AFERPI: OK AL TRENO ROTAIE, MA SLITTA ANCORA IL FORNO
AGGIORNAMENTO: AL TERMINE DELL’ARTICOLO IL COMMENTO DI MAURO FATICANTI – FIOM
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Roma – Si è concluso l’incontro al Mi.S.E. tra Aferpi, sindacati e istituzioni dove è stato presentato dall’Amministratore Delegato Fausto Azzi il nuovo cronoprogramma e gli impegni sull’acquisto del forno elettrico. Presenti il sottosegretario Silvia Velo, per la Regione Gianfranco Simoncini, il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani e il Commissario dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri, oltre a tuti i vertici dei sindacati.
Per ora saranno assunti solo i 50 operai per la logistica al porto mentre Azzi sta vagliando tre proposte per il nuovo forno elettrico, e sono quasi pronti per decidere. Per quanto riguarda il forno però, l’acquisto è inoltre vincolato ad un finanziamento bancario che dovrà coprire circa la metà del prezzo d’acquisto dell’impianto. Quindi sarà preparato da Aferpi un piano che dovrà essere approvato, prima dell’Ok all’acquisto, dagli istituti di credito. I tempi per l’ordine quindi si allungano ancora.
Massima priorità invece per la realizzazione di un nuovo treno TPP (treno a rotaie) per sfruttare le nuove navi da 30.000 tonnellate che potranno arrivare con i nuovi fondali.
Proprio per questo Fausto Azzi andrà nei prossimi mesi in India per siglare un accordo commerciale per la fornitura in tre anni di 500.000 tonnellate di blumi (semi prodotti) da Jindal che quindi da ora in poi dovrebbe arrivare in porto con continuità e che andranno ad alimentare il nuovo treno rotaie.
Oggi al Ministero però si è parlato anche di costo dell’energia, e di come il Governo intenda rispettare l’impegno ad abbassare il prezzo per l’area piombinese, rendendolo uniforme a quello della concorrenza.
Per quanto riguarda le bonifiche infine slittano anche queste ad anno nuovo con la definizione delle prime demolizioni a partire dalla vecchia cokeria, il gasometro, e alcune strutture di Portovecchio, in attesa di definire se per altoforno e le colate continue dell’acciaieria invece si procederà allo smontaggio per il progetto di Issad Rebrab in Brasile, se quest’ultimo si accollerà i costi dello smontaggio degli impianti.
L’impressione da parte dei sindacati non è stata positiva, con l’unica eccezione della conferma del crono-programma da 2 milioni di tonnellate di acciaio da parte di Aferpi, dell’agro industriale e logistica come da programma iniziale dell’ormai lontano 2014.
Non c’è stato però alcun aumento nel numero di personale assunto: 50 persone aveva detto Aferpi e cinquanta saranno. A partire da gennaio poi dovrebbero partire però altre sessanta nuove maestranze nel campo della logistica al porto. Un incontro sull’argomento è previsto per il 3 dicembre tra Aferpi e sindacati (la divisione logistica occuperà da subito 103 dipendenti e non oltre il novembre 2016 secondo gli accordi, gli altri 60 lavoratori ora in cassa integrazione). Aferpi ad oggi non è in grado di soddisfare la richiesta di altro personale come richiesto dal sindacato per la crescita dei contratti di solidarietà, almeno fino a quando i laminatoi non inizieranno davvero a funzionare a pieno ritmo.
Nuovo rinvio anche per la SS398 per il porto a tempi migliori.
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«Questo era un incontro interlocutorio – commenta il sindaco di Piombino Giuliani – ma sono emerse comunque interessanti novità a partire dall’accordo con Jindal per la fornitura di semi prodotti nel periodo di passaggio ai nuovi impianti. Da Febbraio se la produzione arriverà a 70.000 tonnellate si spera in una maggiore turnazione e solidarietà far entrare altro personale oltre i cinquanta già promessi. Per quanto riguarda le demolizioni ci saranno dodici cantieri a partire da Gennaio all’interno dello stabilimento.
A breve – ha concluso Giuliani – ci sarà un altro tavolo esecutivo per mandare avanti anche le altre “cose” al di fuori del piano industriale Aferpi, e un tavolo specifico con il ministero delle infrastrutture per la SS398».
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LA POSIZIONE DELLA FIOM SU INCONTRO AFERPI
AFERPI: ANCORA PAROLE
Si è tenuto in data 30 novembre 2015 l’incontro di verifica del l’attuazione del piano industriale di Aferpi e sulla verifica di quanto messo a verbale nel l’incontro dell’8 ottobre scorso.
Durante l’incontro è stato presentato il nuovo management a partire dal nuovo AD dott. Fausto Azzi che ha illustrato un nuovo cronoprogramma a partire dai lavori di smantellamento e del l’ipotesi di smontaggio dell’altoforno.
Come Fiom non possiamo che prendere di nuovo atto che gli impegni in termini sia di tonnellate laminate, sia dell’inizio a fine novembre dei lavori di demolizione previsti nel verbale del Mise dello scorso 8 ottobre, sia il rispetto dell’accordo sulla solidarietà sono stati per l’ennesima volta disattesi. Così come appaiano in preoccupante ritardo sia la questione della nuova acciaieria che l’acquisto del forno elettrico.
Per questi motivi siamo sempre più convinti della bontà dello sciopero generale del 2 novembre, uno sciopero che chiede con forza il rispetto del piano industriale in tutte le sue parti, dalla siderurgia, alla logistica fino al polo agroindustriale e verso il quale anche il Governo è chiamato a rispettare e far rispettare quanto in sede governativa sottoscritto a partire dal dare una risposta univoca sulla questione del TFR.
Uno sciopero indetto perché Piombino non deve morire, indetto perché solo con atti concreti non con le sole parole si può ridare speranze in primis ai lavoratori ma anche a tutta la città.
La FIOM per questi motivi invita tutti i metalmeccanici ad aderire allo sciopero unitario indetto da Fim-Fiom-Uilm del 2 dicembre e a partecipare alla manifestazione in difesa della siderurgia, per il rispetto di tutto il piano industriale e di un territorio che tanto ha dato in questi anni di dura crisi.
Fiom nazionale
Ma dove è finito il Signor Rebrab ?
Come mai non era presente all’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico ?
Ecco in poche parole il piano industriale.
Poi forse, bhoo ,può darsi vedremo,intanto tagliare subito del 25 % gli stipendi il tutto con il benestare dei cari sindacati… Il resto paroleeeee