I REVISORI “USCENTI” CONTESTANO ANCORA LA PATRIMONIALE
Piombino (LI) – Nuovo parere contrario per le relazioni del collegio dei revisori ai bilanci del 2012, 21013 e 2014 della «Piombino Patrimoniale», società in house del Comune di Piombino tramite una nota informativa di sintesi inviata dai tre professionisti al consiglio comunale.
Le «criticità» riscontrate riguardano due aspetti dell’azione della «Piombino patrimoniale»: i contratti di servizio per le riscossioni e l’affidamento di incarichi di progettazione. Per i contratti, il collegio ha rilevato che «la società non ha rispettato i termini per il riversamento delle somme riscosse per conto del Comune. Ne risulterebbe che in periodi antecedenti il 2015 non sarebbero state versate nelle casse comunali somme pari a 189.612 euro mentre nel 2015 i mancati versamenti arriverebbero a 670.630 euro.
Nel rilievo dei revisori del 30 dicembre scorso, si sottolinea che la «Piombino patrimoniale» non avrebbe tenuto, per un periodo di tempo, conti correnti dedicati ai servizi di riscossione mentre li stessi conti sarebbero stati già attivi al momento in cui la nota del collegio è stata scritta.
Per quanto riguarda invece gli affidamenti degli incarichi delle progettazioni l’appunto viene riferito al fatto che una simile attività non rientrerebbe tra i compiti statutari della società.
Alle «criticità» rilevate, gli uffici comunali hanno replicato, per i mancati versamenti specificando che la società costituisce a tutti gli effetti un settore del Comune e la sua formale autonomia finanziaria dipende esclusivamente dalle entrate che il Comune le riversa per la copertura dei costi diretti di gestione.
«Nella sostanza, quel che la società non avrebbe riversato al Comune è un credito che l’ente vanta nei confronti di se stesso».
Il Comune di Piombino ha invece contestato la notizia della presunta, recente attivazione dei conti dedicati alle varie entrate sostenendo che in passato la società ha tenuto dieci conti correnti, ma che al momento non ne ha nessuno, in esecuzione della delibera del consiglio comunale 160/2015 su cui «il collegio ha espresso parere favorevole».
Infine per le progettazioni il Comune insiste sulla compatibilità di questa attività con lo statuto della «Piombino patrimoniale» citando il punto due dell’articolo 5 dove di «progettazione» si parla.
Ma se la “Piombino Patrimoniale” è di fatto il Comune, che senso ha tenerla in piedi?
E perché il Comune di Piombino sta sostituendo i revisori?
Due domande alle quali forse si può rispondere solo pensando male.