EDITORIALE: MA QUANTO E’ SANA LA SANITA’?
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: MA QUANTO E’ SANA LA SANITA’?
Corriere Etrusco “numero 127” del 24 novembre 2015.
Sabato scorso ho provato per la prima volta l’ospedale diffuso Piombino-Cecina, che sarà la norma secondo la nuova proposta del Partito di maggioranza locale, per migliorare la qualità della nostra vita, dal punto di vista sanitario.
Avevo da effettuare una visita di controllo che a Piombino mi avevano fissato ad oltre 300 giorni mentre a Cecina solamente 186. Come non accettare una proposta così allettante?
E così, dopo aver fatto lo stesso esame in quattro giorni dal privato, segno sul calendario la data fatidica convinto che, se l’ASL 6 lavora anche di sabato e nonostante questo ti visita a sei mesi di distanza, avrei trovato una grande fila davanti al reparto.
Arriva il gran giorno e parto alla volta di Cecina, il tempo è incerto, ma non piove ancora. Quasi quaranta minuti di viaggio e 20 euro di carburante, l’obolo all’extracomunitario che “gestisce” il mio posto auto, di cui il parcheggio è letteralmente invaso, poi 38 euro di “Ticket” e salgo al primo piano. Nello stanzone vuoto solo tre anziani che si guardavano l’un l’altro interrogandosi se erano nel posto giusto perché non c’erano altre informazioni.
Mi chiamano per primo. Un dottore svogliato che mi risponde a fatica alle domande impiega cinque minuti per farmi l’esame, e altrettanti per riempire il referto. Poi esco. Ho finito.
Il ritorno sulla variante sotto la pioggia è allucinante e richiede tutta la mia attenzione per tornare vivo a casa dopo tre quarti d’ora.
E mentre guido mi chiedo: Perché se non c’è nessuno a fare gli esami li fissano a un anno di distanza, quando Grosseto in due mesi al massimo ti visita? Quante persone hanno l’appuntamento ogni giorno visto che in due ore potevano essere visitate almeno dieci persone?
E poi c’è la parte economica: ticket+carburante+obolo sono 60 euro, nel privato la stessa visita con una qualsiasi convenzione (Coop, Unipol, ecc) costa 65 euro. Per chi ha meno di 65 anni quindi, anche in prima fascia non ha più davvero alcuna convenienza, visto che paghi uguale e perdi tutta la mattina per vedere gente “annoiata” in ospedale.
Se uno fosse maligno potrebbe pensare che quasi lo stiano facendo apposta per incentivare il privato. E le tappe forzate con cui la maggioranza ha calendarizzato l’approvazione in Regione della nuova legge, di sicuro è di supporto ai mal pensanti.
Giuseppe Trinchini
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P.s. Giovedì 3 dicembre, ore 18 presso la sala convegni del porto turistico Marina di Salivoli a Piombino, tappa locale di #sanitàda10, il ciclo di incontri organizzato in tutta la Toscana dal gruppo Pd del Consiglio regionale per parlare della riforma del servizio sociosanitario regionale.
Visto che queste vicende, almeno per quel che si legge sui social networks sono all’ordine del giorno, potrebbe essere l’occasione giusta per i residenti per esprimere i loro dubbi e le loro perplessità sulla riforma.
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CORRIERE ETRUSCO SETTIMANALE n° 127 DEL 24 NOVEMBRE 2015