PIOMBINO: BASTA ANNUNCI DI AFERPI, MOBILITARSI CONTRO REBRAB
Piombino (LI) – Minoranza Sindacale, Camping Cig e Rifondazione Comunista, a pochi giorni dallo sciopero di categoria del 2 dicembre, mandano messaggi molto chiari sul futuro della siderurgia a Piombino, e chiedono sia la fine degli annunci e delle illusioni sia una mobilitazione generale a sostegno della siderurgia. Non risparmiano anche critiche al gruppo dirigente del PD, ricordando che è dal lontano aprile 2014 che a Piombino si racconta e si pianifica tutto e il contrario di tutto senza ancora niente di concreto. Sembrano ormai lontani anni luce i tempi dei “Mercì” per l’imprenditore algerino.
________________________
CAMPING CIG: BASTA ILLUSIONI, AVANTI CON LE MOBILITAZIONI
Dopo molti mesi in attesa che Cevital/Aferpi battesse un colpo e la quiete dei sindacati, i lavoratori ed i cittadini cominciano a comprendere che c’è una non casuale volontà nell’accumulo dei ritardi e nella vaghezza delle promesse.
Bene quindi hanno fatto il Consiglio di Fabbrica ex-Lucchini , ex Lucchini Servizi e Aferpi e le segreterie FIM FIOM UILM , più volte sollecitati dai lavoratori , a indire uno sciopero ed una manifestazione per il giorno 2 dicembre. Riteniamo anche opportuno che CGIL CISL UIL e UGL allarghino lo sciopero a tutte le categorie a sostegno della vertenza Aferpi.
Nelle motivazioni della mobilitazione si legge solo una critica al comportamento di Aferpi-Cevital, ma anche a Governo e Regione in forte ritardo, o addirittura assenti, su temi di loro competenza, come il costo dell’energia, l’estensione degli ammortizzatori sociali, la realizzazione di infrastrutture.
Riteniamo che l’atteggiamento verso Cevital sia ancora troppo accomodante . Anche verso il Governo e Regione riteniamo l’atteggiamento troppo conciliante: non basta avanzare delle richieste, ma bisogna coinvolgere le “Centrali sindacali confederali “per aprire una vertenza territoriale.
In base a queste considerazioni parteciperemo convinti alla manifestazione, dietro le bandiere dei sindacati e del Consiglio di Fabbrica e per questo invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare: ribadendo che le rivendicazioni non sono solo dei lavoratori ex Lucchini/Lucchini Servizi e Aferpi o dei metalmeccanici, ma riguardano il destino e il futuro di tutta la città e del comprensorio.
Rivendichiamo altresì e aderiamo allo sciopero anche per:
- la durata delle concessioni delle aree portuali ( settore logistica ) devono essere subordinate e graduali, in ragione dell’effettivo stato di avanzamento degli investimenti in siderurgia.
- finché non si colerà acciaio dal forno elettrico nessun macchinario , impianto , attrezzatura deve lasciare Piombino per essere trasferito altrove.
Rivendichiamo infine le nostre richieste urgenti e di vitale importanza , al Governo e alla Regione , a sostegno del reddito per i lavoratori in cassa integrazione :
a)Intervenire, con forza, presso il Ministero dell’ambiente affinché “ liberi “ il TFR, congelato dall’ amministrazione straordinaria e non erogato a causa del contenzioso , sull’inquinamento ,con lo stesso ministero , e autorizzi il Commissario di Governo al pagamento, rapido, ai lavoratori -Lucchini e Lucchini Servizi.
b)Piano straordinario di sostegno al reddito di quanti – lavoratori dipendenti e autonomi -. sono senza lavoro, in Cigs, mediante consistenti riduzioni di tasse e tariffe
c)Allungamento degli ammortizzatori sociali per le aziende in appalto e maggiori certezze sui contratti dei servizi
Abbiamo detto si ricomincia perché, e lo diciamo molto a malincuore, non sarà l’ultima volta che dovremo convocarci – tutti – in nuove e più forti mobilitazioni.
Le ultime notizie a livello nazionale parlano di una crisi dell’acciaio sempre più acuta .Si confermano dunque le valutazioni di quei “pessimisti/disfattisti” che hanno sempre sostenuto la debolezza, per non dire inconsistenza , del Modello Piombino.
In futuro, mentre dovremo incalzare sempre più Cevital affinché mantenga gli impegni assunti , dovremo anche rivolgere la nostra mobilitazione verso il Governo , Regione e altri attori per pretendere:
- Un piano Nazionale della siderurgia che salvaguardi la presenza nel nostro paese di un’industria dell’acciaio, composta da piccoli e grandi produttori, e che impedisca una ulteriore deindustrializzazione dell’Italia.
- Un programma di interventi pubblici a brevissimo termine per la riqualificazione del territorio, l’ampliamento dell’offerta culturale, la risistemazione idrogeologica e che permetta ai lavoratori espulsi dal processo produttivo di superare questa grave fase della crisi con la loro ricollocazione.
- Interventi di urbanizzazione primaria e secondaria nelle varie aree individuate come aree di nuova industrializzazione.
Su questi ed altri temi si dovrà dibattere in città, con la partecipazione di tutte le associazioni di categoria, i sindacati, i cittadini tutti. Invitiamo i sindacati e l’Amministrazione Comunale a farsi promotori e attori di questo dibattito. Intanto… tutti in piazza il 2 dicembre.
