TOSCANA: AL VIA LA RACCOLTA FIRME PER ABROGARE LEGGE SANITA’
Piombino (LI) – Il Comitato promotore per il Referendum contro la Legge Sanitaria Toscana annuncia l’avvio della raccolta firme per abrogare una legge che secondo i promotori danneggia la sanità della e nella nostra regione. Riportiamo integralmente il comunicato che invita ad andare a firmare per far sì che sia fatto il referendum e sia data la possibilità di scegliere ai toscani.
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«Parte anche da noi la campagna referendaria per indire il referendum abrogativo della Legge Regionale Toscana 28/2015 sul riordino sanitario, legge che lede ulteriormente il diritto alla salute dei cittadini, e che segna una delle pagine più oscure della sanità toscana.
Occorrono 38.000 mila firme per poter votare nella primavera 2016. Questa campagna referendaria nasce dal basso e porta con sé la richiesta che la Sanità toscana torni a mettere al centro i cittadini e il loro diritto costituzionale alla salute.
La politica sanitaria della Regione Toscana negli ultimi anni è stata quella di accorpare e accentrare i servizi nei capoluoghi, a scapito di chi vive nelle aree periferiche, creando disagi crescenti ai cittadini.
Le progressive e inarrestabili riduzioni dei posti letto, la soppressione delle specialistiche, la consolidata riduzione del personale medico e infermieristico operativo, l’imposizione di ticket onerosi (i cittadini toscani pagano i ticket più alti d’Italia), una sempre più insufficiente assistenza territoriale, liste d’attesa vergognosamente infinite, stanno lì a dimostrare lo smantellamento di quello che un tempo era l’eccellente servizio sanitario toscano
L’impoverimento del servizio pubblico spalanca le porte al privato (che riesce a rispondere in tempi più brevi) per chi può permetterselo e compromette l’accesso al servizio per le fasce più deboli.
La Riforma toscana, che si inserisce nei già pesanti tagli voluti dal governo Renzi, prevede tagli di 300/350 milioni di euro e si muove su due linee portanti: riduzione delle aziende sanitarie da 12 a 3, con bacini di utenza di oltre un milione di persone, e compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. Questa riorganizzazione, si dice, viene effettuata per risparmiare sui costi dell’apparato – meno stipendi alle direzioni – mantenendo immutate le prestazioni sanitarie ai cittadini.
La realtà è ben diversa: a fronte del risparmio, irrisorio, su qualche stipendio dirigenziale, si operano tagli ben più cospicui, sulle risorse e sul personale operativo: si manda in pensione il personale ritenuto eccedente ( in realtà per i tagli e il blocco del turn over il personale è endemicamente carente) che aveva maturato i requisiti alla data della riforma Fornero e si apre la strada alla mobilità (una sorta di cassa integrazione per i dipendenti pubblici della durata di 24 mesi). Cento milioni di euro di risparmio dall’espulsione di circa 1500/2000 operatori sanitari.
Rossi ovviamente non spiega come si possano garantire le prestazioni attuali con tagli di tali proporzioni, in una situazione già molto critica. Ricorrerà a esternalizzazione di personale – magari con partita Iva – e comunque con profili professionali inferiori a quelli espulsi.
L’accorpamento delle Asl in tre aree vaste creerà tre strutture gigantesche, complesse e burocratizzate, poco trasparenti, sotto diretto controllo politico, lontane dai bisogni reali dei territori; le realtà periferiche verranno schiacciate da chi ha i numeri maggiori. Di fatto saranno i tre direttori di area vasta a imporsi sugli altri rispondendo direttamente al presidente della regione. Un accentramento di decisioni e di poteri che rende inutile persino l’assessore alla sanità e le decisioni strategiche sulla salute dei cittadini toscani vengono consegnate nelle mani di pochissime persone.
Il diritto ad un offerta sanitaria dignitosa deve essere salvaguardato anche nei territori a bassa densità abitativa e non può essere sacrificato a logiche economicistiche camuffate da falsi efficientismi: tutti i cittadini toscani hanno gli stessi diritti. Chiediamo il rispetto dell’art. 32 della Costituzione. Promuoveremo banchetti per la raccolta rendendo pubblico, a breve, il calendario».
Comitato promotore per il Referendum contro la Legge Sanitaria Toscana
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CECINA: ANCHE IL COMITATO “PRO OSPEDALE” SOSTIENE LA RACCOLTA FIRME
Come cittadini già impegnati nel Comitato Pro Ospedale, abbiamo deciso di dar vita al Comitato Locale di Cecina per la sanità pubblica, aderendo alla campagna referendaria per l’abrogazione della Legge regionale n. 28/2015. L’obiettivo è invertire il processo di privatizzazione e smantellamento della sanità pubblica innescato già da qualche anno dalla giunta Rossi e che ognuno di noi tocca con mano quando, ad esempio, ci rechiamo al pronto soccorso o abbiamo bisogno di prenotare una visita specialistica e diagnostica: sale e liste di attesa lunghissime, superticket per la digitalizzazione, mancanza di posti letto e di specialisti.
A livello regionale questa campagna sta riscuotendo un grande interesse e vi stanno aderendo molteplici comitati e associazioni di cittadini attivi, che da anni si battono contro la chiusura di reparti e presidi ospedalieri.
Vogliamo che sia tutelato il diritto alla salute. Alla campagna referendaria regionale si sono uniti sindacati, partiti e movimenti politici di diverse tendenze.
Questo sta accadendo anche a Cecina dove, dopo l’inaugurazione della raccolta di firme con il banchetto al mercato settimanale, anche altre forze politiche e sociali sono scese in campo. Di questo attivismo non possiamo che esserne contenti anche perché si tratta di raggiungere la raccolta di 40.000 firme entro il 31 ottobre e quindi più siamo ad attivarci e più probabilità abbiamo di vincere!
Ci preme sottolineare che il Comitato per la sanità pubblica, pur avendo al suo interno esponenti di forze politiche, come il Movimento 5 Stelle e il CARC, è un comitato apartitico e aperto a chiunque non sia mosso principalmente per dare sfoggio di sé e dei propri simboli con fini meramente propagandistici ed elettoralistici. Invitiamo quindi tutta la cittadinanza, a partire dagli operatori sanitari, a partecipare al comitato che si riunisce tutti i lunedì dalle ore 18 in Corso Matteotti n. 257, presso la sede che gentilmente il Movimento 5 Stelle mette a disposizione, non solo per firmare, ma anche per sviluppare la partecipazione e la mobilitazione contro le scelte nefaste degli amministratori regionali e comunali, per la difesa e il miglioramento della sanità pubblica e del diritto alla salute.
Il Presidente del Comitato Locale è la Consigliera Comunale del M5S di Cecina, Farinetti Rosanna, e i Portavoce sono le cittadine Torrini Giulia e Nasillo Mariangela. Per qualsiasi informazione consultare la pagina facebook “ Comitato per la sanità pubblica – Cecina o contattare 3392444772 (Rosanna), 3496331276 (Mariangela).
Cecina, 16 settembre 2015