PIOMBINO: CASO CEVITAL, E SE FOSSE UNA “NARRAZIONE CREDIBILE”?
Piombino (LI) – Domani, lunedì 5 ottobre 2015 a partire dalle ore 8,30, presso il Palazzo comunale, si terrà il Consiglio comunale in seduta straordinaria sul tema: “Dinamiche politico istituzionali e sociali nell’ambito del processo di reindustrializzazione nella città di Piombino”. Partecipano i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali FIOM/CGIL – FIM/CISL – UILM/UIL e delle Associazioni “Restiamo Umani” “Ruggero Toffolutti contro le morti sul lavoro” “Lavoro Salute e Dignità” “Legambiente”. Tutta la cittadinanza è invitata.
A pochi giorni dall’incontro dell’8 ottobre al Ministero tra Cevital e sindacati, cresce quindi la preoccupazione nella popolazione piombinese visto che l’azienda algerina non ha ad oggi ancora avviato ne le bonifiche, ne i lavori per i nuovi impianti; a questo si aggiungono le recenti dimissioni del direttore generale Adriano Zambon dopo solo quattro mesi di reggenza, e le polemiche recentemente nate a causa delle accuse del governo algerino nei confronti di Cevital (di cui Aferpi è una controllata, ndr.) per un ipotetico trasferimento illegale di denaro da parte dell’azienda, denunciato dal ministro delle industrie e delle miniere dell’Algeria, Abdesslam Bouchouareb.
Il dubbio che nasce quindi a questo punto in alcuni lettori come Alberto Guerrieri, conoscitore degli impianti siderurgici piombinesi e che ci ha rilasciato questa interessante intervista, provando a fare una analisi oggettiva di quello che sta succedendo oggi ed è successo in questi anni, ruota intorno ad una domanda inquietante: e se tutto quello che sta succedendo a Piombino fosse una narrazione credibile? Cioè una storia, una specie di “favola”, ben raccontata ma che non ha però le basi per esistere, e fosse orchestrata solo per tutelare e difendere un sistema ormai consolidato?
Riportiamo per questo, oltre al video di Alberto Guerrieri, anche un video del 19 marzo 2015 del TG3 Toscana. Come sempre al termine dell’articolo libero spazio ai commenti (come sempre con educazione ed intelligenza).
Giuseppe Trinchini
________________________________
TG3 TOSCANA DEL 19 MARZO 2015
_______________________________
PIOMBINO ED IL CASO CEVITAL: UNA NARRAZIONE CREDIBILE?
di Alberto Guerrieri
Pur nella consapevolezza che l’attuale contesto di una crisi globale impone a tutti un alto senso di responsabilità civica e morale, finalizzato a non drammatizzare criticità esistenziali come la perdita di lavoro che determina insicurezza ed in casi estremi, persino perdita della coesione sociale, “ si salvi chi può”, è giusto evidenziare che mai, come in questi ultimi anni, la politica viva momenti di tensione e scarsa stima. Tutto questo non aiuta. Genera inquietudine ed inutili polemiche, come testimonia la cronaca del IL TIRRENO del 21 settembre 2015 ” il Sindacato FIOM replica al Sindaco di Piombino”.
Colpa di una crescente diffusione di promesse non mantenute e percepite come il tentativo di manipolare la realtà, attraverso una sorta di “ Narrazione Credibile”.
La “ Narrazione Credibile” per gli esseri umani, è un’esigenza esistenziale, è qualcosa di irrinunciabile, non fosse altro per tentare di immaginare una vita migliore. Il limite di ogni narrazione credibile è che non sono proposti “ fatti concreti e verificabili” ma una serie di “Possibilità” a loro volta subordinate ad “Eventi futuri”.
Stando così le cose, impossibile esprimere valutazioni critiche sulla narrazione CEVITAL e sui riflessi economici ed ambientali nell’interesse di tutta la Val di Cornia.
In attesa di conoscere gli accordi sottoscritti con il Governo, sarebbe auspicabile che chi di competenza,si facesse carico di mettere in fila almeno i FATTI che hanno determinato il passaggio dello Stabilimento Siderurgico di Piombino alla Società LUCCHINI prima, per cederlo a CEVITAL dopo.
Sino a quando non verranno resi comprensibili questi passaggi, la gente continuerà a non comprendere cosa ci è accaduto e perché. Privati di una oggettiva riflessione critica, sarà difficile comprendere cosa ci sta accadendo e quali prospettive di sviluppo potranno concretizzarsi nel nostro territorio.