Gruppo Minoranza Sindacale-Camping CIG
________________________
RIFONDAZIONE: QUANDO LE ADESIONI SERVONO SOLO A LAVARSI LA FACCIA
Abbiamo letto sulla stampa la lettera firmata Valerio Fabiani e Giorgio Pasquinucci, rispettivamente Segretario di Federazione PD Val di Cornia-Elba e Coordinatore segreteria Federazione PD Val di Cornia-Elba, con cui chiedono a Sua Maestà Rebrab di passare nel minor tempo possibile ai fatti perché di parole ne sono già state spese fin troppe..
Ma guarda un po’… Se ne sono accorti anche i portavoce del PD, principale responsabile in Italia di questo empasse… Eh sì, perché il primo accordo di programma per la vertenza Lucchini sottoscritto in data 24.04.2014 portava le firme di Matteo Renzi, Enrico Rossi e Gianni Anselmi; l’accordo di programma per le bonifiche del 30.06.2015 è stato sottoscritto dal Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, Enrico Rossi, Massimo Giuliani.. E, se non sbagliamo, sono tutti esponenti del PD a vari livelli (nazionale, regionale e locale).. Quanti incontri poi ci sono stati tra monsieur Rebrab e i suoi vari bracci destri (che si sono dati il cambio in corsa e chissà per quali reali motivi) con tutti questi signori per l’esposizione convincente del crono programma e poi quando l’azienda andava ad incontrare i sindacati, questo non esisteva affatto e ad oggi è ancora soltanto un foglio di carta?
Quindi, a ben vedere, è dal lontano aprile 2014 che ormai su Piombino si racconta e si pianifica tutto e il contrario di tutto senza niente di concreto, e i dirigenti se ne accorgono solo ora?
Un po’ tardino, considerando che quando noi con i nostri comunicati abbiamo sempre cercato di prestare attenzione a questa situazione siamo sempre stati denigrati..
Prima ci siamo sentiti dare degli “anacronistici” solo perché chiedevamo, e oggi ne siamo ancora più convinti, un intervento diretto dello Stato nel salvataggio della Lucchini e dell’indotto: la nazionalizzazione della fabbrica è cosa da ideologia sovietica.. Poi ci hanno chiamato “gufi” perché chiedevamo chiarezza e dimostravamo preoccupazione per le risposte che non arrivavano, e intanto il numero degli operai fuori aumentava in modo direttamente proporzionale alla paura e all’incertezza di un rientro tempestivo.. Ed infine ci siamo sentiti definire “nemici del sindacato” perché in occasione dell’ultimo consiglio di fabbrica abbiamo organizzato un presidio davanti la portineria e, guardate bene, non per criticare l’operato del sindacato ma solo per far capire all’azienda e ai segretari nazionali che a noi interessa riprenderci il futuro e per tenersi stretto un posto di lavoro conquistato e mantenuto attraverso tante lotte.
E come non ricordare, per dovere di cronaca, che giusto un anno fa in occasione della scelta di Cevital come acquirente del Gruppo Lucchini la città era coperta da manifesti con la scritta “Merci Cevital”? E anche in quell’occasione, contemporaneamente alla pubblicazione del nostro comunicato “Il Padrone Buono”, ci siamo sentiti definire pessimisti per la scelta fatta in sede di apertura delle buste e per aver criticato questa manovra “commerciale”.. Ma mica è colpa nostra se siamo più lungimiranti e meno servi del padrone degli altri?
Abbiamo più volte auspicato, non ultimo l’Odg votato da tutte le opposizioni nel Consiglio Comunale del 03.11.2015, l’intervento del Sindaco per chiedere attraverso le opportune sedi istituzionali quali sono le reali intenzioni del Governo in materia di politica industriale e la presentazione di un vero e proprio piano industriale e non quello da tesi universitaria presentato da Cevital articolato per i 3 rami di azienda. Ma anche qui ad oggi ancora nessuna risposta seria e concreta.. Ancora parole..
Vediamo con dispiacere, perché non è certo cosa da gioire, che anche all’interno della maggioranza iniziano a sorgere preoccupazioni e incertezze per questa situazione di stallo.. E allora, diciamo noi, come possono pensare di governare bene questa città e arginare questi malumori e ansie se sono smentiti nelle promesse anche i loro vertici? Quante parole Enrico Rossi (sulla vicenda Concordia e sul modello Piombino), Gianni Anselmi (sulle rassicurazioni di Zambon e Tjdani poi magicamente destituiti) e Massimo Giuliani ( sull’impegno e la fiducia dovute a Cevital) hanno speso nei confronti di operai allo stremo delle loro forze per combattere ancora? Già, ma era solo campagna elettorale ed ora che la Giunta in città e in Regione è stata conquistata, restano solo quelle belle parole e qualche imbarazzo quando in Consiglio Comunale si chiedono spiegazioni, per non parlare di altrettanto imbarazzanti ordini del giorno di maggioranza..
E ora coloro che appartengono a quel partito che a livello nazionale non è capace di programmare e attuare una politica industriale complessiva degna di questo nome (vedi cosa sta succedendo a Taranto con i soldi di Riva fermi in Svizzera), e dopo essersi resi responsabili di questo tracollo, aderiscono a una manifestazione allo scopo di lavarsi la faccia e confondersi fra coloro che lottano per i lavoratori!
Noi, come Federazione PRC Val di Cornia – Elba e come Circolo Fabbriche PRC esigiamo che le amministrazioni locale e regionale si attivino immediatamente e facciano quanto necessario per far partire concretamente il crono programma di monsieur Rebrab che ormai è già in ritardo di circa 6 mesi.. Gli operai e le loro famiglie non possono e non vogliono più concedergli altri mesi per decidere su cosa fare da grande.