AFERPI: ADRIANO ZAMBON RASSEGNA LE DIMISSIONI. REBRAB LE RIFIUTERA’?
Piombino (LI) – Adriano Zambon, come confermano due fonti industriali contattate dal Sole 24 Ore, è in procinto di uscire dal gruppo dopo soli quattro mesi al vertice di Aferpi. I rapporti tra il dirigente algerino Farid Tidjani e l’ex direttore generale di Beltrame sono critici e l’insoddisfazione sembra essere reciproca. Si attende un pronunciamento ufficiale della società entro la settimana.
Il direttore dell’Aferpi, Adriano Zambon, dopo il recente intervento alla Festa dell’Unità di Piombino, e l’incontro con il consigliere regionale Anselmi, ha quindi rimesso il suo incarico nelle mani del proprietario di Cevital Issad Rebrab, che nei prossimi giorni è atteso a Piombino, anche se appare improbabile un suo intervento contrario alle posizioni assunte da Tidjani, suo braccio destro fin dall’inizio dell’avventura italiana.
La testata di confindustria indica come possibile successore di Zambon il manager francese Pierre Varnier, già chiamato dalle banche nel 2011 a Piombino per risolvere la difficile situazione finanziaria lasciata da Alexej Mordashov, ma questa ipotesi sembra quantomeno improbabile, visto che Cevital non avrebbero intenzione di utilizzare nessun dirigente del passato Lucchini.
Rischia di slittare quindi l’ordinazione del primo forno elettrico, e in quel caso si allungherebbero i tempi dell’azienda per tornare a colare acciaio a Piombino in soli 18 mesi dall’inizio dei lavori di realizzazioe. Tutto ancora tace poi per la importante partita delle demolizioni e delle bonifiche dell’ex area a caldo, per le quali si sono già candidati quattro consorzi, e sulle quali i sindacati contano molto per dare un minimo di respiro alle aziende dell’ex indotto Lucchini oltre che a una parte del personale Ex Lucchini, in cassa integrazione da ormai due mesi.