SANITA’ «UNITI CON CECINA PER GARANTIRE I SERVIZI»
Piombino (LI) – Sabato mattina riunione della Direzione di Fderazione PD Val di Cornia-Elba per discutere del progetto per le politiche socio-sanitarie nel territorio, insieme al nostro consigliere regionale Gianni Anselmi e alla responsabile sanità della federazione Cinzia Cioncoloni. Il matrimonio tra la Val di Cornia ed il comprensorio della Bassa Val di Cecina è cosa realizzata. Almeno per il Pd che vuole dare un indirizzo a livello di pianificazione e non solo per gli assetti socio-sanitari. Lo sforzo, come ha riferito Cinzia Cioncoloni, è quello di unirsi per garantire servizi che i numeri avrebbero negato alle singole realtà.
L’idea è che per funzionare, un sistema pubblico possa essere sostenibile solo se si riesce a coniugare qualità con sostenibilità economica. Quindi tagli e reinvestimenti. E così, nell’ambito delle tre nuove Asl, intorno cui verrà riorganizzata la sanità toscana a partire dal prossimo anno, il polo di Cecina-Piombino sarà uno dei nuovi ambiti e perfino tra i più qualificati se è vero che la Regione considera già oggi il matrimonio tra i due comprensori livornesi come una iniziativa pilota.
Più esattamente, secondo quanto si legge in un documento elaborato in materia dalla federazione piombinese, «la delibera, approvata dalla conferenza dei sindaci della Val di Cornia e della Bassa Val di Cecina nel marzo 2015, individua la creazione di un ambito territoriale con un bacino di utenza di circa 150 mila abitanti attraverso l’unificazione e l’armonizzazione dei servizi socio-sanitari». Nella sostanza restano i due ospedali ma essi «devono necessariamente offrire ai propri pazienti i servizi e le attività di base (pronto soccorso, diagnostica potenziata, liste di attesa abbattute, medicina, chirurgia generale, ortopedia, cardiologia, anestesia, terapia intensiva, servizio emotrasfusionale, dialisi, servizi territoriali ed ospedalieri del percorso nascite». Da definire invece la collocazione delle attività specialistiche da distribuirsi tra le due sedi.
Gianni Anselmi ha ricordato che la riforma delle Asl,prevede di averne solo 3 da gennaio 2016, escluse le aziende universitarie di Firenze, Pisa e Siena. L’obiettivo della legge è quello di razionalizzare risparmiando sui quadri dirigenziali per riversare sui servizi i fondi. E poi deve incidere sulla presa in carico, sulla ospedalizzazione o non ospedalizzazione, sul coinvolgimento del privato sociale. Saranno riformati, sempre secondo Anselmi, anche gli ambiti socio sanitari, riducendone il numero, ma lasciandoli legati al territorio.
«Molti, anche nelle settimane scorse, hanno “chiacchierato” di sanità – ha commentato sui social newtworks Valerio Fabiani – noi insieme ai nostri sindaci e confrontandoci con gli operatori e con le organizzazioni sindacali abbiamo avanzato un progetto che si appresta a diventare un’esperienza pilota per la Toscana grazie al sostegno dell’assessore regionale Stefania Saccardi. Grazie a tutti quelli che hanno dato una mano, grazie ai nostri sindaci della Val di Cornia e della bassa Val di Cecina per il lavoro che hanno fatto in questi mesi (meno di un anno!) e per aver creduto che il futuro è nel superamento dei confini e dei muri e nella sinergia e nell’unità di un territorio più vasto che solo se unito e coeso è in grado di scongiurare il rischio di diventare marginale. Si tratta di un progetto inclusivo e aperto anche a tutti i territori limitrofi che saranno interessati. Adesso impegnamoci tutti perchè questo progetto diventi realtà».