PIOMBINO: ALLA FINE SI PUO’ VIVERE ANCHE SENZA QUARTIERI?
Come è noto i Consigli di quartiere a Piombino esprimono pareri consultivi ma non vincolanti sulle seguenti materie:
a. Progetto di bilancio di previsione e piani pluriennali.
b. Piano strutturale e regolamento urbanistico e relative varianti.
c. Piani particolareggiati di recupero e d’intervento relativi al territorio del quartiere.
d. Piani di intervento nei diversi settori di interesse generale.
e. Modifiche al Presente Regolamento, all’assetto territoriale ed alla denominazione dei quartieri.
a. Progetto di bilancio di previsione e piani pluriennali.
b. Piano strutturale e regolamento urbanistico e relative varianti.
c. Piani particolareggiati di recupero e d’intervento relativi al territorio del quartiere.
d. Piani di intervento nei diversi settori di interesse generale.
e. Modifiche al Presente Regolamento, all’assetto territoriale ed alla denominazione dei quartieri.
Le argomentazioni dell’avvocato Grassi trovano le loro motivazioni nella scelta di far riferimento «a un’interpretazione costituzionalmente orientata, vale a dire che fra i possibili percorsi interpretativi deve essere preferito quello più aderente ai principi costituzionali». Per l’avvocato il parametro costituzionale cui è necessario far riferimento «è quello del buon andamento previsto dall’articolo 97, inteso come parametro che assicuri la buona amministrazione, il regolare funzionamento e l’efficienza dell’attività amministrativa». Premessa che porta Grassi alla conclusione «che l’attività dell’ente locale non può subire paralisi dalla mancanza dei consigli di quartiere» così come è paralizzata dalla fine del 2014 a causa delle vicende narrate sopra.
Vedremo cosa succederà oggi.
Scritto da Giuseppe Trinchini
il 3.11.2015. Registrato sotto Foto, politica, ultime_notizie.
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