EDITORIALE: «ACCENDIAMO I CRONOMETRI»
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
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EDITORIALE: «ACCENDIAMO I CRONOMETRI»
Corriere Etrusco “numero 134” del 4 febbraio 2016.
Pronti, attenti, via. Sono partite ancora una volta le promesse per Piombino. Una città che cambia, quasi sempre in peggio, ormai di mese in mese, con una crisi che sembra finita purtroppo solo sulla carta.
E così, mentre il Comune non sa più cosa raccontare alle centinaia di famiglie che questo anno non riceveranno il contributo affitto per il dimezzamento dei contributi regionali, arriva una “botta di ottimismo” con la firma di un nuovo protocollo d’intesa tra Regione Toscana e General Electric che però, e questo non lo dice nessuno, potrà portare benefici occupazionali a questo territorio non prima di 4-5 anni.
Questo perché oggi sul porto manca ancora la banchina, manca la strada SS398, e mancano le infrastrutture. È sicuramente un bene che si apra una nuova opportunità, ma i tempi saranno lunghi anche per questa come per le altre che riguardano Piombino.
I dubbi infatti non sono pochi. Dal punto di vista siderurgico colpisce il raddoppio del costo, da 300 a 600 milioni di euro, per fare l’acciaieria. Soldi che andrebbero trovati secondo l’impresa sul circuito bancario. E i due forni elettrici? L’agro industriale iniziato con i pomodori e finito con il biodiesel? Le bramme che dovevano andare a Taranto?
Poi non si può dimenticare le promesse fatte nel passato dalla politica, e tutte naufragate, dalla Concordia alle navi militari, dalla SS398 legata all’autostrada Tirrenica, alla bonifica di “Città futura”, fino al fallimento di Asiu con la nuova “Rimateria”
che vuole accogliere amianto da ogni dove con la nuova discarica.
Ora l’annuncio di General Electric. Prima va stipulato un nuovo accordo specifico per Piombino, poi contratto un mutuo dall’Autorità portuale, a seguire la progettazione, ed i lavori per realizzare sul porto la nuova banchina che sarà pronta non prima della fine del 2018, stando alle affermazioni del Commissario Guerrieri.
Contemporaneamente andrà realizzata la SS398 per la quale la situazione è anche più complessa, perché dopo l’acquisizione del progetto dalla Sat, l’Autorità Portuale potrebbe completarla al posto dell’Anas con soldi pubblici.
E mentre sul primo lotto potrebbe partire anche subito se il Governo stanziasse i contributi, sul secondo è necessaria una valutazione urbanistica più ampia che dovrà coinvolgere in un dibattito
pubblico anche Aferpi.
Solo dopo tutto questo arriverà la General Electric in città. Chissà cosa sarà rimasto per quel momento di Piombino?
Giuseppe Trinchini
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CORRIERE ETRUSCO N° 134 DEL 2 FEBBRAIO 2016
No trinchini ti correggo, le bramme non dovevano venire da Taranto. Dovevamo farle noi e spedirle a Taranto.
Grazie per la segnalazione… ho già corretto.