AFERPI: «ORA SERVONO 600 MILIONI PER FARE LA NUOVA ACCIAIERIA»

il comunicato del 18 gennaio 2016

il comunicato del 18 gennaio 2016

Piombino (LI) – Il gruppo “Minoranza Sindacale” apprende con rammarico e preoccupazione che per il settore siderurgico e la realizzazione della Nuova acciaieria e Tpp Laminatoio Rotaie, non sono sufficienti i 300 milioni di euro di investimento come descritto e annunciato nel piano industriale di Cevital ma  “occorrono 600 milioni di euro e Aferpi sta cercando i finanziamenti bancari necessari”, come  è stato comunicato dai sindacati ai lavoratori nell’ assemblea del 26 gennaio a palazzo Appiani dopo l’incontro al MISE.

“Minoranza Sindacale” ha inoltre appreso che per l’eventuale erogazione del tfr ai lavoratori è ancora tutto da decidere: per ora nessun anticipo del proprio TFR al passivo e/o delle altre spettanze. Per risolvere la questione sono al vaglio alcune ipotesi ma per adesso niente entrerà nelle tasche vuote dei lavoratori in CIG.

E’ stato riconfermato da parte dei sindacati (per l’ennesima volta) che il prossimo incontro sarà quello decisivo:

“se non si avranno risposte concrete sulla tecnologia scelta per la nuova acciaieria, la ditta costruttrice, la lettera d’intenti a garanzia d’acquisto della nuova acciaieria, partiranno manifestazioni e scioperi con relativi presidi e/o occupazioni, come già anticipato nel comunicato di FIM-FIOM-UILM e RSU AFERPI/LUCCHINI in data 18 gennaio”.

“Non si esclude inoltre il ricorso alla magistratura per far valere i diritti dei lavoratori”.

«Abbiamo proposto infine, il referendum  tra i lavoratori per decidere se organizzare una manifestazione a Roma per il prossimo incontro a sostegno della vertenza Aferpi ma i sindacati hanno bocciato questa iniziativa».

alcuni dei partecipanti all'iniziativa in consiglio comunale

alcuni dei partecipanti all’iniziativa in consiglio comunale

Minoranza Sindacale rivendica e denuncia che :

1)     La tassazione del 23% sulla CIG erogata ai lavoratori è vergognosa e ingiusta, pertanto chiediamo ai sindacati di farne una vertenza nazionale per la sua abolizione come detto ieri in assemblea.

2)     Le assemblee separate non devono essere ripetute perché contribuiscono a dividere i lavoratori, soprattutto a “certificare” la sensazione fin troppo diffusa che chi lavora non ha niente a che fare con coloro che sono in CIG, o addirittura con i lavoratori dell’indotto a cui non viene nemmeno riconosciuto il diritto di partecipare alle assemblee. Situazione che rappresenta un’ autentica vergogna e che non può più essere tollerata.

3)     Per il Tfr invece nei fatti, abbiamo assistito all’ennesimo rinvio, tra l’annuncio di nuovi tavoli e di soluzioni tutte da costruire. Questo non può essere presentato certo come una vittoria, nei fatti potremo festeggiare solo quando i lavoratori riceveranno ciò che spetta loro e  non un minuto prima. Per questo torniamo a chiedere ai sindacati di smettere di PIETIRE un nostro diritto e di pretenderlo, con forme di mobilitazione tali da costringere finalmente il governo, a trovare subito una soluzione.

4)     Aver rifiutato la proposta di un referendum tra i lavoratori, per far decidere loro se la mobilitazione dovesse cominciare lo stesso giorno del prossimo incontro al Mise, rappresenta un atto di arroganza ingiustificabile. Il sindacato dichiara (anche nell’ultimo comunicato delle RSU) che la scelta è dei lavoratori, nei fatti poi a decidere sono sempre i soliti fino ad  indire e  revocare le manifestazioni senza ascoltare nessuno.

5)     A questo punto, se i sindacati dopo l’incontro dell’ 11 febbraio, (qualora non portasse a risultati decisivi) non rispetteranno ciò che hanno annunciato in assemblea ( manifestazione con occupazione delle istituzioni e possibile ricorso alla magistratura), perderanno definitivamente qualsiasi credibilità e legittimità per continuare a rappresentare i lavoratori.

Piombino 27 gennaio 2016

Gruppo Minoranza Sindacale – Camping CIG

Scritto da il 29.1.2016. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

4 Commenti per “AFERPI: «ORA SERVONO 600 MILIONI PER FARE LA NUOVA ACCIAIERIA»”

  1. Ciuco nero

    Ancora con la storia della produzione di acciaio a Piombino? La campagna elettorale è finita ma quale acciaio..,?? Ma secondo voi una nuova azienda che vuol davvero investire 800/ 900 milioni di euro a Piombino tiene in fabbrica tutta la vecchia dirigenza che ha distrutto la fabbrica negli ultimi 20 anni?? Secondo voi è normale che il primo responsabile del disastro ambientale con relativa multa da 450 milioni di euro sia ancora in fabbrica a dirigere tutto??? Ma vibrendete conto che il TFR che è nostro non ci viene dato per questo motivo? E il responsabile di tutto invece di essere indagato per reato ( tra l altro già sotto processo e condannato x altri gravissimi reati) continua con i suoi scagnozzi a dirigere la fabbrica ? Ma vi sembra normale?

  2. Ciuco nero

    I sindacati? Ma quali?? Ma avete visto che ormai anche alle assemblee non ci va più quasi nessuno?? Ormai la gente non ci crede più.. Ma pensano che siamo totalmente idioti?? Sono state fatte promesse concordia,navi militari,398,città futura 2 fornì elettrici,la partnership con Taranto per la produzione bramme…ma dove?? Ma chi ci tutela? I sindacati? Che ci hanno costretto a firmare la conciliazione facendoci rinunciare a tutti i diritti acqusiti negli ultimi 30 anni? La politica locale con le loro promesse mai tramutate in realtà?? Il governo?? Con la solita cantilena..l Italia è ripartita?? Chi ci tutela? Chi? Chi?

  3. Paolo

    Allora, pare che l’investimento necessario sia raddoppiato e la (giusta) preoccupazione si concentra sull’individuazione delle fonti finanziarie (banche) a supporto dell’investimento.
    Nessuna preoccupazione, invece, circa il rientro dell’investimento medesimo.
    Ricorderete che, per coprire i 300 milioni del piano industriale originale, si prevedeva una marginalità di esercizio del 9,7% (che già pareva parecchio ottimistica). Adesso anche la marginalità dovrebbe (almeno) raddoppiare, altrimenti più che i finanziatori servirebbe Babbo Natale ….

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