IL CASO GIULIANI E LA “NON RISPOSTA” DELL’ASSESSORE CHIAREI
Piombino (LI) – La vicenda del “piano collettivo di sorveglianza balneare della Costa Est” si sta trasformando, così come è accaduto per la “triste” vicenda dei quartieri piombinesi che da mesi vivono nel limbo a causa dell’opposizione da parte del PD alla sentenza del TAR, in un altro problema serio per l’amministrazione comunale di Piombino guidata da Massimo Giuliani. Siamo comunque tutti in attesa di vedere il video del Consiglio comunale sul sito ufficiale dell’amministrazione.
Perché dopo l’esposto presentato da Francesco Ferrari alla Procura il pubblico ministero Antonio Di Buglio ha ritenuto opportuno aprire un fascicolo sulla vicenda, iscrivendo così il sindaco di Piombino nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di “abuso d’ufficio”, e nei giorni scorsi i Carabinieri hanno acquisito in comune le due delibere e gli altri atti relativi alla vicenda. Bisognerà attendere la fine delle indagini preliminari per conoscere gli sviluppi del caso, con l’ipotesi prevalente che la procura possa richiedere al Gup il rinvio a giudizio per Giuliani e per eventuali altri coinvolti. Ovviamente ci vorranno mesi, se non anni per l’eventuale processo.
Comunque maggioranza ancora fuori dall’aula per protesta contro le interrogazioni, questa volta quattro sul piano collettivo di sorveglianza balneare della Costa Est, nel quale fu affidato in maniera diretta l’incarico alla moglie del sindaco, allora assessore. Poi è rientrato in aula e ha deciso di rispondere l’assessore Marco Chiarei, che ha parlato anche di decadimento della politica, riferendosi all’esposto presentato da Ferrari. Risposta che è stata comunque ritenuta dalle opposizioni ancora insoddisfacente. Come non ha fatto presa la replica di Chiarei che ha sostenuto di voler fare un passo avanti per migliorare i rapporti istituzionali che questa vicenda ha minato, per recuperare il confronto istituzionale, politico e partitico degno dell’aula consiliare. Inoltre Chiarei ha messo agli atti la risposta scritta, che potete leggere al termine di questo articolo.
Un appello che comunque non ha fatto presa sulle opposizioni. «I rapporti – ha ricordato per esempio Callaioli – sono stati minati da tempo da questa maggioranza, basti citare la vicenda dei consigli di quartiere», mentre il consigliere Ferrari ha sentito la necessità perfino di inviare alla stampa una nota specifica sull’argomento.
«L’amministrazione comunale – commenta il consigliere Ferrari – continua a non rispondere all’interrogazione. Dopo il “non vogliamo rispondere” del vicesindaco Ferrini al consiglio comunale del 30 novembre, alla seduta dell’8 gennaio I’assessore Chiarei ha parlato ma non ha risposto: non ha detto perché si è proceduto con assegnazione diretta anziché con bando pubblico; non ha detto quali altri operatori furono coinvolti ne’ in che modo siano stati invitati a manifestare l’eventuale interesse alla gestione della sorveglianza balneare; non ha detto niente in merito al conflitto di interessi Sindaco-moglie.
Perché queste erano le domande poste nell’interrogazione e soltanto su queste vi era l’interesse della cittadinanza ad avere una risposta.
L’assessore ha invece glissato, gettando purtroppo ancora più ombre e perplessità sulla vicenda.
L’unica cosa chiara che si capisce dalla risposta – continua Ferrari – è che non è vero quello che disse il Sindaco ai media dopo la notizia dell’esposto, quando incalzato sul perché nell’anno 2014 comparisse in convenzione il nome della moglie e l’anno successivo no, disse che dal 2015 la Capitaneria di Porto non pretendeva più che il nome del responsabile comparisse in convenzione.
Chiarei ha invece speso il suo tempo a dare lezioni di “correttezza politica” al sottoscritto; perché secondo i nostri amministratori il cittadino che rileva un presunto illecito e presenta un esposto in Procura mette in atto una forma di “degrado della politica”.
Io credo – continua – che il degrado della politica sia piuttosto il presunto conflitto di interessi che ha portato a fare l’esposto. E incuriosisce che ci si scandalizzi tanto se qualcuno pone il dito su un apparente conflitto di interessi, quando la sinistra che oggi è al governo ha basato per anni la propria linea politica unicamente sui conflitti di interessi degli altri. E finiamola con le accuse che mi sono state rivolte di “attacco personale” al Giuliani ed ai suoi familiari: mai ho avuto tale scopo è mai l’avrò: il dire una cosa del genere e’ soltanto un tentativo per gettare fumo negli occhi alla cittadinanza».
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RISPOSTA SCRITTA DELL’ASSESSORE MARCO CHIAREI