Di fronte alla complessità di un cambiamento strutturale con riflessi economici, sociali e politici che coinvolgeranno l’intera comunità della Val di Cornia, le convinzioni ideologiche dovrebbero lasciare spazio a riflessioni critiche, lontane dal coinvolgere in inutili polemiche, il nuovo Sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, oltretutto a fronte di responsabilità che attengono le precedenti Amministrazioni.
Si inizi invece, a riflettere sul fatto che qualsiasi accordo di Governo, non potrà prescindere dalle Leggi e dalle Regole del Mercato. E che la realizzazione di una “Moderna e Competitiva Acciaieria” passa inevitabilmente attraverso precise definizioni:
- Mix qualitativo e dimensionale
- Impianti necessari
- Costo complessivo della realizzazione
- Tempi di realizzazione ed avviamento produzione
- Tempi per l’Ammortamento della spesa sostenuta.
Purtroppo quest’ultima questione è conseguente a variabili indipendenti, attinenti alla continua evoluzione tecnologica della produzione acciai e conseguentemente, alla variazione dei costi di produzione in relazione ai livelli qualitativi da raggiungere. Elementi questi che tolgono sonno ad ogni Imprenditore responsabile che si ponga la domanda:
la Nuova e Moderna Acciaieria di Piombino, considerando il rapporto costo-ricavo dello investimento ed i tempi oggettivi di realizzazione ed avviamento impianti, risulterà ancora, trascorsi gli anni necessari per la realizzazione degli impianti, un investimento economicamente sostenibile in rapporto al fluttuare del mercato siderurgico globale?
La credibilità della “Narrazione Cevital” va ricercata essenzialmente in questa domanda.
Alberto Guerrieri
______________________________
Le verità sono molteplici, L’ACCIAIO QUI A SEGNATO IL PASSO. Sono stati studiati tutti gli scenari “futuribili”, prese in considerazione tutte le possibili soluzioni e loro ripercussioni di carattere occupazionale e dell’impatto socio-assistenziale e del potenziale aumento di problematiche di sicurezza e salubrità, e gli autori chiamati in causa per adoperarsi a trovare la configurazione più sostenibile sono un elenco telefonico, COMPRESE LE ISTITUZIONI. NON SI TRATTA DI RILANCIARE L’ACCIAIO! CAPITO! Comunque mi associo, vorrei credere che stiamo facendo il meglio o aver scelto il male minore …
Siccome non sono scemo e ho anche buona memoria….vi ri elenco tutte le promesse degli ultimi 2 anni fatte agli operai…
1) la Lucchini continuerà a produrre acciai e brame x Taranto
2) stop afo ma subito 2 fornì elettrici uno entro settembre 2016
3)la concordia e lo smantellamento.
4) le navi militari da demolire
5) niente fornì elettrici ripartenza altoforno
6) la vendita cokeria ad azienda americana.
7) le navi da crociera ( che portano i soldi a chi?)
8) il raddoppio della 398.
9) bonifiche e agroalimentare
Ditemi in data odierna su quante di queste cose si è visto spendere un euro.
Amen.
Posso essere in accordo a riguardo di diversi aspetti illustrati da Alberto Guerrieri.
Su una cosa, però, dissento: sulla ‘credibilità’ della narrazione…
Io credo che le tante famiglie senza reddito non abbiano assolutamente più bisogno di narrazioni o prese di giro mascherate sempre peggio da orizzonti sereni.
Piombino stà morendo ma la cosa che più mi mortifica è che i piombinesi ancora non se ne accorgono.
Come è arcinoto su twitter, sono anni che Theleme sbugiarda e vilipende le “narrazioni” frutto della fantasia dei sindacati, degli enti locali (presidente Rossi), degli enti nazionali (MISE), dei commissari, condannati a 9 anni di carcere per reati specifici ed ancora lì a firmare per la nazione (Piero Nardi), e degli scandalosi media servi dei medesimi.
Dal caso Al Habahbeh, sedicente sceicco, vero pregiudicato nullatenente che doveva rilevare per miliardi l’area incontrandosi con tutti i summenzionati, a quello Cevital AFERPI che nessuno ha ben capito cosa possa fare e con che mezzi, sino a Terni e ad ILVA, tutto il sistema italiano industriale è obsoleto ed insostenibile e viene tenuto in piedi con bugie e truffe, per garantire il presente dei potentati e 4 soldi di stipendi, ma compromettendo le vite dei lavoratori, dei loro figli e le prospettive di sviluppo della nazione.
Tanto è vero che le crisi si fanno sempre più rapide e sempre più letali, mentre la politica italiana parla di un senato che, peraltro, non riformerà mai.
Un mostro cattocomunista contro cui, finalmente, non siamo più i soli a levarci.