EDITORIALE: QUANDO IL TRATTURO SI HA NELLA TESTA
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: QUANDO IL TRATTURO SI HA NELLA TESTA
Corriere Etrusco “numero 123” del 27 ottobre 2015.
E’ dal 2011 che sento parlare di “tratturo” da vari esponenti del PD, primo fra tutti, anche ieri, il Presidente della regione Enrico Rossi riferendosi alla Variante Aurelia. Un tratturo per chi non lo sapesse è una strada di campagna sterrata percorribile solo con trattori o fuori strada, e davvero mal si accosta alla nostra variante che è molto meglio della Fi-Pi-Li e della Siena-Firenze. Di fatto è pericolosa, diciamo molto pericolosa, solo quando piove a causa della mancanza di asfalto drenante, di manutenzioni pressoché inesistenti e di barriere aperte che hanno fatto morire negli ultimi anni diverse persone.
Certo nel tratto a sud di Grosseto, tra Fonteblanda e Ansedonia, l’Aurelia non è messa molto bene, è stretta e mancano 4 o 5 ponti che permetterebbero la rimozione dei pericolosi incroci a raso, e ti chiedi come è possibile che, ormai alle porte del 2016, lo Stato o la Regione Toscana non siano riusciti a realizzare queste opere di adeguamento di una arteria principale come l’Aurelia, opere che invece sono riusciti a fare, negli anni passati, ad esempio nella vicina Umbria. Ma un po’ la memoria, e un po’ la cronaca possono aiutarci a dare una risposta.
Ad esempio negli ultimi venti giorni in due inchieste, una di Firenze e l’altra di Roma sono stati messi ai domiciliari molti dirigenti dell’Anas della Toscana e di quella Nazionale.
Quattro persone sono state arrestate e sono ai domiciliari a Firenze e sono indagate anche altre 24 persone tra pubblici ufficiali in servizio all’Anas di Firenze, imprenditori e professionisti di varie società. Mentre nell’operazione ‘Dama Nera’ Anas, in dieci diversi provvedimenti, sono stati arrestati per corruzione dirigenti e funzionari,compreso l’ex sottosegretario Meduri. Tra le ipotesi di reato anche il voto di scambio.
Può capitare quindi che in tutti questi probabili “mangia mangia” poi non ci siano i soldi per le manutenzioni, e la gente sulla strada mal tenuta ci muoia.
Ma anche nell’affidarsi alla SAT per sopperire con l’Autostrada, per la Regione c’è stato qualche “intoppo” di troppo. E’ dagli anni ’60 che si parla di questa arteria che non è mai stata fatta e alla fine, sempre che la realizzeranno, sarà come nel tratto, quasi terminato, tra Civitavecchia e Tarquinia, e cioè sopra l’attuale Aurelia, che da strada consolare, cioè di tutti, diventerà strada di qualcuno. Ma nell’ultimo progetto della SAT, quello approvato da Rossi e Del Rio insieme a Bargone, nel tratto tra Grosseto e Rosignano rimarrà comunque l’attuale “tratturo” riasfaltato, forse con i cartelli verdi, ma sempre la stessa Variante Aurelia di oggi.
Ma allora mi chiedo: di cosa stanno parlando? Perché non tolgono il casello a Rosignano per chi va a Livorno e terminano il lotto “0” del Romito e la SS398 a Piombino, che sono le uniche due vere priorità insieme ad una manutenzione ordinaria del fondo stradale attuale? La Toscana più che a Roma, dovrebbe iniziare a guardare verso Perugia.
Giuseppe Trinchini
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