PAOLO DOLFI E GLI “INCROCI LETTERARI” DELLA COMPAGNIA DELLA STELLA

la copertina del libro

la copertina del libro

Piombino (LI) – L’associazione Compagnia della Stella di Piombino propone presso la sala soci Coop in Corso Italia 159, alle ore 18 di Venerdì 17 luglio prossimo, Paolo Dolfi, con il suo libro “Incroci letterari”. Dolfi, Laureato in Scienze Politiche, indirizzo storico-politico, è un autore di origine piombinese alla sua prima pubblicazione.

Il suo libro “Incroci letterari” è un saggio di esplorazione e di riflessione sull’importanza della lettura e della letteratura anche in epoca post-moderna. L’incontro è il secondo di alcuni eventi culturali estivi legati al territorio, svolti con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Piombino e intitolati “Autori in Compagnia”.

Abbiamo intervistato la presidente dell’associazione, Gloria Larini.

Perché la scelta di questo volume? È un volume pubblicato da una casa editrice, la Lalli, piccola ma di tutto rispetto, che ha iniziato a far uscire i romanzi su Montalbano di Camilleri, quando ancora non era un autore così conosciuto. Il volume ci è parso interessante e abbiamo voluto inserirlo nel calendario degli incontri estivi, perché è una sorta di viaggio letterario all’interno dei testi di grandi scrittori come Dumas, Kafka, Calvino, Pasolini, Grass e altri.

Perché Dolfi ha scelto proprio questi autori? Sono autori che hanno tracciato delle tappe importanti nella sua formazione, importanti per i contenuti che gli hanno trasmesso, riletti con la consapevolezza che la conoscenza di questi classici aiuta a sviluppare collegamenti di idee, a far crescere il senso critico. Questo è in contrasto con il nostro mondo post-moderno, con la comunicazione virtuale e via internet, che crea una sorta di disumanizzazione e di passività dilagante.

Di che cosa si parlerà nello specifico? Non solo del libro e, allo stesso tempo, soprattutto del libro, ovvero della funzione della letteratura in epoca post-moderna, della sua crisi come letteratura che veicola principi e valori, della crisi della lettura di testi “classici” che dovrebbero essere veicolati maggiormente a livello culturale anche a partire dalle famiglie, dalla cultura familiare. Si parlerà della burocrazia mediata dai libri di Kafka quali Il Processo, Il Castello, Le metamorfosi e dei pensieri del sociologo tedesco Weber, delle inquietudini sociologiche che si trovano nei romanzi di Pierpaolo Pasolini come Ragazzi di vita e Una vita violenta, della dolorosa confessione di Gunter Grass nel suo recente libro Sbucciando la cipolla, con la sua testimonianza di ragazzo, che era stato fervente sostenitore di Hitler. Insomma, un colloquio con l’autore presente e con gli autori assenti.

Perché un libro denso di spunti? Perché ci fa riflettere sulla lettura e sulla letteratura come chiavi di volta per capire la storia, la cronaca, l’uomo nella su humanitas attraverso un taglio non scientifico, ma che ha il pregio di mettere nero su bianco delle sensazioni e delle osservazioni su una rilettura di autori fatta con l’ausilio dell’esperienza di una vita vissuta all’interno degli epocali cambiamenti sociali e comunicativi, che hanno caratterizzato il recente passato e caratterizzano la nostra società attuale.

Perché si leggono poco i grandi autori? Il libro è eversivo anche per questo, perché l’autore legge dei classici cercandoli, riscoprendoli con una curiosità che oggi è rara nelle nuove generazioni, osservando come siano sempre attuali e vivi, anzi arricchiti di nuovo senso attraverso l’esperienza di vita e di studio, uno studio universitario che ha approfondito soprattutto gli aspetti politici della società. Questi stessi testi oggi, per lo più, fanno paura ai giovani per la lunghezza e per la difficoltà del linguaggio. L’allontanamento da loro è anche sintomo di un analfabetismo di ritorno, che non può essere arginato solo grazie all’intervento delle istituzioni scolastiche, ma che deve partire dalle famiglie, dalle case editrici, dalle regole sulla diffusione della vera cultura, vista non come prodotto commerciale, frutto di decisioni economiche e non di merito artistico. La lettura è la “cenerentola del nostro millennio, contro la quale gioca la mancanza di tempo, la vita frenetica, il surplus di notizie che non creano informazione vera”.

Chi può partecipare? La conferenza è aperta al pubblico e si svolgerà sotto forma di un colloquio con l’autore condotto da Serena Barchi, Gloria Larini e Serena Niccolai che fanno parte dei gruppi storico e letterario dell’associazione.

E anche stavolta ci sarà una “cena con l’autore”? Certamente. È una caratteristica di questi nostri momenti culturali essere abbinati a momenti conviviali successivi alle letture.

Chi può partecipare alle “cene”? La cena è “alla romana”, con specifico invito per soci e partecipanti all’evento culturale. Questa volta ci sarà un Apericena a soli 5 euro organizzato da Officina Italiana, in Corso Vittorio Emanuele. Per la prenotazione, che serve a una migliore organizzazione, del dopo conferenza è necessario scrivere a compagniastella.piombino@gmail.com.

Quali sono le aspettative? Speriamo che le iniziative estive siano gradite alla cittadinanza per la loro dinamicità e impostazione e ci auguriamo di ripetere il successo di pubblico avuto per “Tolkien e i classici”, di avere la sala soci Coop piena di persone interessate, perché anche questa è Piombino, città operaia, ma non solo, che proprio per queste sue origini umili ha sempre visto nella cultura e nella lettura un modo per riscattarsi, per interpretare e reagire meglio ai problemi sociali, per migliorare, cosa che a nostro parere deve essere recuperata con orgoglio.

Scritto da il 10.7.2015. Registrato sotto cultura, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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