ANSELMI: CONFERME DA AFERPI SUL NUOVO FORNO
Piombino (LI) – Il consigliere regionale Gianni Anselmi ha incontrato Farid Tidjani e Adriano Zambon, rispettivamente amministratore delegato e managing director della società che ha rilevato la ex Lucchini, che lo hanno rassicurato sul nuovo forno elettrico, e sul progetto di smantellamento impianti in fase avanzata. Visti i precedenti però ci sarà da stare sereni?
“Ho registrato la volontà di fare presto e bene, sia per quanto riguarda l’ormai imminente ordine del nuovo forno elettrico, previsto per le prossime settimane, sia per quanto riguarda la definizione del progetto di smantellamento degli impianti e delle strutture dismesse, progetto che è in fase avanzata e che libererà spazi operativi e logistici per le nuove attività. Ciò può anche ridare fiato all’occupazione e, auspico, al sistema delle imprese dell’indotto locale manifatturiero e dei servizi, le cui difficoltà sono ben presenti a chi rappresenta il territorio nelle istituzioni. Nello stesso tempo ho potuto apprezzare l’impegno che l’azienda sta spendendo per assicurare la maggiore operatività possibile, nel 2016 e nelle more della realizzazione degli investimenti programmati, ai treni di laminazione, attraverso la difesa e l’ampliamento dei segmenti di mercato e il reperimento di semilavorati di qualità adeguata”.
Sono i punti salienti che Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd, riferisce dopo l’incontro con Farid Tidjani e Adriano Zambon, rispettivamente amministratore delegato e managing director di Aferpi – Acciaierie e Ferriere di Piombino, società che ha rilevato la ex Lucchini.
Un incontro che Anselmi ha definito “utile per fare il punto sulle attività che Aferpi sta conducendo per la reindustrializzazione del sito, sia sul versante della riattivazione della produzione siderurgica che su quelli di nuova implementazione previsti dal piano industriale condiviso con le istituzioni e i sindacati, vale a dire i comparti agroalimentare e logistico”.
“Ho anche rappresentato ai vertici di Aferpi – dice ancora il consigliere regionale – la necessità che il complesso delle attività di progettazione in atto, incluse le relative istanze autorizzative, finalizzate alla riconversione, sia svolto dall’azienda con il massimo della celerità possibile, assicurando e riconfermando al tempo stesso la disponibilità delle strutture regionali a garantire la massima scorrevolezza delle procedure di propria pertinenza. La strada verso la riconversione ecologica e diversificata del nostro territorio, dopo lo spegnimento dell’area a caldo e la crisi che ha colpito sistemicamente il comparto manifatturiero locale (non bisogna dimenticare Magona e Dalmine) è impervia e complessa. Non siamo di fronte ad una piccola ristrutturazione ma alla riconversione di una delle aree industriali più importanti d’Europa.
È il momento – prosegue Anselmi – di dare sostanza e continuità, sul terreno del governo dei processi, ai risultati della battaglia per il lavoro che istituzioni, sindacati e comunità hanno condotto e che ha prodotto accordi, realizzazioni imponenti nell’area portuale e attratto nuove intenzioni di investimento. Intenzioni che devono essere precisate e qualificate nei dettagli, sollecitando i nuovi interlocutori industriali alla chiarezza progettuale e strategica e alla tempestività; garantendo, da parte nostra, velocità ed efficienza istituzionale”.
“Per questo – conclude – seguirò e supporterò, come consigliere regionale espressione del territorio ma anche come presidente della Commissione, il lavoro importante e costruttivo che la presidenza della Giunta, il Comune, l’Autorità Portuale, i ministeri competenti, i sindacati, le associazioni di categoria stanno svolgendo con consapevolezza, competenza e dedizione”.
Anselmi, dai retta, non ti occupare delle acciaierie perché altrimenti li conduci alla rovina. Parla con Khaled e lascia stare gli algerini. Sei solo un parolaio… Stanno cacciando il direttore e tu nello stesso momento dici che tutto va bene… Svolta epocale, innovazione, modernità, rinnovamento, cambiamento, tutte queste cazzate che hai detto in dieci anni non ti sono bastate? Hai lasciato una città nella m. e pensi ancora di occuparti di essa. Stai a Firenze, prendi i soldi che i tuoi compagni ti hanno regalato e non pensare più a Piombino. Peggio di quanto hai fatto sarà difficile ripeterlo. Non ci riuscirà nemmeno il Giuliani e questo ti può bastare per comprendere a che livello sia stata la tua condotta amministrativa.