PIOMBINO: «SENZA RISPOSTE SARÀ SCIOPERO IL 2 DICEMBRE»

i sindacati in un incontro con la Cevital

i sindacati in un incontro con la Cevital

Piombino (LI) – Lunedì è attraccata in porto la nave carica di billette per far ripartire il treno vergelle, ma contemporaneamente Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di fissare uno sciopero a sostegno delle richieste che stanno avanzando da tempo al Ministero, sciopero che si terrà mercoledì 2 dicembre. Tema gli ammortizzatori sociali e l’abbassamento del costo dell’energia. Ultima chances per evitare la protesta l’incontro del 20 novembre al Ministero, nel qual caso, se arrivassero risposte chiare e certezze, i sindacati potrebbe anche revocare lo sciopero.

Ieri infatti le Rsu della Aferpi e della ex Lucchini, insieme ai segretari nazionali (Mauro Faticanti Fiom, Mario Ghini Uilm e Sandro Pasotti Fim), e territoriali Fausto Fagioli Fim, Luciano Gabrielli Fiom e Vincenzo Renda Uilm, si sono riunite in consiglio di fabbrica ed «hanno valutano con preoccupazione il ritardo nella attuazione del piano industriale, che ha ricadute sui lavoratori e sulle prospettive del sito siderurgico. Accanto ai ritardi registriamo la necessità di dare piena operatività a quanto previsto nel verbale di riunione al Ministero dello sviluppo dell’8 ottobre compresa la questione dell’energia che è strategica sia per il sito Aferpi, Arcelor Mittal, Tenaris e per le altre aziende del territorio. Inoltre va affrontato e risolto da parte delle Istituzioni il tema degli ammortizzatori sociali per le aziende in appalto».

Mercoledì 18 novembre a Roma il ministro Federica Guidi incontrerà oltre ai segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm anche i vertici di Aferpi, l’amministratore delegato Fausto Azzi per capire se ci sono date certe per l’ordine del forno elettrico e per l’inizio della demolizione degli impianti in stabilimento.

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MA OPPOSIZIONI E CAMPING CIG NON SI FIDANO

camping CIG 1

Piombino (LI) – Apostato sotto il consiglio di fabbrica di lunedì, anche il presidio organizzato da Rifondazione comunista, al quale hanno preso parte anche rappresentanti del gruppo di minoranza sindacale, Camping cig, Movimento 5 Stelle, e Sel. La manifestazione aveva lo scopo di sollecitare i sindacati, soprattutto quelli nazionali, ad azioni più incisive sulla vicenda Aferpi.

Scopo del presidio, organizzato dal Coordinamento fabbriche di Rifondazione era quello di sostenere il consiglio di fabbrica e sollecitarlo a mettere in moto iniziative di lotta che mobilitino i lavoratori e la città in difesa del lavoro, visto che “passeranno fino a 4-5 anni, prima di avere in marcia l’insieme delle attività preannunciate da Cevital”.

Mauro Faticanti, segretario nazionale Fiom, è stato l’unico a fermarsi e a confrontarsi con questi lavoratori, dopo la riunione, meravigliato perché non aveva mai visto un presidio di operai sotto un Consiglio di Fabbrica, reputandolo comunque “sbagliato” perché mette in dubbio l’operato dei sindacalisti e “inefficace”.

La minoranza sindacale ovviamente ribatte che il presidio serve a stimolare e sostenere i sindacalisti, e ricorda che se negli incontri della prossima settimana l’azienda vorrà riassumere solo venti o trenta lavoratori, questo non dovrà bastare. “Bisogna ottenere risultati di sostanza, non le elemosine. E comunque ogni decisione dovrà essere presa in assemblea”.

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RICCARDO GELICHI: SERVE UN PIANO B PER PIOMBINO

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

«Abbiamo visto dai documenti ufficiali che i tempi per la realizzazione dei piani Cevital sono piuttosto lunghi, solo per il settore siderurgico 30 mesi per le previsioni del piano industriale, 12 mesi per la messa in sicurezza dei suoli, a cui si devono aggiungere i tempi per le dismissioni e quelli per le autorizzazioni ministeriali. Quindi il problema non è la solidità dell’imprenditore, ma come riempire il gap temporale. Sul versante del porto, per il proseguimento della fase 3 e 4 dei lavori è prescrittivi l’entrata in esercizio del prolungamento della 398 fino allo svincolo di Poggio Batteria; altra prescrizione riguarda la messa in esercizio delle banchine commerciali della darsena Nord, previo collegamento delle aree con la linea ferroviaria dello stato.

Considerato che ad oggi non ci risultano presentati piani di dismissione, tanto meno sono state avviate istruttorie con le conseguenti autorizzazioni, non si capisce per quale motivo l’attuale politica del PD non prenda in considerazione la necessità di un piano B. Piano che doveva essere già stato avviato da tempo con la stesura di varianti urgenti al Regolamento Urbanistico, se necessarie anche a quello strutturale.

Questo percorso peraltro sarebbe stato agevolato dalla recente legge urbanistica regionale che promuove accordi di pianificazione finalizzati proprio alla riqualificazione urbanistica di aree industriali dimesse o parzialmente dimesse. Accelerare i processi di diversificazione, partendo dal turismo, quello strutturale, potenziare nautica e cantieristica, favorire il comparto dell’edilizia per opere di riqualificazione e nuova urbanizzazione, rimodulare l’accordo di programma con all’interno i finanziamenti per la 398; questo è il percorso che un partito riformista dovrebbe avviare, di cui questa federazione non ha avuto e non ha tutt’oggi la lungimiranza».

Riccardo Gelichi
Portavoce Ascolta Piombino

Scritto da il 17.11.2015. Registrato sotto Economia, Foto, Toscana-Italia, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “PIOMBINO: «SENZA RISPOSTE SARÀ SCIOPERO IL 2 DICEMBRE»”

  1. Ciuco nero

    Ma va??/davvero?? Poi ma guarda l azienda di tutto ciò che aveva promesso non fa nulla!!! Oppure erano i politici che in piena campagna elettorale hanno mentito ai lavoratori??

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DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 21 giorni, 1 ora, 58 minute fa

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