EDITORIALE: QUANDO PERSEVERARE E’ DIABOLICO
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
___________________________
EDITORIALE: QUANDO PERSEVERARE E’ DIABOLICO
Corriere Etrusco “numero 113” del 31 luglio 2015.
Nell’editoriale della scorsa settimana, riflettevo sul fatto che anche i sindaci, come tutti, possono sbagliare , specie in caso di errori “formali”, come è successo due settimane fa per quello della nomina all’ASIU di Carlo Olmo, che si scontrava con la circolare n. 6/2014 firmata dal ministro della P. A. Marianna Madia. Questo documento stabilisce che è vietato affidare ad ex lavoratori pubblici o privati in pensione «incarichi di studio e di consulenza, dirigenziali o direttivi, cariche di governo nelle amministrazioni e negli enti e società controllati», e in quel caso era meglio ammettere l’errore e correggerlo, piuttosto che dichiarare che «precisiamo che la nomina è stata fatta con la consapevolezza delle limitazioni temporali e di compenso previste dalla legge per coloro che sono in condizione di pensionato».
Ora a distanza di due settimane arriva il rinnovo del CDA dell’ATM. E cosa sembra che abbiano fatto gli stessi sindaci? Riconfermano nel Cda dell’azienda Valerio Rossi, già ragioniere capo del Comune di Piombino, ed oggi in pensione, e quindi come Carlo Olmo all’ASIU soggetto alla legge Madia. E questo nonostante il Comune di Suvereto chiedesse di rinviare l’assemblea per valutare delle ipotesi e dei curriculum alternativi.
Inoltre nella seduta del 29 luglio viene votata anche la scadenza del Cda nel 2017, ed i compensi per presidente e consiglieri (invariati rispetto al precedente Cda guidato da Torlai). Come si giustificheranno ora i sindaci in rapporto alla legge “Madia” che probabilmente non potrà essere applicata a Valerio Rossi e quindi sarà necessario chiederne le dimissioni? Vedremo.
Ma questa vicenda, oltre alla questione tecnica dell’illegittimità dell’atto stesso, apre anche due questioni squisitamente politiche.
La prima è quella dell’arroganza del potere. Il CDA di una municipalizzata andrebbe proposto e poi ratificato dai consigli comunali sulla base di curriculum, e non deciso dai sindaci in base alla fedeltà al “Partito”, passando da una dirigenza pubblica a un’altra, o da un’Azienda pubblica a un’altra.
La seconda, secondo me più grave, è la chiara volontà politica di non valorizzare i giovani. Non credo che non ci siano in Val di Cornia quarantenni esperti, magari anche con una o più lauree e la dovuta esperienza, in grado di sostituire nei Consigli di amministrazione i sessanta e settantenni che mediamente oggi guidano le imprese della Val di Cornia, anche in caso di paghe magari non elevate anche per solo spirito di servizio.
Un giovane di 30 anni che vede tutto questo terminata l’università sa già che dovrà andare via da Piombino, perché come conclude il film “Acciaio” «dicono che per noi giovani non ci sia futuro, non ci sia possibilità, che sia tutto in mano ai vecchi. Mi chiedo perché il futuro deve essere sempre altrove, da un’altra parte».
Giuseppe Trinchini
____________________________
Il PD non è un partito politico, il PD è un pozzo nero, una suburra. Ci vorrà ancora del tempo ma quando precipiteranno nella merda ci sarà una gran festa in questa città.