LUCCHINI/CEVITAL: GIOVEDI’ INCONTRO TRA REBRAB E SINDACATI
Piombino (LI) – E’ atteso in arrivo oggi a Piombino l’arrivo di Issad Rebrab , il patron di Cevital, che dovrebbe rimanere in città fino a giovedì, giorno entro il quale è fissato l’incontro con i sindacati che poi, nel pomeriggio di giovedì, riuniranno il consiglio di fabbrica per aggiornare i dipendenti. Si prospettano sin d’ora, in caso di risposte giudicate insufficienti dall’azienda, forme di mobilitazione da parte di Fim, Fiom e Uilm.
Perché c’è preoccupazione e perplessità tra i lavoratori, e anche tra tutti i sindacati, a proposito degli annunciati investimenti di Cevital in Brasile. Rebrab potrebbe fra qualche tempo, come riportato dal quotidiano algerino Reporters, smantellare le aree di Piombino e trasferirle nell’America Latina per produrre acciaio.
Il giornale ha ricordato anche che è in corso la trattativa per l’acquisto dello stabilimento italiano Leali, che nelle idee dell’imprenditore dovrebbe fornire i semilavorati per lo stabilimento di Piombino. Leali ha infatti una capacità produttiva annua di 700.000 tonnellate di acciaio e che la fabbrica bresciana è dotata di un forno ad arco elettrico di 90 tonnellate, due forni di colata continua e di quattro linee che producono billette – lingotto acciaio profilato – tondi e quadrati. L’acquisto della Leali comporterebbe secondo Reporters realizzare a Piombino un solo forno elettrico, e a quel punto i tempi sono tutti da definire.
Il quotidiano brasiliano ha illustrato anche l’investimento che Issad Rebrab avrebbe fatto in Brasile dove sta progettando di produrre acciaio. L’obiettivo sarebbe quello «di smantellare, in una fase futura, parte delle strutture Lucchini e spedirle in Brasile. È stato uno dei motivi principali del soggiorno di tre settimane di Issad Rebrab in America Latina.
Durante il suo viaggio – continua il quotidiano – che lo ha portato nello Stato del Pará, Rebrab ha firmato il 15 ottobre, un protocollo d’intesa con le autorità locali per un piano di investimenti nel settore alimentare, acciaio e logistica». Una specie di doppione in salsa “carioca” del piano industriale per Piombino che potrebbe distogliere l’imprenditore dagli investimenti previsti in Italia. Urgente quindi un chiarimento convincente che deve andare oltre il reintegro di 50 o 100 cassaintegrati negli impianti di laminazione.