350 persone, e si conclude con l’attivazione del terminal crociere che si trova sotto poggio Batteria, dalla parte opposta alla zona «industriale» e commerciale.
Applicazione delle norme sulla sicurezza?? Da quando!?? Queste cose le devono raccontare a chi in fabbrica non ci è mai entrato….