LUCCHINI: NARDI CHIEDE 180 MILIONI A SEVERSTAL
Piombino (LI) – Il commissario straordinario dell’azienda siderurgica in amministrazione straordinaria, Piero Nardi, ha deciso di chiedere al gruppo russo Severstal, azionista di maggioranza prima del commissariamento, una revocatoria per 180 milioni, e ad altre 11 controparti, per ulteriori 2,9 milioni.
Nella sesta relazione trimestrale del commissario Piero Nardi arriva una grossa novità per i conti Lucchini: la richiesta di 180 milioni alla Severstal. Secondo quanto riporta il «Sole 24H» il commissario Lucchini ha deciso di chiedere al gruppo russo, (che era azionista di maggioranza prima del commissariamento), una revocatoria per 180 milioni. Si tratta di denaro pagato dall’azienda italiana per una fornitura di materie prime: secondo la procedura i pagamenti sono inefficaci in quanto l’azionista era a conoscenza dello stato di insolvenza della stessa Lucchini spa.
Ci sono grossi dubbi sulla possibilità di recupero del credito: all’epoca il patron Alexej Mordashov cedette Lucchini alla cifra simbolica di un euro ad una società satellite e questo potrebbe anche «scaricare» Severstal da una responsabilità diretta, ma è chiaro che se invece l’azione di Nardi arrivasse a buon fine si tratterebbe di risorse importanti per Lucchini e anche per i creditori, tra i quali molte aziende dell’indotto che hanno subito gravi danni economici in termini di lavori non pagati.
Il Commissario Lucchini oltre alla revocatoria nei confronti di Seversal ha intrapreso azioni di inefficacia per altre 11 controparti, per ulteriori 2,9 milioni. Nella relazione trimestrale c’è anche dell’altro: alla data del 30 settembre 2015, nelle casse della Lucchini rimangono 90,7 milioni. Soldi che sembrabno poter coprire le esigenze dei creditori privilegiati (si parla di 67 milioni) (compresi gli ammessi con riserva).
Dal punto di vista dell’attività induistriale Lucchini, pur operando in una «situazione emergenziale» come l’ha definita lo stesso Nardi, ha ridotto drasticamente le perdite nel 2015. Nei primi nove mesi del 2015 ci sono stati ricavi per 217,7 milioni e un margine operativo lordo negativo per 35,2 (nel 2014 il mol era risultato in rosso per 85 milioni). Nello stesso periodo sono state consegnate 297 mila tonnellate di prodotti finiti, di cui 146mila di rotaie, 85mila di vergella, 51mila di barre; 49mila tonnellate di rotaie, 27 mila di vergella e 18mila di barre (in questi dati sono compresi i tre mesi di Aferpi da luglio a settembre).
Seguiremo anche questa vicenda, che potrebbe, se andasse a buon fine, risolvere la questione dell’erogazione del TFR per i lavoratori, con molta attenzione.