EDITORIALE: ANCHE I SINDACI SONO UMANI
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: ANCHE I SINDACI SONO UMANI
Corriere Etrusco “numero 112” del 24 luglio 2015.
La citazione “commettere errori è umano, ma perseverare [nell’errore] è diabolico” si perde nella storia (addirittura viene attribuita a Seneca il vecchio), e nonostante siano passati duemila anni resta sempre attuale.
L’ultimo errore in ordine di tempo in Val di Cornia è stato quello relativo alla nomina del neo vice presidente dell’Asiu Carlo Olmo, che è andato recentemente in pensione, e quindi é solo parzialmente compatibile con il nuovo incarico. Questi in conferenza stampa il 15 luglio era stato nominato, insieme a Caramassi e Del Seppia dai sindaci per tutto il mandato, in quanto pare che i tecnici non avessero ancora effettuato la verifica della circolare n. 6/2014 firmata dal ministro della P. A. Marianna Madia, che stabilisce che è vietato affidare ad ex lavoratori pubblici o privati in pensione «incarichi di studio e di consulenza, dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrazioni e negli enti e società controllati».
E così, mentre il 20 luglio il Sindaco Giuliani intervistato diceva che «stavano approfondendo la questione» e che a breve si sarebbe saputa la risposta, la mattina dopo arriva un comunicato congiunto Soffritti-Giuliani che recita «precisiamo che la nomina è stata fatta con la consapevolezza delle limitazioni temporali e di compenso previste dalla legge per coloro che sono in condizione di pensionato. La legge infatti prevede che in questi casi l’incarico non possa protrarsi per oltre un anno e non sia previsto un compenso», giustificando questa scelta come effettivamente pensata precedentemente dai sindaci. Ma è chiaro che non può essere andata così.
E allora, da politici navigati quali ormai sono, per loro non sarebbe stato più semplice dare la colpa all’impiegato distratto o al computer invece di giustificare in questo modo la vicenda?
A settembre e ottobre i sindaci della Val di Cornia, e quello di Piombino in particolare, saranno obbligati a fare una serie di scelte molto importanti per il futuro. Speriamo che le facciano da “bravi padri di famiglia” senza perseverare negli errori fatti fino ad oggi, e abbandonando quel “solco della continuità”, che non sembra portare fortuna a questo territorio.
Giuseppe Trinchini
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DIZIONARIO ETRUSCO:
A.N.A.S.: L’ANAS (acronimo di Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), è una società per azioni italiana, di proprietà statale avente per unico socio il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la quale, sotto la vigilanza tecnica e operativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gestisce la rete stradale ed autostradale italiana. Precursore dell’ente fu l’Azienda Autonoma Statale della Strada (AASS), creata durante il ventennio fascista, che gestiva la rete stradale italiana dal 1928.
Nell’immediato secondo dopoguerra italiano come ente di diritto privato. La legge 7 febbraio 1961 n. 59 modificò parzialmente le denominazione, dal precedente Azienda nazionale autonoma delle strade statali in Azienda nazionale autonoma delle strade. Con il decreto legge 26 febbraio 1994 n. 143, e con il D.P.C.M. del 26 luglio 1995, fu trasformata in “Ente nazionale per le strade” e divenne ente pubblico economico, con organi di amministrazione ordinari.
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